La Sagrada Familia: a Barcellona la basilica incompiuta di Gaudì
La Sagrada Familia è la grande opera incompiuta di Antoni Guadì a Barcellona: prese in mano la costruzione della basilica nel 1883 tenendola fino alla morte nel 1026. Ancora incompleta è stata consacrata nel 2010. Avrà 18 torri la più alta di 170 metri.
La principale attrazione turistica di Barcellona – e una delle prime dell'intera Spagna per numero di visite – è il Temple Expiatori de la Sagrada Familia (Tempio espiatorio della Sacra Famiglia); i dati parlano infatti di quasi tre milioni di persone all'anno che scelgono di conoscere i segreti nascosti all'interno dell'immensa basilica catalana, la cui costruzione è iniziata nel 1882 e, trascorsi oggi centotrenta anni, non ancora terminata. Anche se è difficile capire qundo i lavori potranno dirsi conclusi, la Sagrada Familia è stata comunque consacrata il 7 novembre del 2010, dal Papa Benedetto XVI, che la insignita del titolo di basilica minore.
L'architetto Antoni Gaudí assunse la direzione del progetto iniziale (che stravolse completamente con uno proprio molto più originale, come appare evidente) a lavori in corso un anno dopo la posa della prima pietra, andando a sostituire il dimissionario Francisco de Paula Villar che aveva diretto le opere fino a quel momento, quando ancora non era stato costruito altro che una parte della cripta sotterranea. Il giovane Gaudí all'epoca appena trentunenne, riteneva possibile realizzare l'opera in tempi relativamente brevi – sull'ordine dei dieci anni – ma ben presto dovette arrendersi all'evidenza: un tempio dalla capacità di tredicimila persone, lungo novanta metri e largo sessanta al di sopra del quale svettassero ben diciotto torri, la più alta delle quali doveva raggiungere i centosettanta metri di altezza, non era certamente un'impresa così semplice da mettere in pratica; quando egli morì, nel 1926, dopo quaranta anni di lavoro dedicati alla chiesa, non era stata ancora costruita che una piccola parte dell'intero edificio.
Ciò che si visita oggi non è altro che un immenso cantiere, del quale alcune parti sono già state ultimate e molte altre sono in fase di realizzazione; secondo le stime degli esperti, potrebbero volerci ancora fino a trenta anni prima di vedere ultimata l'opera, anche se per alcuni queste stime appaiono ottimiste. Come suggerisce il nome della basilica, si tratta di un tempio espiatorio (Temple Expiatori, in catalano), atto cioè ad espiare i peccati della gente; per questa ragione i finanziamenti per la sua costruzione provengono da donazioni private, oltre che – naturalmente – dai ricavi delle visite turistiche.
Attualmente comunque sono state costruite otto torri, ovvero quelle in corrispondenza delle facciate della Natività e della Passione; come si diceva, il progetto prevede la realizzazione di diciotto torri, delle quali le dodici minori rappresenteranno gli Apostoli, mentre altre quattro (più alte) rappresenteranno gli Evangelisti; un'ulteriore torre posta sopra l'abside, dal diametro maggiore, sarà dedicata alla Vergine Maria, mentre la principale – la più alta di tutte e che posta sopra la cupola, dominerà il tempio – sarà dedicata a Gesù Cristo.
Gaudí in prima persona si impegnò nella realizzazione della Fachada de la Natividad (Facciata della Natività), considerata a ragione l'apice artistico della basilica; le quattro torri che la sovrastano (dedicate rispettivamente a San Matías, San Judas Tadeo, San Simón e San Bernabé) sono visitabili al loro interno mediante un sistema di ascensori e di scale a chiocciola, mentre il portale è un'apoteosi di immagini, sculture e simboli cristiani. Le tre parti in cui è diviso il portale rappresentano le Virtù teologali, ovvero (da destra verso sinistra) la Fede, la Carità e la Speranza, mentre al di sopra della vetrata si trova la rappresentazione dell'Annunciazione da parte dell'Arcangelo Gabriele a Maria. Secondo gli studi condotti, Gaudì decise di sviluppare in verticalità alcuni parti della chiesa anzichè costruire con gradualità nell'intero cantiere, proprio per lasciare una impronta delle sue idee, e su come avrebbe voluto fosse conclusa la chiesa, dato che si accorse, strada facendo che non averebbe vissuto tanto abbastanza per vedere conclusa l'opera.
Proprio a destra della facciata trova sede il piccolo Claustre del Roser, un chiostro in stile gotico aggiunto esternamente alla chiesa (a differenza dell'abitudine dello stesso stile gotico di racchiuderlo all'interno dei monasteri) ornato con intricate decorazioni sul tema delle tentazioni degli esseri umani; nonostante lo stile del chiostro, occorre precisare come la Sagrada Familia, a dispetto delle apparenze, non sia stata progettata da Gaudí in ottica gotica (anche se questo era l'intento del suo predecessore), bensì in chiave modernista. Come è noto, Antoni Gaudí non amava affatto le linee rette ed è per questo che l'intera struttura gode di profili curvilinei; le torri in particolare richiamano le cime del sacro Montserrat – un monte nei pressi di Barcellona – così come il pinnacolo che sovrasta il Portico della Speranza sulla Facciata della Natività. Mentre il gotico era di fatto obbligato a controbilanciare la dispersione di forze utilizzando appoggi, contrafforti e archi rampanti – ragion per cui gli archi esterni avevano funzione strutturale di appoggio e non decorativa – con l’architettura del genio catalano i pesi e le forze si sviluppano in senso verticale; è proprio per contrastare la dispersione di forze laterali che le colonne di Gaudí sono spesso leggermente inclinate.
La facciata posta sul lato a sud-ovest della basilica è chiamata Fachada de la Pasiòn e rappresenta gli ultimi giorni della vita di Gesù Cristo; la sua realizzazione – avvenuta tra gli anni Cinquanta e Settanta del XX secolo – è postuma alla morte di Gaudí, ma segue le linee guida del progetto del maestro, nonostante molte delle sue bozze siano andate distrutte durante la guerra civile spagnola; il grande portale è ricoperto dalle sculture di Josep Subirachs e la sequenza di tali opere, disposte su tre livelli, segue una caratteristica forma a “S”, partendo dalla scena dell’Ultima Cena e terminando con l’immagine della sepoltura di Cristo.
I lavori di costruzione della Fachada de la Gloria, che una volta terminata sarà la principale, sono iniziati nel 2002; le scene qui rappresentate sono dedicate alla Gloria celestiale di Gesù e rappresentano il cammino verso Dio, dalla Morte al Giudizio passando per l’Inferno e la Gloria. Una grande scalinata con una terrazza che ospiterà il Monumento al Fuoco e all’Acqua segnerà l’accesso al Portico della Gloria, creando anche un passaggio sotterraneo nella calle Mallorca, che rappresenterà a sua volta il vizio e l’Inferno, decorato con demoni ed altre immagini eretiche. Il portico ospiterà anche sette grandi colonne, ognuna delle quali dedicata ad uno dei sette doni dello Spirito Santo ed alle cui basi appariranno i sette peccati capitali, mentre sui capitelli troveranno spazio le sette virtù; sulla facciata infine vi sarà spazio per alcune grandi nuvole illuminate che conterranno a caratteri cubitali il Credo, ed il tutto sarà dominato da quattro torri – le più alte delle tre facciate – dedicate a San Pedro, San Pablo, San Andrés e Santiago el Mayor.
La Sagrada Familia vanta anche un piccolo museo dedicato ad Antoni Gaudí che si trova nella cripta ed ospita materiali, oggetti e documenti riguardanti il tempio e la vita dell’architetto; da una sala adiacente si accede al punto d’osservazione della cripta in cui è sepolto lo stesso Gaudí. Sulla destra, proprio di fronte alla Facciata della Passione, si trova l’Escoles de Gaudí, all’interno della quale è stato ricostruito l’ufficio dell’architetto e che ospita anche alcuni suoi studi e progetti.
Come risulta evidente, ogni singolo particolare sia all’esterno che all’interno del tempio riveste una funzione simbolica molto importante; per comprendere appieno i significati di tale opera e scoprire gli infiniti segreti che essa racchiude, ma soprattutto per ammirare un capolavoro unico a livello mondiale, occorre recarvisi di persona ed intraprendere una visita in tutta tranquillità.
Informazioni pratiche:
la Sagrada Familia si trova nel quartiere dell’Eixample in Carter de Mallorca n°401;
metropolitana: Linea 2, fermata Sagrada Familia;
autobus: linee 19, 33, 34, 43, 44, 55.
Prezzo della visita:
13/11 euro (intero/ridotto per studenti, minori ed anziani), oppure
16,50 euro comprensivo di visita alla Casa-Museo di Gaudí nel Parc Güell.
20,50 euro (visita guidata alla Sgrada Familia + visita semplice alla Casa Museo di Gaudí).
Minori di 10 anni: ingresso gratuito.
Visite guidate:
fino a tre al giorno a seconda della stagione (h.11, h.12, h.13), durata 50 minuti.
