Visitare il Palazzo della Musica Catalana a Barcellona
Alla scoperta del Palau de la Musica Catalana a Barcellona, capolavoro Art Nouveau e Patrimonio UNESCO.
La storia del Palazzo della Musica Catalana è la storia di un sogno. O meglio, di due sogni: quello della società corale Orfeó Català, che nacque a Barcellona come semplice gruppo amatoriale ma seppe dare vita a un coro di fama internazionale, costruì questo teatro splendido, e poi decise di condividerlo con gli amanti della musica di tutto il mondo. Ma anche il sogno dell’architetto Lluís Domènech i Montaner, che all’inizio del Novecento raccolse la sfida di creare l’ennesimo gioiello modernista della città catalana, patria dell’inimitabile Gaudì, contro i canoni più austeri dell’architettura tradizionale.
Situato nel cuore di Barcellona, nel quartiere di Sant Pere, a due passi dalla celebre Via Laietana, il Palau rappresenta da oltre un secolo un simbolo dell’identità culturale e sociale della Catalogna, e del rapporto che lega i catalani alla propria storia e alla propria terra. Aperto ai visitatori tutto l’anno, sede di numerosi concerti e della scuola di canto dell’Orfeó Català, venne costruito tra il 1905 e il 1908 e dichiarato Bene Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997. Ma di riconoscimenti ne aveva ottenuti fin da subito: nel 1909 era stato premiato dal comune di Barcellona come capolavoro Art Nouveau, e in seguito, nel 1971, era stato dichiarato Monumento Nazionale. Negli anni non mancarono modifiche e aggiunte: una prima fase di restauro ci fu tra il 1982 e il 1989, e nel 2000 altri lavori dotarono il Palau di una biblioteca e un archivio, vari uffici, camerini e una piazzetta esterna sul lato sinistro… per realizzare la piazzetta la società Orfeó Català fece demolire una chiesa attigua al Palau, e la fece ricostruire altrove in città.
Quest’ultimo episodio dà l’idea dell’importanza assunta, negli anni, dalla corale Orfeó Català: un gruppo fuori dal comune, che seppe creare un edificio fuori dal comune. Colpisce già dall’esterno, se non altro per il contrasto con gli edifici vicini, così sobri e seri rispetto al tripudio di sculture che abbelliscono la facciata del Palau. Sopra il portone – che non viene più utilizzato come ingresso – un ordine di colonne sostiene archi e balconi riccamente decorati, con mosaici e bassorilievi che imitano la flora catalana.
Ma il vero tesoro è all’interno. Per accedere al foyer si utilizza l’entrata laterale, e salendo una sontuosa scalinata si accede al primo piano e al vero e proprio auditorium. Qui ci si rende conto dell’eccezionalità del teatro: dimenticate la penombra dei teatri tradizionali, appesantiti da velluti scuri, perché l’auditorium del Palau de la Música Catalana è illuminato dalla luce del sole, che filtra direttamente dalle pareti di vetro. Vetro, cristallo e acciaio sono ampiamente utilizzati in questo “giardino della musica”, concepito come spazio aperto dove si può fare a meno della luce artificiale. Al centro del soffitto, come un enorme gioiello, c’è una copertura di vetro multicolore di inconfondibile gusto Art Nouveau: un capolavoro unico che ha un po’ del lampadario di cristallo, un po’ del mosaico, un po’ della vetrata policroma di una cattedrale.
Ogni espressione artistica trova spazio nel salone: dipinti, mosaici e sculture rendono superflua qualsiasi scenografia. Sopra il palcoscenico, a impressionare gli spettatori, c’è però un grande organo del 1908 che viene fatto suonare durante i tour guidati, per dimostrare l’acustica eccezionale del teatro.
Il Palazzo comprende altri spazi da non perdere. Il Petit Palau è un auditorium più piccolo, inaugurato nel 2004, perfetto per la musica da camera e i concerti minori, con un’acustica eccezionale e apparecchiature audiovisive altamente tecnologiche. Poi c’è la Sala d’Assaig, la sala prove dell’Orfeó Català, intima e accogliente, dove si tengono anche presentazioni e letture. Infine la Sala Lluís Millet, dedicate al Maestro Millet, fondatore della società corale. È una hall a due piani con ampie vetrate e preziose decorazioni a tema naturalistico.
Si toccano le sale principali durante i tour guidati, dopo aver visto un breve video introduttivo sulla storia del Palau e i protagonisti dell’Orfeó Català. Prendere parte a una visita guidata è l’unico modo per accedere all’edificio, a meno che non decidiate di assistere a uno spettacolo o a un concerto. Purtroppo non ci sono guide italiane, ma vale la pena di cimentarsi un po’ con le lingue straniere per ammirare questa meraviglia nel cuore di Barcellona.
Al Palau Shop, situato nel foyer Art Nouveau, troverete souvenir di ogni tipo, libri, dischi, gioielli e giochi per bambini a tema musicale. Non mancano poi le aree ristoro, al chiuso o all’aperto, dove sorseggiare un caffè in relax o mangiare qualcosa di buono in tutta tranquillità.
