Il Castello Ruffo di Scilla in Calabria
Domina la costa Tirrenica a nord di Reggio Calabria ed è una delle icone del paesaggio calabrese, con una lunga storia da raccontare.
Sorge imponente a picco sul mare sul promontorio che separa la spiaggia di Chianalea da quella di Marina Grande: con la sua pianta irregolare e la struttura architettonica di epoche diverse, il Castello Ruffo a Scilla, noto anche come castello Ruffo di Calabria, è uno degli elementi più caratteristici del paesaggio dello Stretto di Messina e del territorio di Reggio Calabria (da cui dista 23 chilometri).
Se siete appassionati di rocche e castelli ma anche di mitologia antica non potete perdervi la visita di questo splendido angolo di Calabria. Parola di Omero, Plinio, Polibio e Virgilio (solo per citarne alcuni) che celebrarono questa località (Scilla per l’appunto) per la sua naturale bellezza e per il mito della ninfa da cui prese il nome e di cui s’innamorò il dio marino Glauco…
Fatta costruire dal tiranno Anassilao per opporsi alle incursioni piratesche nelle acque del Tirreno, quest’antica fortificazione divenne il prezioso avamposto difensivo della città di Reggio; espugnata solo per alcuni decenni, ad opera di Dioniso di Siracusa, fu riconquistata da Timoleonte di Corinto.
Se in epoca romana mantenne l’importante ruolo difensivo ostacolando fra l’altro, nel III° secolo a.C., la rappresaglia Bruzia, mettendo così al riparo città e cittadini, durante il Medioevo fu adibita prima a roccaforte bizantina e poi trasformata in presidio militare da Roberto il Guiscardo.
Fu solo nel 1533 che i nobili Ruffo (tale Paolo Ruffo) acquistarono il castello che divenne nei secoli successivi un’elegante dimora signorile. Danneggiato da alcune calamità naturali che colpirono la città di Scilla nel 1783 e poi nel 1908, l’edificio, ristrutturato, fu ostello della gioventù e poi centro per mostre e convegni. Oggi ospita la sede regionale per il recupero dei centri storici calabresi.
Il castello Ruffo di Scilla conserva la configurazione dell’antica fortificazione grazie alla presenza di torrioni, feritoie e cortine. Vi si accede attraverso un ponte che accompagna all’ingresso principale caratterizzato da un portale in pietra sormontato dallo stemma del casato dei Ruffo oltre che da una targa che ricorda il restauro conservativo avvenuto nel ‘500. E’ poi un androne che conduce a un cortile da dove una grande scala esterna porta all’entrata della residenza vera e propria: al suo interno si possono ammirare saloni e ambienti riccamente decorati, un tempo sede di un’armeria e di una pinacoteca privata voluta da Tiberio Ruffo.
Vista la posizione dominante sulla rupe e sullo Stretto di Messina, nel primo decennio del 1900 fu anche costruito un faro – una torre bianca con la base nera - utilizzato come riferimento per le navi in transito in quelle acque. Sempre in funzione, a gestirlo è la Marina Militare.
Aperto tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 19 (si consiglia di verificare gli orari sul sito web).
Il biglietto ordinario è di 2€ a persona mentre per bambini sino ai 10 anni e over 70 l’entrata è gratuita. Gratis anche per portatori di disabilità (con documento) e un accompagnatore.
Sito di riferimento www.scilla.asmenet.it
Se siete appassionati di rocche e castelli ma anche di mitologia antica non potete perdervi la visita di questo splendido angolo di Calabria. Parola di Omero, Plinio, Polibio e Virgilio (solo per citarne alcuni) che celebrarono questa località (Scilla per l’appunto) per la sua naturale bellezza e per il mito della ninfa da cui prese il nome e di cui s’innamorò il dio marino Glauco…
Fatta costruire dal tiranno Anassilao per opporsi alle incursioni piratesche nelle acque del Tirreno, quest’antica fortificazione divenne il prezioso avamposto difensivo della città di Reggio; espugnata solo per alcuni decenni, ad opera di Dioniso di Siracusa, fu riconquistata da Timoleonte di Corinto.
Se in epoca romana mantenne l’importante ruolo difensivo ostacolando fra l’altro, nel III° secolo a.C., la rappresaglia Bruzia, mettendo così al riparo città e cittadini, durante il Medioevo fu adibita prima a roccaforte bizantina e poi trasformata in presidio militare da Roberto il Guiscardo.
Fu solo nel 1533 che i nobili Ruffo (tale Paolo Ruffo) acquistarono il castello che divenne nei secoli successivi un’elegante dimora signorile. Danneggiato da alcune calamità naturali che colpirono la città di Scilla nel 1783 e poi nel 1908, l’edificio, ristrutturato, fu ostello della gioventù e poi centro per mostre e convegni. Oggi ospita la sede regionale per il recupero dei centri storici calabresi.
Il castello Ruffo di Scilla conserva la configurazione dell’antica fortificazione grazie alla presenza di torrioni, feritoie e cortine. Vi si accede attraverso un ponte che accompagna all’ingresso principale caratterizzato da un portale in pietra sormontato dallo stemma del casato dei Ruffo oltre che da una targa che ricorda il restauro conservativo avvenuto nel ‘500. E’ poi un androne che conduce a un cortile da dove una grande scala esterna porta all’entrata della residenza vera e propria: al suo interno si possono ammirare saloni e ambienti riccamente decorati, un tempo sede di un’armeria e di una pinacoteca privata voluta da Tiberio Ruffo.
Vista la posizione dominante sulla rupe e sullo Stretto di Messina, nel primo decennio del 1900 fu anche costruito un faro – una torre bianca con la base nera - utilizzato come riferimento per le navi in transito in quelle acque. Sempre in funzione, a gestirlo è la Marina Militare.
Informazioni utili, orari e prezzo dei biglietti del castello
Indirizzo: piazza San Rocco, 89058 Scilla (RC) – telefono +39 0965 704422 oppure 0965 754476.Aperto tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 19 (si consiglia di verificare gli orari sul sito web).
Il biglietto ordinario è di 2€ a persona mentre per bambini sino ai 10 anni e over 70 l’entrata è gratuita. Gratis anche per portatori di disabilità (con documento) e un accompagnatore.
Sito di riferimento www.scilla.asmenet.it