17/15 euro (intero/ridotto)
Visite con audioguida: 17/14 euro (intero/ridotto, occorre lasciare il proprio documento d’identità).
All’interno della basilica si può scegliere di salire con gli ascensori sulle torri al prezzo supplementare di 3 euro.
Orari delle visite:
da aprile a settembre: 9-20
da ottobre a marzo: 9-18
Per maggiori informazioni è possibile comunque visitare il sito ufficiale della basilica:
www.sagradafamilia.org
L'architetto Antoni Gaudí assunse la direzione del progetto iniziale (che stravolse completamente con uno proprio molto più originale, come appare evidente) a lavori in corso un anno dopo la posa della prima pietra, andando a sostituire il dimissionario Francisco de Paula Villar che aveva diretto le opere fino a quel momento, quando ancora non era stato costruito altro che una parte della cripta sotterranea. Il giovane Gaudí all'epoca appena trentunenne, riteneva possibile realizzare l'opera in tempi relativamente brevi – sull'ordine dei dieci anni – ma ben presto dovette arrendersi all'evidenza: un tempio dalla capacità di tredicimila persone, lungo novanta metri e largo sessanta al di sopra del quale svettassero ben diciotto torri, la più alta delle quali doveva raggiungere i centosettanta metri di altezza, non era certamente un'impresa così semplice da mettere in pratica; quando egli morì, nel 1926, dopo quaranta anni di lavoro dedicati alla chiesa, non era stata ancora costruita che una piccola parte dell'intero edificio.
Ciò che si visita oggi non è altro che un immenso cantiere, del quale alcune parti sono già state ultimate e molte altre sono in fase di realizzazione; secondo le stime degli esperti, potrebbero volerci ancora fino a trenta anni prima di vedere ultimata l'opera, anche se per alcuni queste stime appaiono ottimiste. Come suggerisce il nome della basilica, si tratta di un tempio espiatorio (Temple Expiatori, in catalano), atto cioè ad espiare i peccati della gente; per questa ragione i finanziamenti per la sua costruzione provengono da donazioni private, oltre che – naturalmente – dai ricavi delle visite turistiche.
Attualmente comunque sono state costruite otto torri, ovvero quelle in corrispondenza delle facciate della Natività e della Passione; come si diceva, il progetto prevede la realizzazione di diciotto torri, delle quali le dodici minori rappresenteranno gli Apostoli, mentre altre quattro (più alte) rappresenteranno gli Evangelisti; un'ulteriore torre posta sopra l'abside, dal diametro maggiore, sarà dedicata alla Vergine Maria, mentre la principale – la più alta di tutte e che posta sopra la cupola, dominerà il tempio – sarà dedicata a Gesù Cristo.
Gaudí in prima persona si impegnò nella realizzazione della Fachada de la Natividad (Facciata della Natività), considerata a ragione l'apice artistico della basilica; le quattro torri che la sovrastano (dedicate rispettivamente a San Matías, San Judas Tadeo, San Simón e San Bernabé) sono visitabili al loro interno mediante un sistema di ascensori e di scale a chiocciola, mentre il portale è un'apoteosi di immagini, sculture e simboli cristiani. Le tre parti in cui è diviso il portale rappresentano le Virtù teologali, ovvero (da destra verso sinistra) la Fede, la Carità e la Speranza, mentre al di sopra della vetrata si trova la rappresentazione dell'Annunciazione da parte dell'Arcangelo Gabriele a Maria. Secondo gli studi condotti, Gaudì decise di sviluppare in verticalità alcuni parti della chiesa anzichè costruire con gradualità nell'intero cantiere, proprio per lasciare una impronta delle sue idee, e su come avrebbe voluto fosse conclusa la chiesa, dato che si accorse, strada facendo che non averebbe vissuto tanto abbastanza per vedere conclusa l'opera.
Proprio a destra della facciata trova sede il piccolo Claustre del Roser, un chiostro in stile gotico aggiunto esternamente alla chiesa (a differenza dell'abitudine dello stesso stile gotico di racchiuderlo all'interno dei monasteri) ornato con intricate decorazioni sul tema delle tentazioni degli esseri umani; nonostante lo stile del chiostro, occorre precisare come la Sagrada Familia, a dispetto delle apparenze, non sia stata progettata da Gaudí in ottica gotica (anche se questo era l'intento del suo predecessore), bensì in chiave modernista. Come è noto, Antoni Gaudí non amava affatto le linee rette ed è per questo che l'intera struttura gode di profili curvilinei; le torri in particolare richiamano le cime del sacro Montserrat – un monte nei pressi di Barcellona – così come il pinnacolo che sovrasta il Portico della Speranza sulla Facciata della Natività. Mentre il gotico era di fatto obbligato a controbilanciare la dispersione di forze utilizzando appoggi, contrafforti e archi rampanti – ragion per cui gli archi esterni avevano funzione strutturale di appoggio e non decorativa – con l’architettura del genio catalano i pesi e le forze si sviluppano in senso verticale; è proprio per contrastare la dispersione di forze laterali che le colonne di Gaudí sono spesso leggermente inclinate.
