Kilmainham Gaol, visitare l'ex prigione di Dublino oggi museo
Luogo simbolo dell'Irlanda, Kilmainham Gaol la ex prigione teatro di eventi tragici, oggi museo ospita anche la nave Asgard.
Gli appassionati di storia irlandese troveranno particolarmente interessante la visita al Kilmainham Gaol (Nuova Prigione), il vecchio carcere di Dublino. Definitivamente chiusa nel 1924, la prigione è uno degli edifici simbolo della resistenza irlandese alla dominazione inglese, nonché un luogo commovente e per certi versi impressionante. Qui sono avvenuti alcuni degli episodi più significativi della storia locale, si sono consumati eventi tragici e allo stesso tempo eroici, immortalati dai libri di storia e dal ricordo di milioni di irlandesi. Dopo un’introduzione incentrata sulla descrizione del movimento nazionalista e dei suoi membri più importanti, il percorso di visita si articola sui tre piani di celle dell’edificio, dove furono rinchiusi capi ribelli e in tempi più recenti militanti dell’IRA.
La costruzione di Kilmainham Gaol ebbe inizio nel 1792, quattro anni prima dell’inaugurazione avvenuta nel 1796. In quel tempo gli irlandesi venivano imprigionati per ogni genere di reato, a prescindere dalla gravità; nel 1839 un bambino fu incarcerato per un mese in quanto suo padre non era stato in grado di pagargli il biglietto del treno, mentre durante la carestia decine di mendicanti furono reclusi per aver chiesto l’elemosina. Tuttavia, la fama del complesso è legata a quella dei grandi nazionalisti irlandesi che vi furono rinchiusi dai primi anni dell’Ottocento: il primo fu Robert Emmen, nel 1803, l’ultimo Eamon de Valera, nel 1923, poi eletto presidente nel 1959.
Tra le pagine di storia più crude e dure da digerire spicca il trattamento riservato ai capi dell’insurrezione di Pasqua del 24 aprile 1916. In quell’occasione quattordici dei principali leader ribelli, tra cui James Connolly, già gravemente ferito durante i combattimenti, furono condannati a morte e giustiziati in pochi minuti all’interno del cortile del carcere. L’episodio suscitò grande sgomento non solo tra gli irlandesi, scuotendo la nazione dal suo torpore e dando il via a violente forme di protesta in tutto il paese. I caduti di quel Lunedì di Pasqua sono tutt’ora ricordati da due croci nere poste nel luogo esatto della fucilazione.
La cosa per certi aspetti paradossale è che Kilmainham Gaol fu utilizzata anche dal neonato Stato Libero d’Irlanda. A questa inversione dei ruoli è legata la curiosa vicenda che ha come protagonista Ernie O’Malley, che riuscì a evadere dal carcere al tempo della dominazione inglese, per poi esservi nuovamente rinchiuso durante la guerra civile da quelli stessi ufficiali che in passato avevano combattuto al suo fianco. Episodi come questo emergono più o meno chiaramente durante il percorso di visita, ma solo su alcuni vengono fornite informazioni dettagliate e relativi riferimenti.
Ad introdurre i visitatori al complesso è un’interessante presentazione audiovisiva proiettata all’interno dell’ex cappella del carcere, laddove nel 1916 il leader nazionalista Joseph Plunkett celebrò il suo matrimonio dieci minuti prima di essere giustiziato. Successivamente si accede alle celle dell’ala più antica della prigione, dove sono ancora visibili le scritte sui muri dei carcerati, seguita dall’ala “moderna” e dal cortile. Qui, dove fino al 1924 si sono svolte decine di esecuzioni, è esposta la nave Asgard, che nel 1914 riuscì a eludere il blocco della flotta inglese consegnando un carico di armamenti ai nazionalisti. Lo scafo era di proprietà di Erskine Childers, padre del futuro presidente d’Irlanda.
A consacrare Kilmainham Gaol agli occhi del mondo furono gli U2. Nel 1982, infatti, la band scelse di utilizzare il carcere come set per girare il videoclip di uno dei suoi maggiori successi: “A Celebration”. La scelta fu condivisa anche da Jim Sheridan nel 1993 per le riprese del celebre “Nel nome del padre”, candidato a ben 7 premi Oscar, e da Neil Jordan nel 1996 per “Michael Collins”, che vinse il Leone d’Oro al miglior film alla 53ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Kilmainham Gaol è aperto tutti i giorni tra aprile e ottobre dalle 9.30 alle 17.00, dalle 9.30 alle 16.00 da lunedì a sabato e dalle 10.00 alle 17.00 la domenica tra novembre e marzo. Il biglietto d’ingresso costa 5 € agli adulti, 2 € ai bambini. Per raggiungere il complesso coi mezzi pubblici si può scegliere tra gli autobus n. 23, 51, 51A, 78 e 79 da Aston Quay.
