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La Cattedrale di Santa Maria de la Almudena a Madrid

Visita alla Cattedrale di Santa Marķa La Real de la Almudena a Madrid.

La parrocchia di Santa María de la Almudena di Madrid ha origini molto più antiche rispetto alla cattedrale che oggi migliaia di visitatori ammirano a pochi passi dal Palacio Real: con ogni probabilità infatti durante l'epoca della dominazione musulmana nella Penisola Iberica qui si trovava la moschea principale della città. Solo dopo la Reconquista della Spagna da parte delle truppe cristiane nel 1085 la moschea fu trasformata in una chiesa, denominata per volere di Alfonso VI proprio Santa María de la Almudena, la cui immagine era venerata sull'altare principale.

La struttura della chiesa ha subìto nel corso dei secoli numerosi interventi di restauro, ed in particolare nel 1542 fu interamente ristrutturata in occasione della costruzione della Cappella di Sant'Anna; un secolo più tardi furono eseguiti altri lavori di mantenimento e rafforzamento, e nel 1777 si dovette nuovamente procedere praticamente ad una ricostruzione completa per fronteggiare il serio rischio di crollo. Ciò non impedì comunque di arrivare alla decisione di demolire la struttura per ragioni urbanistiche; l'ultima messa si celebrò ottobre del 1868 e la parrocchia fu trasferita alla vicina Chiesa del Convento del Sacramento.

Quindici anni più tardi – nel 1883 – il re Alfonso XII posò la prima pietra della nuova cattedrale, intitolata a Santa María La Real de la Almudena e progettata per essere parte integrante del complesso del Palacio Real: la facciata principale della chiesa – situata proprio di fronte alla facciata meridionale del palazzo – fu edificata inizialmente in stile neogotico, mentre la cripta inferiore – uguale per superficie alla cattedrale – fu costruita in stile neoromanico.

I lavori di costruzione si dimostrarono piuttosto lunghi fin dai primi momenti: se la cripta fu completata nel 1911, il resto della chiesa necessitava certamente di molto più tempo per essere eretta, tanto che durante gli anni della Guerra Civile (1936-1939) i lavori furono interrotti e nel 1944 fu indetto un concorso per affidare il progetto ad una nuova equipe di architetti. I nuovi responsabili cambiarono il progetto iniziale al fine di creare più armonia tra la chiesa ed il vicino Palazzo Reale, modificando anche diversi aspetti strutturali come l'altezza della cattedrale; i lavori continuarono a rilento per poi bloccarsi, fino a quando nel 1984 il cardinale Suquía prese in mano la situazione deciso a portare a termine l'opera, la cui parte più sostanziale fu terminata solo nel 1993. A pochi giorni dalla fine dei lavori papa Giovanni Paolo II viaggiò appositamente in Spagna per consacrare la cattedrale, fino ad allora gesto unico nella Storia per una chiesa al di fuori di Roma.

Come si diceva, l'opera presenta nel suo complesso diversi stili architettonici, che vanno dal neoclassico all'esterno passando per il neogotico dell'interno, senza dimenticare il neoromanico della cripta; lo stesso vale per la cupola che la sovrasta, dotata anch'essa di un doppio stile (gotica internamente e barocca esteriormente) e ricoperta di ardesia.
Tra i dati più significativi dell'edificio, si ricorda che le dimensioni superano i cento metri di lunghezza e raggiungono i settantatré di altezza, per un totale di 4800 metri quadrati di superficie. La facciata principale è caratterizzata dal portico a doppia colonnata e dalle statue di quattro santi spagnoli, realizzate in pietra bianca di Colmenar Viejo, una località nella provincia di Madrid.
Il balcone è impreziosito da una vetrata di dieci metri quadrati rappresentante la Vergine di Lis, affiancata da altre quattro statue degli evangelisti; le porte della cattedrale invece sono di bronzo, tutte finemente decorate con immagini che descrivono la monarchia cattolica spagnola. I due campanili che incorniciano la facciata ospitano ciascuno quattro campane, ognuna delle quali denominata con un nome sacro; il campanile di destra, in particolare, è conosciuto come “la Mariana” o anche ”torre de los gallegos”, mentre quello di sinistra, sul lato della calle Bailén, è noto per ospitare, oltre alle campane, anche il carillon.

La croce latina della pianta della cattedrale si divide in tre navate ed un transetto, nel quale si trovano l'altare della patrona della città – la Virgen de la Almudena appunto – nonché le spoglie della Regina Doña María Mercedes d'Orleans, sposa di Alfonso XII.
Sono numerose le opere pittoriche, scultoree e le incisioni di altissimo valore storico presenti all'interno della chiesa, tra le quali si annoverano il Cristo de la Misericordia attribuita a Juan Martìnez Montañést o ancora la Virgen del Monte, risalente al XIII secolo.
Tra le controversie inerenti la cattedrale si segnalano le pitture delle vetrate che decorano l'abside (vedi foto), a causa del dubbio gusto estetico e della pertinenza con la Chiesa cattolica; quando nell'aprile del 2004 il cardinale Varela benedisse le pitture si scatenarono infatti le polemiche, in quanto la scena che rappresenta nel suo insieme la vita di Cristo ricorderebbe per stile le icone delle chiese ortodosse, con l'aggiunta di alcuni dettagli dai tratti contemporanei.

Polemiche a parte, approfittando anche della sua posizione centralissima, la sensazione di molti è che la sobria eleganza della cattedrale madrileña meriti assolutamente una visita al pari dei musei e delle attrazioni più gettonate della capitale spagnola.

Catedral de Santa María La Real de la Almudena
Calle Bailén 10 – Madrid

Orari di apertura:
h.9 /20:30 durante tutto l'anno;
mesi di luglio e agosto
aperta h.10/14 e 17/21.

La cattedrale non è visitabile durante gli orari delle funzioni religiose; per l'orario completo delle messe si può visitare il sito ufficiale:
www.archimadrid.es/catedral/

 Pubblicato da il 10/11/2013 - 37.972 letture - ® Riproduzione vietata

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