Il Museo Nazionale del Bargello a Firenze
Durante il medioevo fu la sede del Capitano del Popolo, ma vanta il primato di essere stato il primo Museo Nazionale d'Italia. Offre capolavori di Michelangelo, Donatello ed altri artisti di fama mondiale.
Nelle sue sale sono esposti capolavori di Donatello e Michelangelo, del Verrocchio e del Cellini; maioliche, smalti, arazzi e avori provenienti da collezioni medicee e da conventi soppressi; la donazione di Louis Carrand, antiquario di Lione, con 2500 opere d’arte. Tre piani interamente dedicati al Medioevo e al Rinascimento costituiscono il Museo Nazionale del Bargello, ospitato nel Palazzo del Podestà di Firenze, spazio museale capofila dei Musei del Bargello di cui fanno parte anche le Cappelle Medicee, Palazzo Davanzati, Casa Martelli e Orsanmichele.
Divenuto il primo museo nazionale italiano sull’arte medievale e rinascimentale con un regio decreto nel giugno 1865, il Museo del Bargello accoglie alcune delle più preziose opere e testimonianze artistiche d’Italia.
Sempre dal cortile (sul lato orientale) si può accedere alle Sale della Scultura Medievale (o del Trecento) dove normalmente vengono ospitate mostre temporanee. Al piano terra, la Sala di Michelangelo offre un’interessante esposizione di opere del Buonarroti fra cui le sculture in marmo di Bacco, David-Apollo e Bruto; del Cellini sono esposti i bronzetti del basamento del Perseo di Piazza della Signoria mentre di Jacopo Sansovino è il Bacco del 1515.
Allestita con oggetti provenienti dalla collezione Carrand è la Sala degli Avori: risistemato nel 1988, questo ambiente accoglie bustini di putti, statue della Vergine con Bambino, manici di coltelli, formelle, pedine per il gioco della dama e parti per quello degli scacchi, valve di scatola per specchio, frammenti di dittico e casse. Si possono inoltre ammirare manufatti in cuoio, legno e osso e splendide pitture alle pareti.
Al primo piano si trova invece la Cappella di Maria Maddalena con la sagrestia: costruita dopo il 1280, si presenta con volta a botte ogivale e finestre monofore. Qui sostavano i condannati a morte prima di raggiungere il patibolo per essere giustiziati. Fra le opere presenti: il Crocifisso Gallino attribuito a Michelangelo, il Tondo con Spirito Santo di Luca della Robbia; calici di arte fiorentina e toscana; una croce-reliquiario di Antonio del Pallaiolo; un ostensorio ambrosiano realizzato dalla bottega di Antonio di Salvi.
Nota come Sala del Duca d’Atene sino al 1888, la sala della collezione Carrand è una bella esposizione di smalti di Limoges, metalli, sculture, dipinti, oggetti indiani e oreficeria. Orecchini a mezzaluna e a tre sferette, croci, fibbie da scarpe e da borsa, cammei con San Giorgio, San Giovanni Battista e San Teodoro sono solo alcune delle opere di arte bizantina presenti mentre a testimonianza di quella limosina vi sono ampolle, borchie, candelieri e cassette reliquiario. Di grande prestigio anche la Madonna con Bambino e donatore di Alberto Arnoldi.
Al primo piano trova spazio il Salone di Donatello: in questo ambiente realizzato nel 1340-45 da Neri di Fioravante e poi successivamente restaurato e decorato, spiccano alcuni capolavori di Donatello fra cui il San Giorgio giunto da una nicchia di Orsanmichele, due David in marmo, il busto di Niccolò da Uzzano, l’Attys-Amore e il Marzocco, leone protettore di Firenze realizzato in pietra serena. Non mancano poi alcune testimonianze di Agostino di Duccio, Bertoldo di Giovanni e Nicola da Guardiagrele. Il loggiato al primo piano, noto come verone, realizzato su progetto di Tone di Giovanni fra il 1317 e il 1320, accoglie una serie di animali in bronzo del Giambologna, il Satiro con fiasca di Valerio Cioli e il Giasone di Pietro Francavilla.
Sono infine aperte al pubblico la Sala Bruzzichelli, con vetri e medaglie della collezione Carrand e mobili donati dall’antiquario che le ha dato il nome con cui è oggi conosciuta, e la Sala delle Maioliche con oggetti italiani e non qui esposti sin dal 1888.
All’ultimo piano vi è la Sala del Verrocchio e della scultura del secondo Quattrocento: restaurata nel 1865, la sala che nel 1574 fu adibita a carcere accoglie opere giunte dagli Uffizi. Fra i capolavori che si possono ammirare ci sono il David in bronzo del 1470 e la Dama del Mazzolino del Verrocchio; due Madonne con Bambino di Francesco Laurana e Francesco di Simone Ferrucci; Marco Aurelio Cesare, Piero de’ Medici e Rinaldo della Luna di Mino da Fiesole. La Sala dei Bronzetti espone invece alcuni pezzi di grande prestigio fra cui il Ganimede di Cellini, l’Ercole di Antonio del Pollaiolo, opere del Giambologna e di Benedetto da Rovezzano.
