Il Palazzo Ducale di Genova: storia e visita
Una storia lunga pił di 7 secoli, con la sua costruzione che segue la vittoria di Genova su Pisa. Oggi ospita mostre temporanee ed eventi culturali di elevato livello.
Residenza del doge dal 1339, oggi il Palazzo Ducale di Genova è un importante centro culturale che ospita tutto l’anno convegni, rassegne, mostre d’arte e le sedi di associazioni culturali.
Ampliato nel corso del XIV° e XV° secolo con l’aggiunta di altre strutture architettoniche, Palazzo Ducale divenne una vera e propria fortezza e solo nel XVI° secolo arrivò ad assumere una fisionomia più moderna, in stile rinascimentale, su progetto dell’architetto Andrea Ceresola. Fu proprio questo nuovo intervento che portò l’ampliamento dell’impianto strutturale caratterizzato da un imponente atrio fiancheggiato da due cortili porticati e da uno scalone per le logge del piano nobile con i saloni di rappresentanza e l’appartamento del doge. Qui la cappella con gli affreschi di Giovanni Battista Carlone che celebrano le glorie genovesi, fra cui Cristoforo Colombo e Guglielmo Embriaco, è un gioiello d’altri tempi.
Nel 1777 un incendio rese però necessario un nuovo restauro, diretto questa volta da Simone Cantoni, con le sale di rappresentanza ricostruite in stile neoclassico e impreziosite da stucchi dorati e marmi sontuosi. E’ nel XIX° e XX° secolo che il Palazzo Ducale ritorna all’antico splendore con due nuove opere di ristrutturazione. I suoi 300 mila metri cubi lo hanno reso il più grande intervento restaurativo di tutta Europa e nel 1992 è stato aperto al pubblico diventando spazio museale e centro culturale della città gestito dalla Fondazione per la Cultura di Genova.
La Torre Grimaldina, costruita fra il 1298 e il 1307, è composta da sette piani di cui i quattro inferiori compresi all’interno di palazzo Fieschi mentre i tre rimanenti s’innalzano sopra l’edificio. Dal bugnato del primo piano si passa a una decorazione a strisce bianche e nere del secondo e terzo mentre il quarto piano è in mattoni a vista. Già dall’epoca medievale l’ultimo piano della torre ospitava una cella campanaria in cui si susseguirono diverse campane sino al 1941 quando quella presente venne fusa per costruire dei cannoni. Dal 1980 ve ne è una nuova realizzata grazie all’Associazione A Compagna come si può leggere sulla targa posta alla base della torre.
Su piazza Matteotti si apre il portone d’ingresso principale che conduce all’atrio porticato del Vannone: da qui si accede allo scalone in marmo che sale al piano superiore ma anche al sistema di rampe che permette di collegare tutti i piani dell’edificio (struttura nota come “strada appesa”). Nei due livelli inferiore del palazzo, raggiungibili scendendo la scala elicoidale in acciaio, si trova anche la cisterna maggiore con volte a crociera e pilastri in pietra. Salendo invece di un piano (al livello di piazza Matteotti) si raggiungono gli ambienti dell’antico palazzo del Comune e la “sala del monizioniere” con pilastri sormontati da capitelli di forma diversa: qui si conservavano non solo le armi e le munizioni ma anche vino, olio, e legname. Proseguendo, al piano terra vi sono un grande atrio voltato, opera del Vannone, coperto da una volta a padiglione intonacata di bianco e con 4 colonne e due cortili, detti il maggiore e il minore, con pavimentazione in lastre di pietra di Finale.
Il primo piano, a cui si accede da uno scalone su cui troneggia lo stemma della Repubblica di Genova, è quello dell’appartamento del doge perché a partire dal 1528 i supremi magistrati erano obbligati a dimorare all’interno del palazzo ducale durante il loro mandato biennale: riccamente decorati in stile rococò e neoclassico, gli ambienti erano collegati gli uni agli altri. Di particolare pregio sono le tappezzerie originali in carta stampata, quattro tele del XVII° secolo con le virtù cardinali, un caminetto in marmo bianco e numerosi stucchi.
La cappella dogale con l’originale decorazione in stile barocco genovese ha la volta decorata da una raffigurazione di Maria Vergine mentre riceve dagli angeli le chiavi e lo scettro della città di Genova. Al fondo vi è l’altare in marmo con la scultura di Francesco Maria Schiaffino del XVIII° secolo che rappresenta la Vergine regina di Genova (un tempo vi era invece una pala di Giovanni Battista Paggi). Il pavimento, infine, ha decorazioni barocche con tarsie di marmi policromi.