Orari di apertura per visita guidata: dalle 10 alle 15.30
Prezzi : 15 € - ingresso a pagamento per il concerto: Lunedi al Sabato 10:00-21:00 - Domenica festa e concerti: 3 ore prima dell'orario di spettacolo - domenica e festivi: NO prevendita
Come arrivare?
Metro: Linee 1 e4. Urquinaona station
Bus: Linee 17, 19, 40 and 45
Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale.
Situato nel cuore di Barcellona, nel quartiere di Sant Pere, a due passi dalla celebre Via Laietana, il Palau rappresenta da oltre un secolo un simbolo dell’identità culturale e sociale della Catalogna, e del rapporto che lega i catalani alla propria storia e alla propria terra. Aperto ai visitatori tutto l’anno, sede di numerosi concerti e della scuola di canto dell’Orfeó Català, venne costruito tra il 1905 e il 1908 e dichiarato Bene Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997. Ma di riconoscimenti ne aveva ottenuti fin da subito: nel 1909 era stato premiato dal comune di Barcellona come capolavoro Art Nouveau, e in seguito, nel 1971, era stato dichiarato Monumento Nazionale. Negli anni non mancarono modifiche e aggiunte: una prima fase di restauro ci fu tra il 1982 e il 1989, e nel 2000 altri lavori dotarono il Palau di una biblioteca e un archivio, vari uffici, camerini e una piazzetta esterna sul lato sinistro… per realizzare la piazzetta la società Orfeó Català fece demolire una chiesa attigua al Palau, e la fece ricostruire altrove in città.
Quest’ultimo episodio dà l’idea dell’importanza assunta, negli anni, dalla corale Orfeó Català: un gruppo fuori dal comune, che seppe creare un edificio fuori dal comune. Colpisce già dall’esterno, se non altro per il contrasto con gli edifici vicini, così sobri e seri rispetto al tripudio di sculture che abbelliscono la facciata del Palau. Sopra il portone – che non viene più utilizzato come ingresso – un ordine di colonne sostiene archi e balconi riccamente decorati, con mosaici e bassorilievi che imitano la flora catalana.
Ma il vero tesoro è all’interno. Per accedere al foyer si utilizza l’entrata laterale, e salendo una sontuosa scalinata si accede al primo piano e al vero e proprio auditorium. Qui ci si rende conto dell’eccezionalità del teatro: dimenticate la penombra dei teatri tradizionali, appesantiti da velluti scuri, perché l’auditorium del Palau de la Música Catalana è illuminato dalla luce del sole, che filtra direttamente dalle pareti di vetro. Vetro, cristallo e acciaio sono ampiamente utilizzati in questo “giardino della musica”, concepito come spazio aperto dove si può fare a meno della luce artificiale. Al centro del soffitto, come un enorme gioiello, c’è una copertura di vetro multicolore di inconfondibile gusto Art Nouveau: un capolavoro unico che ha un po’ del lampadario di cristallo, un po’ del mosaico, un po’ della vetrata policroma di una cattedrale.
Ogni espressione artistica trova spazio nel salone: dipinti, mosaici e sculture rendono superflua qualsiasi scenografia. Sopra il palcoscenico, a impressionare gli spettatori, c’è però un grande organo del 1908 che viene fatto suonare durante i tour guidati, per dimostrare l’acustica eccezionale del teatro.
Il Palazzo comprende altri spazi da non perdere. Il Petit Palau è un auditorium più piccolo, inaugurato nel 2004, perfetto per la musica da camera e i concerti minori, con un’acustica eccezionale e apparecchiature audiovisive altamente tecnologiche. Poi c’è la Sala d’Assaig, la sala prove dell’Orfeó Català, intima e accogliente, dove si tengono anche presentazioni e letture. Infine la Sala Lluís Millet, dedicate al Maestro Millet, fondatore della società corale. È una hall a due piani con ampie vetrate e preziose decorazioni a tema naturalistico.
Si toccano le sale principali durante i tour guidati, dopo aver visto un breve video introduttivo sulla storia del Palau e i protagonisti dell’Orfeó Català. Prendere parte a una visita guidata è l’unico modo per accedere all’edificio, a meno che non decidiate di assistere a uno spettacolo o a un concerto. Purtroppo non ci sono guide italiane, ma vale la pena di cimentarsi un po’ con le lingue straniere per ammirare questa meraviglia nel cuore di Barcellona.
Al Palau Shop, situato nel foyer Art Nouveau, troverete souvenir di ogni tipo, libri, dischi, gioielli e giochi per bambini a tema musicale. Non mancano poi le aree ristoro, al chiuso o all’aperto, dove sorseggiare un caffè in relax o mangiare qualcosa di buono in tutta tranquillità.
Orari di apertura per visita guidata: dalle 10 alle 15.30
Prezzi : 15 € - ingresso a pagamento per il concerto: Lunedi al Sabato 10:00-21:00 - Domenica festa e concerti: 3 ore prima dell'orario di spettacolo - domenica e festivi: NO prevendita
Come arrivare?
Metro: Linee 1 e4. Urquinaona station
Bus: Linee 17, 19, 40 and 45
Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale.