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La Piazza Rossa di Mosca, cosa vedere e cosa sapere

Storia della Piazza Rossa di Mosca e i monumenti da visitare: Museo Storico, Magazzini GUM e Mausoleo di Lenin.

Non c’è turista che possa resistere al fascino della Piazza Rossa, esaltata da Majakovskij come il centro del mondo e costellata di attrattive interessantissime. Sebbene in molti pensino il contrario, il suo nome non ha nulla a che vedere con il comunismo; Piazza Rossa, Krasnaja Ploscad in russo, deriva infatti dal termine “krasnij”, traducibile con “bello, magnifico” e che soltanto in seguito assunse anche il significato di “rosso”, forse per il desiderio popolare di colori brillanti che riuscissero a far sopportare i lunghi e gelidi inverni. Ad attestare l’elevato valore storico e artistico della Piazza Rossa ci ha pensato anche l’UNESCO che, nel 1990, l’ha inserita tra i beni Patrimonio dell’Umanità.

La Piazza Rossa affonda le proprie radici alla fine del XV secolo, quando Ivan III ordinò che le case in legno e le bancarelle addossate alle mura occidentali del Cremlino fossero abbattute per far spazio alla piazza. All’inizio il sito non fu altro che uno spiazzo fangoso affollato di ambulanti, ubriachi e perdigiorno, personaggi che Basilio III (1505-1533) cercò di tenere fuori dal cuore della città scavando un fossato intorno alle mura. Successivamente la Piazza Rossa divenne il luogo dei proclami e degli editti, nonché delle esecuzioni pubbliche, soprattutto negli anni di reggenza degli zar Ivan il Terribile e Pietro il Grande. Nel 1712, con lo spostamento della capitale a San Pietroburgo, la piazza perse gran parte del proprio ruolo istituzionale, mantenendo però quello religioso. Con i bolscevichi tornò ad essere il centro degli eventi politici del paese, ospitando centinaia di manifestazioni e parate tra cui quella del 7 novembre 1941, quando i carri armati sfilarono sulla Piazza Rossa e poi si diressero al fronte lontano una manciata di chilometri, e quella del 24 giugno 1945, inscenata per celebrare il successo finale.

Attualmente la piazza ospita perlopiù concerti e durante le feste natalizie si trasforma in una grande pista di pattinaggio dove i moscoviti amano celebrare il capodanno. Anche il suo aspetto è notevolmente cambiato da quando l’ex-sindaco Jurij Luzkov ha deliberato la ricostruzione della Cattedrale di Kazan e della Porta della Resurrezione, abbattute negli anni ’30, oltre alla ricollocazione dell’aquila dorata zarista in cima alla facciata del Museo Storico. Altre attrattive da non perdere che vi si affacciano sono i magazzini GUM, all’interno dei quali si trovano decine di negozi, bar e ristoranti, ed il monumentale Mausoleo di Lenin, una piramide di cubi di granito rosso e labradorite nera dove giacciono le spoglie dell’ex leader sovietico.

Quasi tutti entrano nella Piazza Rossa da nord, camminando lungo una delle strade acciottolate che salgono di fianco al Museo Storico. La prima emozione si prova alla vista del Mausoleo di Lenin lungo le mura del Cremlino, mentre sullo sfondo si intravede la Cattedrale di San Basilio che pare incorniciata dalla Porta della Resurrezione (Voskresenskie vorota). Costruita una prima volta nel XVI secolo, demolita da Stalin nel 1931 e ricostruita negli anni ’90, la porta è delimitata da due torri gemelle sormontate da guglie di colore verde e presenta una cappella piuttosto kitsch con in bella vista i due rilievi dorati dei santi Pietro e Paolo posti proprio ai lati del portale. Nella cappella originale era conservata l’icona della Madonna di Iver, davanti alla quale i visitatori sostavano prima di entrare nella piazza.

Nelle vicinanze si nota la statua equestre del maresciallo Zukov che calpesta un vessillo nazista, ma ad attirare l’attenzione è soprattutto la piccola Cattedrale di Kazan (Kazan’skij sobor). Eretta nel 1636 per commemorare la vittoria dello zar Michele III Romanov sui polacchi, la cattedrale fu dedicata alla Vergine di Kazan, la cui icona veniva portata in battaglia dal principe Pozarskij. L’ultima ricostruzione dell’edificio deve molto all’architetto Petr Baranovskij, che in gran segreto aveva disegnato progetti fin dai tempi della sua distruzione e che più tardi avrebbe rischiato molto anche per salvare la Cattedrale di San Basilio da un simile destino. L’edificio attuale, inaugurato nel 1993, presenta una facciata color crema e fragola ricca di finestre decorate e archetti ogivali ciechi, elementi tipici dell’architettura delle prime chiese moscovite.