Sempre al primo piano si trovano il salone del Maggior Consiglio e quello del Minor Consiglio che, assieme, occupano interamente il corpo centrale del palazzo. Nella grande sala, dove veniva eletto il doge e si svolgevano balli e feste teatrali, si alternano ricche decorazioni in stile neoclassico, marmi e stucchi, statue allegoriche, cariatidi e tele monocromatiche. Il più piccolo “salonetto” (20 metri di lunghezza per 13 di larghezza) si presenta con una decorazione a opera di Carlo Giuseppe Ratti che realizzò, fra l’altro, tredici tele raffiguranti le allegorie delle virtù del buon governo.
Nei piani superiori si trovano alcuni uffici del Comune, la terrazza con un ristorante e le carceri del palazzo; sui muri delle celle (nella Torre Grimaldina) si distinguono ancora oggi scritte e disegni lasciati dai carcerati, prigionieri politici, intellettuali, anarchici e cospiratori. Tra i più celebri ospiti delle carceri vi furono il corsaro ottomano Dragut, il doge Paolo da Novi, il patriota Jacopo Ruffini e persino il musicista Nicolò Paganini.
email: palazzoducale@palazzoducale.genova.it
Orario di apertura: tutti i giorni. Tenete presente che la biglietterie delle mostre un un orario specifico, maggior info qui.
Visite guidate: tour delle carceri e panorama sulla città dalla torre Grimaldina con appuntamento davanti alla biglietteria del palazzo (5€ intero, 4€ under 12) tutti i sabati alle 15 (da settembre a luglio). Da metà luglio a metà agosto le carceri e la torre sono aperte tutti i giorni, tranne lunedì, dalle 10 alle 19.30 (5€ intero, 4€ ridotto, 3€ ridotto bambini).
Si consiglia comunque di verificare l’orario di apertura sul sito ufficiale.
Accesso disabili attraverso ingresso su piazza de Ferrari; gli ascensori sono nel secondo cortile sulla sinistra (ala ovest).
Sito ufficiale www.palazzoducale.genova.it
Storia
Avviata la sua costruzione nel 1298 all’indomani della vittoria nelle battaglie di Meloria (contro i pisani) e di Curzola (contro i veneziani), quando Genova si affermò come grande potenza economica del Mediterraneo, l’edificio inglobò anche l’attiguo palazzo con torre di Alberto Fieschi (originale nucleo medievale), che oggi si può ancora ammirare nella Torre del Popolo, detta la Grimaldina.Ampliato nel corso del XIV° e XV° secolo con l’aggiunta di altre strutture architettoniche, Palazzo Ducale divenne una vera e propria fortezza e solo nel XVI° secolo arrivò ad assumere una fisionomia più moderna, in stile rinascimentale, su progetto dell’architetto Andrea Ceresola. Fu proprio questo nuovo intervento che portò l’ampliamento dell’impianto strutturale caratterizzato da un imponente atrio fiancheggiato da due cortili porticati e da uno scalone per le logge del piano nobile con i saloni di rappresentanza e l’appartamento del doge. Qui la cappella con gli affreschi di Giovanni Battista Carlone che celebrano le glorie genovesi, fra cui Cristoforo Colombo e Guglielmo Embriaco, è un gioiello d’altri tempi.
Nel 1777 un incendio rese però necessario un nuovo restauro, diretto questa volta da Simone Cantoni, con le sale di rappresentanza ricostruite in stile neoclassico e impreziosite da stucchi dorati e marmi sontuosi. E’ nel XIX° e XX° secolo che il Palazzo Ducale ritorna all’antico splendore con due nuove opere di ristrutturazione. I suoi 300 mila metri cubi lo hanno reso il più grande intervento restaurativo di tutta Europa e nel 1992 è stato aperto al pubblico diventando spazio museale e centro culturale della città gestito dalla Fondazione per la Cultura di Genova.
Visitare il Palazzo Ducale
Situato al limite del centro storico cittadino, sulla collina di San Domenico nelle vicinanze della cattedrale di San Lorenzo, Palazzo Ducale è un’aggregazione di edifici di epoca medievale con pianta irregolare. Vi si può accedere dall’ingresso principale in piazza Giacomo Matteotti che si presenta con la facciata neoclassica del Cantoni oppure tramite gli ingressi a est in piazza de Ferrari. Questi ultimi, inizialmente caratterizzati da intonaco liscio, vennero poi rielaborati da Orlando Grosso nei primi decenni del XX° secolo in versione classicista.La Torre Grimaldina, costruita fra il 1298 e il 1307, è composta da sette piani di cui i quattro inferiori compresi all’interno di palazzo Fieschi mentre i tre rimanenti s’innalzano sopra l’edificio. Dal bugnato del primo piano si passa a una decorazione a strisce bianche e nere del secondo e terzo mentre il quarto piano è in mattoni a vista. Già dall’epoca medievale l’ultimo piano della torre ospitava una cella campanaria in cui si susseguirono diverse campane sino al 1941 quando quella presente venne fusa per costruire dei cannoni. Dal 1980 ve ne è una nuova realizzata grazie all’Associazione A Compagna come si può leggere sulla targa posta alla base della torre.
