Il Tempio di Borobudur in Indonesia
Si tratta del pił grande tempio buddhista del mondo, uno dei monumenti pił visitati dell'intera Indonesia sull'isola di Giava.
Oltre 1 milione e 600 mila blocchi di pietra, 2672 bassorilievi sulle pareti, 123 metri quadrati di base e 35 di altezza: fra le opere colossali dell’antichità, il complesso di Borobudur, sull’isola di Giava, è oggi il più grande tempio al mondo dedicato al buddhismo.
A una quarantina di chilometri dalla città di Yogyakarta, in Indonesia, sorge questo monumento risalente all’800 d.C.: dichiarato patrimonio Unesco nel 1991, ha forma piramidale a simboleggiare metaforicamente il cammino che l’uomo deve intraprendere per raggiungere la purezza del proprio spirito, il Nirvana. Meta di pellegrinaggio per fedeli provenienti da ogni parte del mondo, questo tempio s’innalza in un luogo considerato sacro poiché il terreno che lo ospita è in prossimità della confluenza fra due fiumi ricordando quella del Gange e dello Yumna. A fare da cornice al complesso religioso c’è inoltre una catena montuosa il cui profilo, a detta di molti, sarebbe simile a quello dell’Himalaya, montagna anch’essa sacra per molte credenze.
Fra i monumenti più visitati di tutta l’Indonesia, il tempio di Borobudur ha origini che risalgono al IX° secolo, all’epoca della dinastia Sailendra: per costruirlo (su progetto di tale Gunadharma coadiuvato da esperti monaci) furono necessari 75 lunghi anni di lavoro e la manodopera di 10 mila persone. Nascosto per secoli sotto uno spesso strato di cenere vulcanica e una fitta vegetazione, il complesso religioso è stato riportato alla luce nel 1814 grazie alle ricerche di un ingegnere danese con una squadra di 200 uomini: vent’anni più tardi, ha preso il via il processo di riqualificazione di questo gioiello architettonico paragonato spesso, per le sue caratteristiche architettoniche, alle Piramidi di Giza e altre meraviglie dell’antichità.
Con uno stile che risente di influenze indiane, persiane e babilonesi, Borobudur è costituito da 10 terrazze che corrispondono a altrettante fasi del cammino spirituale verso la perfezione, suddivise su tre livelli: il mondo del desiderio o Kamadhatu; il mondo delle forme (Rupadhatu) e quello del senza forma (Arupadhatu). L’intero cammino è costellato di nicchie con le statue di Buddha (in totale sono ben 504) e ogni scultura lo raffigura in maniera differente.
I bassorilievi si estendono su un’area di circa 5 chilometri e più di 1400 di questi rappresentano storie del Buddha.
Ogni anno, nel mese di maggio, questo luogo sacro ai buddhisti che sorgeva su un lago disseccato per via delle eruzioni (in origine doveva presentarsi però come un enorme fiore di loto galleggiante sull’acqua), ospita il Vesak Festival che celebra la vita del Buddha.
Oggetto purtroppo di fanatismo fondamentalista (nel 1985 alcuni ordigni esplosivi hanno causato il danneggiamento di nove Stupa), nel 2006 il tempio è rimasto miracolosamente illeso da un terremoto di magnitudo 6.2 che ha colpito la zona.
Orario di apertura: tutti i giorni dalle 6 alle 17. Biglietti d’ingresso: circa 20 € (solo tempio); 27€ (alba a Borobudur con ingresso al resort Manohara); circa 30 € (ingresso combinato Borobudur + Prambanan).
Si consiglia di visitare il tempio al mattino presto perché dalle 10 in poi questo luogo sacro si affolla per la presenza di famiglie e scolaresche. La visita richiede minimo 2-3 ore di tempo.
Come arrivare al tempio. Le grandi città con voli internazionali nei pressi di Borobudur sono Semarang e Yogyakarta, entrambe raggiungibili da Kuala Lumpur (Malesia) e Singapore; la cittadina di Magelang, 17 km da Borobudur, ha un autobus diretto mentre lo snodo ferroviario è presente solo a Yogyakarta e Semarang. Informarsi direttamente nelle località interessate per orari dei mezzi di trasporto (a volte suscettibili di modifica) e costi. Se si sceglie invece di spostarsi con un veicolo privato (guidandolo o con autista privato), partendo da Yogyakarta, il percorso prevede Jogja, Jalan Magelang, Sleman, Tempel, Salam, Muntilan, Palbapang, Mendut e Borobudur (prevedere una durata di circa 45 km).
