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il Palazzo del Podestà in Piazza Maggiore a Bologna

Prima sede del governo bolognese, il Palazzo del Podestà si trova in Piazza Maggiore a Bologna. Costruito nel Medioevo, è celebre per il curioso effetto acustico del Voltone del Podestà detto “telefono senza fili”.

Il Palazzo del Podestà di Bologna sorge in Piazza Maggiore, uno spazio vivace e sempre in fermento, teatro di eventi, concerti e spettacoli di artisti di strada. Le ampie arcate del suo porticato accolgono ogni giorno bolognesi e visitatori che si fermano a gustare un caffè nei bar affacciati sulla piazza, con vista sulla Basilica di San Petronio.

Assieme a Palazzo Re Enzo e al Palazzo del Capitano del Popolo che dà su via Rizzoli, Palazzo del Podestà appartiene a un nucleo medievale di edifici destinato ad ospitare la sede del governo cittadino, eretti in seguito all’apertura di Piazza Maggiore da parte del Comune.

Storia

Il palazzo fu il primo ad essere edificato, ed è quindi il più antico dei tre: la sua costruzione risale al 1201-1203 e precede di circa una quarantina d’anni quella degli altri edifici, resa necessaria dal bisogno di spazi più ampi per contenere gli uffici comunali. Da qui deriva il nome di “Palazzo Vecchio” che gli venne attribuito per sottolineare il ruolo di prima sede del governo bolognese.

In origine quindi il Palazzo del Podestà era un edificio a sé stante dove si riunivano il Podestà, la massima carica cittadina nel Basso Medioevo, e i suoi funzionari. Gli interni dell’edificio dovevano pertanto rispecchiare l’importanza del luogo: ecco apparire quindi al piano nobile il Salone del Podestà, tuttora la sala più grande di Bologna. Nato come aula di giustizia, nel corso del tempo il salone è divenuto teatro pubblico (dal 1581 al 1767), in cui è andata in scena la seconda versione dell’opera lirica Euridice, e in seguito luogo adibito al gioco del pallone e della pallacorda. Decorato da Adolfo de Carolis fra 1911 e 1928 con gli affreschi dei Fasti della città di Bologna, l’elegante salone è aperto oggi soltanto in occasione di eventi, e vi si accede tramite la scalinata del vicino Palazzo Re Enzo.

Gli esterni del Palazzo del Podestà

Dal punto di vista architettonico l’aspetto attuale del palazzo è frutto di un rifacimento voluto nel 1484 da Giovanni II Bentivoglio, all’epoca signore di Bologna, che però non venne mai portato a termine a causa dell’espulsione della famiglia Bentivoglio dalla città all’inizio del Cinquecento. Prova della incompiutezza si ha nella facciata romanica, che l’architetto Aristotele Fioravanti ridisegnò in stile rinascimentale: se si osserva bene la parte alta del palazzo, si nota infatti che a differenza degli edifici limitrofi è privo di cornicione e di merlatura. Frutto del rinnovamento degli esterni sono anche le mattonelle recanti oltre 3.000 rosette tutte diverse fra loro, scolpite sui sostegni del porticato.

Dall’alto dei tetti svetta poi la Torre dell’Arengo, una torre campanaria di forma quadrangolare realizzata in legno e poi sostituita con una struttura in cotto nel 1259. Al suo interno si trova il cosiddetto campanazzo, che un tempo risuonava in caso di eventi straordinari quali battaglie o assemblee cittadine, per chiamare a raccolta la popolazione bolognese. La torre poggia sui pilastri del Voltone del Podestà, un’ampia volta situata all’incrocio delle due strade che attraversano il complesso di palazzi e che rappresenta l’unico elemento architettonico che li divide.

Curiosità

Proprio al Voltone del Podestà sono legate alcune curiosità sul palazzo.
In epoca medievale, sotto gli archi del porticato si trovavano le botteghe degli artigiani, dei fruttivendoli e dei merciai, e poco distanti gli studi dei notai, collocati sotto la scala che conduceva al primo piano.
Tuttavia, queste non erano le uniche attività praticate al Palazzo del Podestà. In questo luogo si svolgeva infatti anche il macabro spettacolo delle sentenze capitali, che venivano annunciate dalla balconata al di sopra del porticato ed eseguite per impiccagione sotto al voltone. Guardando in alto verso la volta, ancora oggi si scorgono le travi di legno a cui venivano appesi i condannati a morte.

Il Voltone del Podestà cela però un altro segreto. Sotto lo sguardo dei quattro protettori della città (San Francesco, San Domenico, San Procolo e San Petronio), le cui statue decorano i pilastri della volta, i visitatori si affollano per sperimentare un particolare effetto acustico. Tale curioso effetto è spesso definito telefono senza fili e consiste nell’avvicinarsi a uno dei piloni in angolo con la fronte rivolta verso il muro: tendendo l’orecchio è possibile sentire chi sta parlando all’angolo opposto del voltone, grazie al percorso effettuato dal suono lungo la superficie della volta.

Orari d’apertura

La visita al Palazzo del Podestà è consentita solo in occasione di eventi.

Come arrivare

Il Palazzo si trova nel centro storico di Bologna all’interno della ZTL: consigliamo pertanto di raggiungerlo o a piedi (dalla stazione centrale sono 20 minuti di camminata) oppure in bus.
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