Su piazza Matteotti si apre il portone d’ingresso principale che conduce all’atrio porticato del Vannone: da qui si accede allo scalone in marmo che sale al piano superiore ma anche al sistema di rampe che permette di collegare tutti i piani dell’edificio (struttura nota come “strada appesa”). Nei due livelli inferiore del palazzo, raggiungibili scendendo la scala elicoidale in acciaio, si trova anche la cisterna maggiore con volte a crociera e pilastri in pietra. Salendo invece di un piano (al livello di piazza Matteotti) si raggiungono gli ambienti dell’antico palazzo del Comune e la “sala del monizioniere” con pilastri sormontati da capitelli di forma diversa: qui si conservavano non solo le armi e le munizioni ma anche vino, olio, e legname. Proseguendo, al piano terra vi sono un grande atrio voltato, opera del Vannone, coperto da una volta a padiglione intonacata di bianco e con 4 colonne e due cortili, detti il maggiore e il minore, con pavimentazione in lastre di pietra di Finale.
Il primo piano, a cui si accede da uno scalone su cui troneggia lo stemma della Repubblica di Genova, è quello dell’appartamento del doge perché a partire dal 1528 i supremi magistrati erano obbligati a dimorare all’interno del palazzo ducale durante il loro mandato biennale: riccamente decorati in stile rococò e neoclassico, gli ambienti erano collegati gli uni agli altri. Di particolare pregio sono le tappezzerie originali in carta stampata, quattro tele del XVII° secolo con le virtù cardinali, un caminetto in marmo bianco e numerosi stucchi.
La cappella dogale con l’originale decorazione in stile barocco genovese ha la volta decorata da una raffigurazione di Maria Vergine mentre riceve dagli angeli le chiavi e lo scettro della città di Genova. Al fondo vi è l’altare in marmo con la scultura di Francesco Maria Schiaffino del XVIII° secolo che rappresenta la Vergine regina di Genova (un tempo vi era invece una pala di Giovanni Battista Paggi). Il pavimento, infine, ha decorazioni barocche con tarsie di marmi policromi.
Sempre al primo piano si trovano il salone del Maggior Consiglio e quello del Minor Consiglio che, assieme, occupano interamente il corpo centrale del palazzo. Nella grande sala, dove veniva eletto il doge e si svolgevano balli e feste teatrali, si alternano ricche decorazioni in stile neoclassico, marmi e stucchi, statue allegoriche, cariatidi e tele monocromatiche. Il più piccolo “salonetto” (20 metri di lunghezza per 13 di larghezza) si presenta con una decorazione a opera di Carlo Giuseppe Ratti che realizzò, fra l’altro, tredici tele raffiguranti le allegorie delle virtù del buon governo.
Nei piani superiori si trovano alcuni uffici del Comune, la terrazza con un ristorante e le carceri del palazzo; sui muri delle celle (nella Torre Grimaldina) si distinguono ancora oggi scritte e disegni lasciati dai carcerati, prigionieri politici, intellettuali, anarchici e cospiratori. Tra i più celebri ospiti delle carceri vi furono il corsaro ottomano Dragut, il doge Paolo da Novi, il patriota Jacopo Ruffini e persino il musicista Nicolò Paganini.
Informazioni utili, orari e prezzo biglietti della visita
Indirizzo: piazza Giacomo Matteotti, 9 16123 Genova - +39 010 8171600/663email: palazzoducale@palazzoducale.genova.it
Orario di apertura: tutti i giorni. Tenete presente che la biglietterie delle mostre un un orario specifico, maggior info qui.
Visite guidate: tour delle carceri e panorama sulla città dalla torre Grimaldina con appuntamento davanti alla biglietteria del palazzo (5€ intero, 4€ under 12) tutti i sabati alle 15 (da settembre a luglio). Da metà luglio a metà agosto le carceri e la torre sono aperte tutti i giorni, tranne lunedì, dalle 10 alle 19.30 (5€ intero, 4€ ridotto, 3€ ridotto bambini).
Si consiglia comunque di verificare l’orario di apertura sul sito ufficiale.
Accesso disabili attraverso ingresso su piazza de Ferrari; gli ascensori sono nel secondo cortile sulla sinistra (ala ovest).
Sito ufficiale www.palazzoducale.genova.it