Il salone di Andrea della Robbia dal 1972, anno di intitolazione di quest’ambiente all’artista fiorentino, accompagna alla scoperta di ritratti fra cui quello della Madonna degli architetti, di raffinate terrecotte blu e bianche e di sculture (di grande bellezza il Busto di Fanciullo). Un grande tabernacolo in terracotta policroma troneggia nella Sala di Giovanni della Robbia assieme alle opere di alcuni collaboratori; donazioni Carrand e Ressman, assieme a ciò che rimane dell’armeria medicea e urbinate, costituiscono la Sala dell’Armeria. Infine, alcuni spazi riallestiti nel 1990 accolgono le medaglie del Bargello e sculture di epoca barocca: da non perdere il Busto di Costanza Bonarelli del Bernini.
Inglobata al fianco dell’edificio si trova la torre Volognana che s’innalza per 57 metri: questa costruzione, che nei sotterranei ospitò la prigione e che deve il suo nome a tale Geri da Volognano (primo carcerato), accoglie alla sommità la campana chiamata “la montanina” che veniva fatta suonare in occasione di eventi o occasioni funeste.
Accessibilità per portatori di disabilità motorie: le sale sono accessibili grazie a rampe che permettono di superare i vari dislivelli. Ascensore al piano terra a norma e personale a disposizione. Possibilità di percorsi per ipovedenti e non vedenti contattando telefonicamente il museo.
Servizio gratuito di guardaroba.
Biglietto d’ingresso: intero 8€; ridotto (giovani fra i 18 e i 25 anni e over 65) 2€. Variazioni possibili in occasione di mostre e esposizioni temporanee. Da ottobre a marzo, ingresso gratuito la prima domenica del mese. Audioguide: in italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco e giapponese al costo di 6€ l’una (10€ per due). Bookshop all’ingresso del museo con guide in varie lingue, pubblicazioni d’arte e oggettistica.
Visite guidate: in genere costano 15 euro per adulti, ridotto 8 euro, a cui aggiungere il prezzo del bliglietto di entrata. Il numero minimo di partecipanti è 5 persone, considerate una durata della visita di poco meno di 2 ore.
Orario d’apertura: 8.15-18 da domenica a giovedì; sino alle 19 il venerdì e sabato. Ultimo ingresso 40 minuti prima della chiusura del museo. Chiuso la seconda e la quarta domenica di ogni mese, il primo/terzo e quinto lunedì di ogni mese.
Sito ufficiale www.bargellomusei.beniculturali.it
Divenuto il primo museo nazionale italiano sull’arte medievale e rinascimentale con un regio decreto nel giugno 1865, il Museo del Bargello accoglie alcune delle più preziose opere e testimonianze artistiche d’Italia.
La visita del museo
La visita inizia nel cortile porticato con archi a tutto sesto (risale al XIII° secolo) dove si trovano sculture di Bartolomeo Ammannati (Allegoria di Firenze, Giunone e Pavoni, Arno…), del Giambologna, di Cosimo Cenni e di arte antica.Sempre dal cortile (sul lato orientale) si può accedere alle Sale della Scultura Medievale (o del Trecento) dove normalmente vengono ospitate mostre temporanee. Al piano terra, la Sala di Michelangelo offre un’interessante esposizione di opere del Buonarroti fra cui le sculture in marmo di Bacco, David-Apollo e Bruto; del Cellini sono esposti i bronzetti del basamento del Perseo di Piazza della Signoria mentre di Jacopo Sansovino è il Bacco del 1515.
Allestita con oggetti provenienti dalla collezione Carrand è la Sala degli Avori: risistemato nel 1988, questo ambiente accoglie bustini di putti, statue della Vergine con Bambino, manici di coltelli, formelle, pedine per il gioco della dama e parti per quello degli scacchi, valve di scatola per specchio, frammenti di dittico e casse. Si possono inoltre ammirare manufatti in cuoio, legno e osso e splendide pitture alle pareti.
Al primo piano si trova invece la Cappella di Maria Maddalena con la sagrestia: costruita dopo il 1280, si presenta con volta a botte ogivale e finestre monofore. Qui sostavano i condannati a morte prima di raggiungere il patibolo per essere giustiziati. Fra le opere presenti: il Crocifisso Gallino attribuito a Michelangelo, il Tondo con Spirito Santo di Luca della Robbia; calici di arte fiorentina e toscana; una croce-reliquiario di Antonio del Pallaiolo; un ostensorio ambrosiano realizzato dalla bottega di Antonio di Salvi.
