La Fonte Aretusa di Siracusa, sull'isola di Ortigia
Nel cuore dell'Isola di Ortigia troviamo questa fonte di acqua dolce che riempie le due vasche concentriche prima di intraprendere il suo oercorso verso il mar Jonio.
Nel giugno 1798, prima di affrontare Napoleone a Abukir, l’ammiraglio Nelson scrisse che, avendo attinto acqua alla Fonte Aretusa, “la vittoria in battaglia non gli sarebbe mancata”. La storia gli diede ragione. Ma su di lei hanno scritto anche poeti come Pindaro, Virgilio e d’Annunzio; gli storici Diodoro Siculo e Cicerone ne hanno narrato le origini e i monetieri siracusani Cimone e Eveneto l’hanno raffigurata sulle antiche monete.
Simbolo della città di Siracusa, questa fonte di acqua dolce, popolata da papiri rigogliosi, sgorga sull’isola di Ortigia, propaggine siciliana collegata alla terraferma e alla città di Archimede dal Ponte Umbertino. Con forma circolare doppia (al suo interno si trova infatti un altro cerchio concentrico), l’Aretusa è uno sfogo della falda freatica del sottosuolo siracusano.
Nota ai più per il mito di Alfeo e Aretusa (da cui deriva il nome di questo specchio acquifero), sfocia nelle acque salate del porto grande di Siracusa. Nei secoli ha subito diverse trasformazioni: prima esterna alla cinta muraria cittadina a cui si poteva accedere da una ripida scala direttamente dal mare, poi divisa in più rivoli e utilizzata per conciare le pelli e inseguito inglobata alle fortificazioni quando per volere di Carlo V° la struttura difensiva di Ortigia venne potenziata.
Sino al 1847 quando assunse la forma con cui la si può ammirare ancora oggi. Messa in pericolo da siccità e terremoti che hanno minacciato l’afflusso secolare dell’acqua e lo stato di salute del papiro che vi cresce all’interno (questo papireto e quello del corso d’acqua Fiumefreddo sono gli unici in Europa), la fonte è tornata al suo antico splendore grazie a un progetto di valorizzazione realizzato da Civita Sicilia, concessionario del Comune di Siracusa, in collaborazione con la Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese. Da ottobre 2019 è stato infatti aperto al pubblico un interessante percorso di visita che narra la storia di questo specchio d’acqua abitato da branchi di pesci, sacri alla dea Artemide, da simpatiche anatre (i siracusani chiamano l’Aretusa anche “funtana de’ papere”) e piante di pariro.
Dopo l’adeguamento strutturale della fonte su progetto di Francesco Santalucia, Viviana Russello e Domenico Forcellini, con la collaborazione della Struttura Didattica Speciale di Architettura di Siracusa e la consulenza dell’Istituto Internazionale del Papiro con Corrado Basile, l’Aretusa è tornata ad essere fruibile al pubblico. A raccontarne storia e leggenda saranno, fra l’altro, le voci dell’attrice siciliana Isabella Ragonese, di Sergio Grasso e Stefano Starna. Il mito greco racconta che la ninfa Aretusa fuggì proprio sull’isolotto di Ortigia per fuggire al dio Alfeo, follemente innamorato di lei; invocata dalla giovane, la dea Artemide la trasformò in una fonte. E Alfeo? Con lo zampino di Zeus si ricongiunse alla sua amata. Ma se volete saperne di più andate a visitare la Fonte Aretusa, simbolo della storia d’amore ma anche del forte legame fra Siracusa e la madrepatria dei suoi fondatori.
Possibilità di visita con audioguida plurilingua (italiano, inglese, francese, spagnolo e cinese ) per scoprire questo luogo ricco di storia.
Indirizzo: largo Aretusa, Siracusa – recapito telefonico +39 09.3165681 mail info@civitasicilia.it
Sito di riferimento www.fontearetusasiracusa.it
Simbolo della città di Siracusa, questa fonte di acqua dolce, popolata da papiri rigogliosi, sgorga sull’isola di Ortigia, propaggine siciliana collegata alla terraferma e alla città di Archimede dal Ponte Umbertino. Con forma circolare doppia (al suo interno si trova infatti un altro cerchio concentrico), l’Aretusa è uno sfogo della falda freatica del sottosuolo siracusano.
Nota ai più per il mito di Alfeo e Aretusa (da cui deriva il nome di questo specchio acquifero), sfocia nelle acque salate del porto grande di Siracusa. Nei secoli ha subito diverse trasformazioni: prima esterna alla cinta muraria cittadina a cui si poteva accedere da una ripida scala direttamente dal mare, poi divisa in più rivoli e utilizzata per conciare le pelli e inseguito inglobata alle fortificazioni quando per volere di Carlo V° la struttura difensiva di Ortigia venne potenziata.
Sino al 1847 quando assunse la forma con cui la si può ammirare ancora oggi. Messa in pericolo da siccità e terremoti che hanno minacciato l’afflusso secolare dell’acqua e lo stato di salute del papiro che vi cresce all’interno (questo papireto e quello del corso d’acqua Fiumefreddo sono gli unici in Europa), la fonte è tornata al suo antico splendore grazie a un progetto di valorizzazione realizzato da Civita Sicilia, concessionario del Comune di Siracusa, in collaborazione con la Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese. Da ottobre 2019 è stato infatti aperto al pubblico un interessante percorso di visita che narra la storia di questo specchio d’acqua abitato da branchi di pesci, sacri alla dea Artemide, da simpatiche anatre (i siracusani chiamano l’Aretusa anche “funtana de’ papere”) e piante di pariro.
Dopo l’adeguamento strutturale della fonte su progetto di Francesco Santalucia, Viviana Russello e Domenico Forcellini, con la collaborazione della Struttura Didattica Speciale di Architettura di Siracusa e la consulenza dell’Istituto Internazionale del Papiro con Corrado Basile, l’Aretusa è tornata ad essere fruibile al pubblico. A raccontarne storia e leggenda saranno, fra l’altro, le voci dell’attrice siciliana Isabella Ragonese, di Sergio Grasso e Stefano Starna. Il mito greco racconta che la ninfa Aretusa fuggì proprio sull’isolotto di Ortigia per fuggire al dio Alfeo, follemente innamorato di lei; invocata dalla giovane, la dea Artemide la trasformò in una fonte. E Alfeo? Con lo zampino di Zeus si ricongiunse alla sua amata. Ma se volete saperne di più andate a visitare la Fonte Aretusa, simbolo della storia d’amore ma anche del forte legame fra Siracusa e la madrepatria dei suoi fondatori.
Informazioni utili, orari e prezzo biglietti visita alla fontana
Orario di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 15.30. Ingresso: intero 5€; cumulativo fonte + mostra “Archimede a Siracusa” 10€; ridotto 3€ (residenti a Siracusa e provincia, gruppi di almeno 10 visitatori, scuole e giovani fino ai 18 anni, studenti architettura di Siracusa, possessori biglietto Museo del Papiro e Siracusa 3D Reborn); cumulativo ridotto (fonte + mostra) 8€. Gratuito per under 6 anni, portatori di disabilità con accompagnatore, guide turistiche con patentino, giornalisti accreditati, insegnanti con scolaresche, soci Icom.Possibilità di visita con audioguida plurilingua (italiano, inglese, francese, spagnolo e cinese ) per scoprire questo luogo ricco di storia.
Indirizzo: largo Aretusa, Siracusa – recapito telefonico +39 09.3165681 mail info@civitasicilia.it
Sito di riferimento www.fontearetusasiracusa.it