Sito ufficiale www.borobudurpark.com
A una quarantina di chilometri dalla città di Yogyakarta, in Indonesia, sorge questo monumento risalente all’800 d.C.: dichiarato patrimonio Unesco nel 1991, ha forma piramidale a simboleggiare metaforicamente il cammino che l’uomo deve intraprendere per raggiungere la purezza del proprio spirito, il Nirvana. Meta di pellegrinaggio per fedeli provenienti da ogni parte del mondo, questo tempio s’innalza in un luogo considerato sacro poiché il terreno che lo ospita è in prossimità della confluenza fra due fiumi ricordando quella del Gange e dello Yumna. A fare da cornice al complesso religioso c’è inoltre una catena montuosa il cui profilo, a detta di molti, sarebbe simile a quello dell’Himalaya, montagna anch’essa sacra per molte credenze.
Fra i monumenti più visitati di tutta l’Indonesia, il tempio di Borobudur ha origini che risalgono al IX° secolo, all’epoca della dinastia Sailendra: per costruirlo (su progetto di tale Gunadharma coadiuvato da esperti monaci) furono necessari 75 lunghi anni di lavoro e la manodopera di 10 mila persone. Nascosto per secoli sotto uno spesso strato di cenere vulcanica e una fitta vegetazione, il complesso religioso è stato riportato alla luce nel 1814 grazie alle ricerche di un ingegnere danese con una squadra di 200 uomini: vent’anni più tardi, ha preso il via il processo di riqualificazione di questo gioiello architettonico paragonato spesso, per le sue caratteristiche architettoniche, alle Piramidi di Giza e altre meraviglie dell’antichità.
Con uno stile che risente di influenze indiane, persiane e babilonesi, Borobudur è costituito da 10 terrazze che corrispondono a altrettante fasi del cammino spirituale verso la perfezione, suddivise su tre livelli: il mondo del desiderio o Kamadhatu; il mondo delle forme (Rupadhatu) e quello del senza forma (Arupadhatu). L’intero cammino è costellato di nicchie con le statue di Buddha (in totale sono ben 504) e ogni scultura lo raffigura in maniera differente.
I bassorilievi si estendono su un’area di circa 5 chilometri e più di 1400 di questi rappresentano storie del Buddha.
Ogni anno, nel mese di maggio, questo luogo sacro ai buddhisti che sorgeva su un lago disseccato per via delle eruzioni (in origine doveva presentarsi però come un enorme fiore di loto galleggiante sull’acqua), ospita il Vesak Festival che celebra la vita del Buddha.
Oggetto purtroppo di fanatismo fondamentalista (nel 1985 alcuni ordigni esplosivi hanno causato il danneggiamento di nove Stupa), nel 2006 il tempio è rimasto miracolosamente illeso da un terremoto di magnitudo 6.2 che ha colpito la zona.
Informazioni utili per visitare il tempio
Indirizzo: Jl. Badrawati, Kw. Candi Borobudur, Magelang, Jawa Tengah, Indonesia.Orario di apertura: tutti i giorni dalle 6 alle 17. Biglietti d’ingresso: circa 20 € (solo tempio); 27€ (alba a Borobudur con ingresso al resort Manohara); circa 30 € (ingresso combinato Borobudur + Prambanan).
Si consiglia di visitare il tempio al mattino presto perché dalle 10 in poi questo luogo sacro si affolla per la presenza di famiglie e scolaresche. La visita richiede minimo 2-3 ore di tempo.
Come arrivare al tempio. Le grandi città con voli internazionali nei pressi di Borobudur sono Semarang e Yogyakarta, entrambe raggiungibili da Kuala Lumpur (Malesia) e Singapore; la cittadina di Magelang, 17 km da Borobudur, ha un autobus diretto mentre lo snodo ferroviario è presente solo a Yogyakarta e Semarang. Informarsi direttamente nelle località interessate per orari dei mezzi di trasporto (a volte suscettibili di modifica) e costi. Se si sceglie invece di spostarsi con un veicolo privato (guidandolo o con autista privato), partendo da Yogyakarta, il percorso prevede Jogja, Jalan Magelang, Sleman, Tempel, Salam, Muntilan, Palbapang, Mendut e Borobudur (prevedere una durata di circa 45 km).
Sito ufficiale www.borobudurpark.com