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Il Museo per la Memoria di Ustica a Bologna

Situato nel quartiere della Bolognina, il Museo per la Memoria di Ustica di Bologna ospita al suo interno il relitto dell’aereo DC-9 e l’installazione dell’artista Christian Boltanski per commemorare le 81 vittime della strage di Ustica.

Il Museo per la Memoria di Ustica è un luogo del ricordo inaugurato nel 2007 a Bologna per commemorare le 81 vittime della strage aerea di Ustica. Al suo interno è stato ricostruito il relitto del velivolo DC-9, circondato da un’emozionante installazione dell’artista francese Christian Boltanski.

La strage avvenne una sera d’estate del 1980. Era il 27 giugno quando un volo di linea della compagnia Itavia partì dall'aeroporto di Bologna attorno alle 20 con destinazione Palermo. A bordo 81 passeggeri, tra cui 13 bambini. I parametri di volo sembravano essere nella norma; nonostante ciò, poco prima che l’orologio segnasse le nove l’aereo, scomparso dal radar, precipitò in mare nelle acque che separano l’isola di Ponza da quella di Ustica, causando la tragica morte di tutti i passeggeri e del personale di volo.

Nonostante decenni di processi e di sentenze, ad oggi le indagini per identificare i responsabili e le cause del disastro aereo non sono ancora arrivate a un punto fermo, lasciando così aperta la ferita dei parenti delle vittime. Riunitisi in una associazione - l’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, presieduta da Daria Bonfietti - i parenti hanno voluto tuttavia lanciare un messaggio forte per ricordare alle generazioni future i drammatici avvenimenti di quella sera del 1980. Nacque così l’idea di fondare un museo.

La volontà di dedicare un museo alle vittime di Ustica era stata annunciata nel 1993 dall’allora sindaco di Bologna Walter Vitali; gli oltre 2000 pezzi del DC-9, recuperati nei fondali marini, furono però trasportati a Bologna soltanto nel 2006, per essere collocati all’interno dell’ex deposito tram dell’azienda comunale dei trasporti di Bologna (ATC), in zona Bolognina. Il Museo per la Memoria di Ustica aprì le sue porte ai visitatori un anno più tardi, il 27 giugno 2007, esattamente ventisette anni dopo la data della strage.

L’ingresso nel museo bolognese, la cui struttura ricorda quella di un hangar, è di forte impatto visivo ed emotivo. Un ballatoio corre lungo il perimetro della grande sala al cui centro si trova la ricostruzione del relitto aereo, sventrato e affondato nel mar Tirreno e qui fedelmente riassemblato: una testimonianza ingombrante e straordinaria, che giace in questo luogo per ricordare il dolore di vittime e parenti.

L’intervento di Christian Boltanski ha interessato tutto l’apparato di luci, suoni e oggetti che circondano il relitto. Attorno ai resti dell’aereo l’artista parigino ha collocato nove casse contenenti gli effetti personali delle vittime - abiti, scarpe, pinne, boccagli - recuperati negli abissi del mare a 3.700 metri di profondità, occultandoli però alla vista degli osservatori attraverso l’utilizzo di teli neri. Se da un lato Boltanski ha voluto sottrarre queste tracce allo sguardo e alla curiosità dei visitatori, dall’altro le ha rese eterne fotografandole e raccogliendole in un libro chiamato “Lista degli oggetti personali appartenuti ai passeggeri del volo IH 870”. Tra questi c’è anche uno zoccolo spezzato, probabilmente appartenuto a una delle passeggere, che è diventato il simbolo del Museo per la Memoria di Ustica di Bologna.

Ulteriori, evocativi riferimenti alle vittime sono le 81 luci che si illuminano a intermittenza sul relitto, rievocando il ritmo di un respiro o il battito del cuore, e gli 81 specchi appesi alle pareti lungo il percorso del ballatoio. La loro superficie nera - come avvolta dal fumo dell’aereo - riflette l’immagine di chi vi si trova di fronte, mentre dagli altoparlanti installati dietro gli specchi risuonano voci di persone comuni che bisbigliano pensieri semplici, di carattere quotidiano. L’artista, molto attento alle tematiche del tempo e della testimonianza, intende suggerirci che le frasi da loro pronunciate potrebbero essere le nostre, e i nostri volti, riflessi negli specchi, quelli delle vittime, sottolineando così la casualità degli avvenimenti tragici nell’esistenza umana.

Il percorso di visita del museo termina nella piccola sala destinata alla proiezione dell’interessante documentario “Ero nato per volare” di Enza Negroni (2007), che approfondisce la genesi del museo e del progetto artistico di Christian Boltanski. All’esterno, infine, il Museo per la Memoria di Ustica si affaccia sul Parco della Zucca, che specialmente nella stagione estiva si trasforma in un teatro di eventi e spettacoli in onore delle vittime.

Informazioni utili per organizzare la visita

Orari di apertura
Giovedì e venerdì: 9:00 - 13:00
Sabato e domenica: 10:00 - 18:30
Chiuso da lunedì a mercoledì
L’ingresso al museo è gratuito.
Per info: www.museomemoriaustica.it/

Come arrivare

Il Museo per la Memoria di Ustica si trova in via di Saliceto, 3/22 nel quartiere Navile di Bologna, a 10 minuti a piedi dalla stazione centrale. È raggiungibile anche in bus e in auto, con possibilità di parcheggio in strada.
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