Per maggiori informazioni e prenotazioni cliccate www.heritageireland.ie o chiamate il numero 453 5984.
La costruzione di Kilmainham Gaol ebbe inizio nel 1792, quattro anni prima dell’inaugurazione avvenuta nel 1796. In quel tempo gli irlandesi venivano imprigionati per ogni genere di reato, a prescindere dalla gravità; nel 1839 un bambino fu incarcerato per un mese in quanto suo padre non era stato in grado di pagargli il biglietto del treno, mentre durante la carestia decine di mendicanti furono reclusi per aver chiesto l’elemosina. Tuttavia, la fama del complesso è legata a quella dei grandi nazionalisti irlandesi che vi furono rinchiusi dai primi anni dell’Ottocento: il primo fu Robert Emmen, nel 1803, l’ultimo Eamon de Valera, nel 1923, poi eletto presidente nel 1959.
Tra le pagine di storia più crude e dure da digerire spicca il trattamento riservato ai capi dell’insurrezione di Pasqua del 24 aprile 1916. In quell’occasione quattordici dei principali leader ribelli, tra cui James Connolly, già gravemente ferito durante i combattimenti, furono condannati a morte e giustiziati in pochi minuti all’interno del cortile del carcere. L’episodio suscitò grande sgomento non solo tra gli irlandesi, scuotendo la nazione dal suo torpore e dando il via a violente forme di protesta in tutto il paese. I caduti di quel Lunedì di Pasqua sono tutt’ora ricordati da due croci nere poste nel luogo esatto della fucilazione.
La cosa per certi aspetti paradossale è che Kilmainham Gaol fu utilizzata anche dal neonato Stato Libero d’Irlanda. A questa inversione dei ruoli è legata la curiosa vicenda che ha come protagonista Ernie O’Malley, che riuscì a evadere dal carcere al tempo della dominazione inglese, per poi esservi nuovamente rinchiuso durante la guerra civile da quelli stessi ufficiali che in passato avevano combattuto al suo fianco. Episodi come questo emergono più o meno chiaramente durante il percorso di visita, ma solo su alcuni vengono fornite informazioni dettagliate e relativi riferimenti.
Ad introdurre i visitatori al complesso è un’interessante presentazione audiovisiva proiettata all’interno dell’ex cappella del carcere, laddove nel 1916 il leader nazionalista Joseph Plunkett celebrò il suo matrimonio dieci minuti prima di essere giustiziato. Successivamente si accede alle celle dell’ala più antica della prigione, dove sono ancora visibili le scritte sui muri dei carcerati, seguita dall’ala “moderna” e dal cortile. Qui, dove fino al 1924 si sono svolte decine di esecuzioni, è esposta la nave Asgard, che nel 1914 riuscì a eludere il blocco della flotta inglese consegnando un carico di armamenti ai nazionalisti. Lo scafo era di proprietà di Erskine Childers, padre del futuro presidente d’Irlanda.
A consacrare Kilmainham Gaol agli occhi del mondo furono gli U2. Nel 1982, infatti, la band scelse di utilizzare il carcere come set per girare il videoclip di uno dei suoi maggiori successi: “A Celebration”. La scelta fu condivisa anche da Jim Sheridan nel 1993 per le riprese del celebre “Nel nome del padre”, candidato a ben 7 premi Oscar, e da Neil Jordan nel 1996 per “Michael Collins”, che vinse il Leone d’Oro al miglior film alla 53ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Kilmainham Gaol è aperto tutti i giorni tra aprile e ottobre dalle 9.30 alle 17.00, dalle 9.30 alle 16.00 da lunedì a sabato e dalle 10.00 alle 17.00 la domenica tra novembre e marzo. Il biglietto d’ingresso costa 5 € agli adulti, 2 € ai bambini. Per raggiungere il complesso coi mezzi pubblici si può scegliere tra gli autobus n. 23, 51, 51A, 78 e 79 da Aston Quay.
Per maggiori informazioni e prenotazioni cliccate www.heritageireland.ie o chiamate il numero 453 5984.