La facciata posta sul lato a sud-ovest della basilica è chiamata Fachada de la Pasiòn e rappresenta gli ultimi giorni della vita di Gesù Cristo; la sua realizzazione – avvenuta tra gli anni Cinquanta e Settanta del XX secolo – è postuma alla morte di Gaudí, ma segue le linee guida del progetto del maestro, nonostante molte delle sue bozze siano andate distrutte durante la guerra civile spagnola; il grande portale è ricoperto dalle sculture di Josep Subirachs e la sequenza di tali opere, disposte su tre livelli, segue una caratteristica forma a “S”, partendo dalla scena dell’Ultima Cena e terminando con l’immagine della sepoltura di Cristo.
I lavori di costruzione della Fachada de la Gloria, che una volta terminata sarà la principale, sono iniziati nel 2002; le scene qui rappresentate sono dedicate alla Gloria celestiale di Gesù e rappresentano il cammino verso Dio, dalla Morte al Giudizio passando per l’Inferno e la Gloria. Una grande scalinata con una terrazza che ospiterà il Monumento al Fuoco e all’Acqua segnerà l’accesso al Portico della Gloria, creando anche un passaggio sotterraneo nella calle Mallorca, che rappresenterà a sua volta il vizio e l’Inferno, decorato con demoni ed altre immagini eretiche. Il portico ospiterà anche sette grandi colonne, ognuna delle quali dedicata ad uno dei sette doni dello Spirito Santo ed alle cui basi appariranno i sette peccati capitali, mentre sui capitelli troveranno spazio le sette virtù; sulla facciata infine vi sarà spazio per alcune grandi nuvole illuminate che conterranno a caratteri cubitali il Credo, ed il tutto sarà dominato da quattro torri – le più alte delle tre facciate – dedicate a San Pedro, San Pablo, San Andrés e Santiago el Mayor.
La Sagrada Familia vanta anche un piccolo museo dedicato ad Antoni Gaudí che si trova nella cripta ed ospita materiali, oggetti e documenti riguardanti il tempio e la vita dell’architetto; da una sala adiacente si accede al punto d’osservazione della cripta in cui è sepolto lo stesso Gaudí. Sulla destra, proprio di fronte alla Facciata della Passione, si trova l’Escoles de Gaudí, all’interno della quale è stato ricostruito l’ufficio dell’architetto e che ospita anche alcuni suoi studi e progetti.
Come risulta evidente, ogni singolo particolare sia all’esterno che all’interno del tempio riveste una funzione simbolica molto importante; per comprendere appieno i significati di tale opera e scoprire gli infiniti segreti che essa racchiude, ma soprattutto per ammirare un capolavoro unico a livello mondiale, occorre recarvisi di persona ed intraprendere una visita in tutta tranquillità.
Informazioni pratiche:
la Sagrada Familia si trova nel quartiere dell’Eixample in Carter de Mallorca n°401;
metropolitana: Linea 2, fermata Sagrada Familia;
autobus: linee 19, 33, 34, 43, 44, 55.
Prezzo della visita:
13/11 euro (intero/ridotto per studenti, minori ed anziani), oppure
16,50 euro comprensivo di visita alla Casa-Museo di Gaudí nel Parc Güell.
20,50 euro (visita guidata alla Sgrada Familia + visita semplice alla Casa Museo di Gaudí).
Minori di 10 anni: ingresso gratuito.
Visite guidate:
fino a tre al giorno a seconda della stagione (h.11, h.12, h.13), durata 50 minuti.
17/15 euro (intero/ridotto)
Visite con audioguida: 17/14 euro (intero/ridotto, occorre lasciare il proprio documento d’identità).
All’interno della basilica si può scegliere di salire con gli ascensori sulle torri al prezzo supplementare di 3 euro.
Orari delle visite:
da aprile a settembre: 9-20
da ottobre a marzo: 9-18
Per maggiori informazioni è possibile comunque visitare il sito ufficiale della basilica:
www.sagradafamilia.org