L’attrattiva più interessante da visitare di Piazza Rossa è probabilmente il Museo Storico (1) (Istoriceskij muzej), aperto nel 1894 per volere dello zar Alessandro III. Ospitato in un edificio di color rosso bruno ricoperto di pinnacoli, modanature e cornicioni dentellati, il museo è allestito all’interno di una quarantina di sale tutte riccamente decorate da affreschi e intarsi che richiamano lo stile decorativo della Russia medievale. I pezzi migliori sono quelli delle prime due sale, dove si trovano un paio di zanne di mammut, la riproduzione di Viktor Vasnetsov di una tomba contenente i resti di due giovani e altre scene di vita del paleolitico. Nella terza e nella quarta sala si possono vedere rispettivamente un’imbarcazione in legno di quercia vecchia 5.000 anni e uno straordinario idolo di legno rinvenuto nelle torbiere di Gorbunkovskij, mentre nella quinta, dedicata all’età del ferro, spicca il tesoro di Kazbekskij, composto da numerose statuette di uccelli e cervi. Del patrimonio delle sale successive fanno parte maschere funerarie, ornamenti dorati, sarcofagi e diverse tipologie di gioielli, mentre le ultime mostrano uno splendido ritratto degli zar Romanov, raccontati mediante abiti di corte, uniformi e fotografie.

Quasi tutta la parte orientale della Piazza Rossa è occupata dall’edificio dei magazzini GUM (2), sigla che sta per “Magazzino Generale Statale”. La facciata, in stile neorusso con decorazioni e fregi che si rifanno a quelli delle chiese medievali di Rostov Veliky e Borisoglebsk, nasconde interni in acciaio e vetro, eleganti ma poco funzionali, realizzati sul modello delle grandi stazioni ferroviarie europee. Lo spazio interno è suddiviso in tre piani di gallerie collegate da una scala trasversale con al centro una fontana; tutto intorno si trovano centinaia di negozi di ogni genere. Il primo e il secondo livello sono stati letteralmente colonizzati da negozi stranieri, come ad esempio Benetton, Christian Dior e Estée Lauder, mentre al terzo al piano sopravvive qualche esercizio commerciale russo vecchio stile. Sparsi in qua e in là ci sono anche numerosi caffè e ristoranti piuttosto turistici dove mangiare pietanze occidentali non certo da ricordare.

Dopo la morte di Lenin, avvenuta nel 1924, e in contrasto con le sue ultime volontà, si decise di conservare le spoglie dell’ex leader sovietico per i posteri. Inizialmente il corpo fu posto in un sepolcro provvisorio di legno nel bel mezzo della Piazza Rossa, ma quando fu chiaro che il processo di imbalsamazione della salma aveva funzionato, Aleksej Scusev disegnò l’odierno Mausoleo di Lenin (3), il cui aspetto è quello di una piramide di cubi di granito rosso e labradorite nera. Scendendo all’interno dell’edificio, dopo aver superato schiere di sentinelle immobili, si accede alla camera funeraria, un vano rivestito in labradorite nera e grigia percorsa da un inserto a zigzag in pietra rossa. Appena illuminato dai riflettori, Lenin giace in una cassa di cristallo con indosso una cravatta a pallini e un completo scuro con sudario. La struttura è tale da impedire a chiunque di sostare a lungo davanti al cadavere, per cui il visitatore riemerge alla luce del sole in circa un minuto.

1) Il Museo Storico è aperto tutti i giorni tranne il giovedì e il primo lunedì del mese dalle 11.00 alle 19.00; l’ingresso costa l’equivalente di 5 euro. Le visite guidate in inglese devono essere prenotate in anticipo chiamando il 292 37 31. Per maggiori info visitate www.shm.ru

2) I Magazzini GUM sono aperti tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00. La fermata della metropolitana più vicina è Ploscad Revoljucii. Maggiori info su www.gum.ru o chiamando 921 5763

3) Il Mausoleo di Lenin è aperto dalle 10.00 alle 13.00 da martedì a giovedì e il weekend; l’ingresso è gratuito. E’ rigorosamente vietato introdurre borse, anche se personali, e macchine fotografiche, da lasciare al guardaroba antistante la torre Kutaf’ja. La fermata della metropolitana più vicina è Ploscad Revoljucii

 Pubblicato da il 23/11/2015 - 21.269 letture - ® Riproduzione vietata

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