Nota come Sala del Duca d’Atene sino al 1888, la sala della collezione Carrand è una bella esposizione di smalti di Limoges, metalli, sculture, dipinti, oggetti indiani e oreficeria. Orecchini a mezzaluna e a tre sferette, croci, fibbie da scarpe e da borsa, cammei con San Giorgio, San Giovanni Battista e San Teodoro sono solo alcune delle opere di arte bizantina presenti mentre a testimonianza di quella limosina vi sono ampolle, borchie, candelieri e cassette reliquiario. Di grande prestigio anche la Madonna con Bambino e donatore di Alberto Arnoldi.
Al primo piano trova spazio il Salone di Donatello: in questo ambiente realizzato nel 1340-45 da Neri di Fioravante e poi successivamente restaurato e decorato, spiccano alcuni capolavori di Donatello fra cui il San Giorgio giunto da una nicchia di Orsanmichele, due David in marmo, il busto di Niccolò da Uzzano, l’Attys-Amore e il Marzocco, leone protettore di Firenze realizzato in pietra serena. Non mancano poi alcune testimonianze di Agostino di Duccio, Bertoldo di Giovanni e Nicola da Guardiagrele. Il loggiato al primo piano, noto come verone, realizzato su progetto di Tone di Giovanni fra il 1317 e il 1320, accoglie una serie di animali in bronzo del Giambologna, il Satiro con fiasca di Valerio Cioli e il Giasone di Pietro Francavilla.
Sono infine aperte al pubblico la Sala Bruzzichelli, con vetri e medaglie della collezione Carrand e mobili donati dall’antiquario che le ha dato il nome con cui è oggi conosciuta, e la Sala delle Maioliche con oggetti italiani e non qui esposti sin dal 1888.
All’ultimo piano vi è la Sala del Verrocchio e della scultura del secondo Quattrocento: restaurata nel 1865, la sala che nel 1574 fu adibita a carcere accoglie opere giunte dagli Uffizi. Fra i capolavori che si possono ammirare ci sono il David in bronzo del 1470 e la Dama del Mazzolino del Verrocchio; due Madonne con Bambino di Francesco Laurana e Francesco di Simone Ferrucci; Marco Aurelio Cesare, Piero de’ Medici e Rinaldo della Luna di Mino da Fiesole. La Sala dei Bronzetti espone invece alcuni pezzi di grande prestigio fra cui il Ganimede di Cellini, l’Ercole di Antonio del Pollaiolo, opere del Giambologna e di Benedetto da Rovezzano.
Il salone di Andrea della Robbia dal 1972, anno di intitolazione di quest’ambiente all’artista fiorentino, accompagna alla scoperta di ritratti fra cui quello della Madonna degli architetti, di raffinate terrecotte blu e bianche e di sculture (di grande bellezza il Busto di Fanciullo). Un grande tabernacolo in terracotta policroma troneggia nella Sala di Giovanni della Robbia assieme alle opere di alcuni collaboratori; donazioni Carrand e Ressman, assieme a ciò che rimane dell’armeria medicea e urbinate, costituiscono la Sala dell’Armeria. Infine, alcuni spazi riallestiti nel 1990 accolgono le medaglie del Bargello e sculture di epoca barocca: da non perdere il Busto di Costanza Bonarelli del Bernini.
Inglobata al fianco dell’edificio si trova la torre Volognana che s’innalza per 57 metri: questa costruzione, che nei sotterranei ospitò la prigione e che deve il suo nome a tale Geri da Volognano (primo carcerato), accoglie alla sommità la campana chiamata “la montanina” che veniva fatta suonare in occasione di eventi o occasioni funeste.
Informazioni utili, orari, visite guidate e prezzi dei biglietti
Indirizzo del Museo del Bargello: Via del Proconsolo, 4 – 50122 Firenze; telefono +39 055 0649440, indirizzo mail mn-bar@beniculturali.itAccessibilità per portatori di disabilità motorie: le sale sono accessibili grazie a rampe che permettono di superare i vari dislivelli. Ascensore al piano terra a norma e personale a disposizione. Possibilità di percorsi per ipovedenti e non vedenti contattando telefonicamente il museo.
Servizio gratuito di guardaroba.
Biglietto d’ingresso: intero 8€; ridotto (giovani fra i 18 e i 25 anni e over 65) 2€. Variazioni possibili in occasione di mostre e esposizioni temporanee. Da ottobre a marzo, ingresso gratuito la prima domenica del mese. Audioguide: in italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco e giapponese al costo di 6€ l’una (10€ per due). Bookshop all’ingresso del museo con guide in varie lingue, pubblicazioni d’arte e oggettistica.
Visite guidate: in genere costano 15 euro per adulti, ridotto 8 euro, a cui aggiungere il prezzo del bliglietto di entrata. Il numero minimo di partecipanti è 5 persone, considerate una durata della visita di poco meno di 2 ore.
Orario d’apertura: 8.15-18 da domenica a giovedì; sino alle 19 il venerdì e sabato. Ultimo ingresso 40 minuti prima della chiusura del museo. Chiuso la seconda e la quarta domenica di ogni mese, il primo/terzo e quinto lunedì di ogni mese.
Sito ufficiale www.bargellomusei.beniculturali.it