La Grande Moschea Sheikh Zayed ad Abu Dhabi
La Grande Moschea di Abu Dhabi č anche una delle attrazioni pių spettacolari della capitale degli Emirati Arabi Uniti.
Deserto, grattacieli, centri commerciali, hotel di lusso, macchine di grossa cilindrata: ad Abu Dhabi tutto questo è all'ordine del giorno, ma niente è comparabile alla bellezza e all'eleganza della Grande Moschea Sheikh Zayed Bin Sultan Al Nahyan. Durante la nostra visita nella capitale degli Emirati Arabi Uniti nessun edificio ci ha colpiti tanto come questo capolavoro architettonico, realizzato su un progetto d'ispirazione marocchina a partire dagli anni Novanta ed inaugurato con la prima cerimonia solenne in occasione della morte del sultano nel 2004, per poi essere successivamente aperto al culto nel 2007.
La moschea colpisce sia per le sue dimensioni che per la sua eleganza: basti pensare che la superficie complessiva del sito supera i 22000 metri quadrati, l'equivalente di cinque campi da calcio, e che al suo interno possono pregare contemporaneamente poco meno di 41000 fedeli: questi dati la collocano di diritto tra le più grandi moschee del mondo, ma c'è molto altro da scoprire e di cui sorprendersi. La struttura è l'espressione concreta della visione universale del “padre della patria” Sheikh Zayed Bin Sultan Al Nahyan, che decise di collocarla simbolicamente proprio all'ingresso dell'Abu Dhabi City Island, in modo che fosse chiaramente visibile dai ponti che collegano l'isola alla terraferma, come una naturale propensione all'unione e alla fratellanza.
In effetti, oltre tremila lavoratori furono impegnati nella sua costruzione, molti dei quali stranieri provenienti da paesi come Italia, Marocco, Turchia, Iran, Cina e India, così come gli stessi materiali importati dai quattro angoli del pianeta. L'architettura della moschea, infatti, fonde ben ventotto tipi di marmo, come lo Sivec macedone, il Lasa, l'Aquabiana ed il Biano italiani, il Makrana indiano e l'East White cinese.
Il risultato è una favolosa commistione di stili: un incontro tra il Mamelucco, l'Ottomano ed il Fatimide che si combinano con eleganza nei minareti per esaltare lo spirito del variegato mondo islamico, il tutto come pervaso da un colore – il bianco, dato dal marmo Sivec dell'esterno – simbolo della purezza associata all'Islam.
È il Sole l'altro grande protagonista del colpo d'occhio sulla moschea: con il Sole a picco la luce del bianco riflesso dai muri e dalle cupole può essere accecante, mentre al tramonto l'edificio sembra infiammarsi di sfumature rosse ed arancioni e le inconfondibili sagome delle 82 cupole si stagliano nel panorama come sospese nel tempo.
La principale di queste ha un diametro esterno di quasi 33 metri ed un’altezza di 85 metri; al suo interno pende il lampadario più grande del mondo, alto 15 metri e pesante 9 tonnellate. Sono sette i lampadari in oro 24 carati, decorati con centinaia di cristalli Swarovski e sospesi sopra l'enorme tappeto per le preghiere; è quasi scontato dire che anche in questo caso si tratta del più grande tappeto fatto a mano mai realizzato, pazientemente cucito da 1200 donne della regione di Mashhadin (Iran), utilizzando trentacinque tonnellate di lana e cotone per un totale di 7119 metri quadrati di superficie.
Le decorazioni interne ed esterne, tutte fini ed eleganti nella loro semplicità estetica, sono sapientemente combinate tra loro con l'utilizzo di moderne tecniche di lavorazione del vetro e dei mosaici; i colori delle pareti, le colonne ed il tappeto sono armonizzati per rendere l'intera moschea un capolavoro unico. Tra le decorazioni più significative, le 99 qualità di Allah sono inscritte sul Qibla nella tradizionale scrittura Kufi e sfruttano una retroilluminazione con fibre ottiche, mentre le ottanta mattonelle di ceramica decorate – dette Iznikpanels – in uso nel XVI secolo negli edifici religiosi turchi, sono disegnate a mano dall’artista Othman Agha.
I mosaici a tema floreale sono invece i protagonisti del cortile interno, in grado di ospitare oltre 22000 fedeli, inseriti nel bianco candido della pavimentazione ad incorniciare idealmente la struttura, mentre i quasi 8000 metri quadrati delle vasche d'acqua che circondano la moschea giocano sul riflesso che le colonne esercitano sulla superficie azzurra delle piscine.
Sono addirittura 1096 le colonne nell’aera esterna e 96 quelle della sala di preghiera principale: anche in questo caso il rivestimento è in marmo e sono decorate con lapislazzuli, ametiste e madreperla, con bassorilievi che riportano versi dal Corano ed altri ornamenti islamici.
Nella struttura della moschea è inoltre presente la Biblioteca Centrale, situata al terzo piano del minareto settentrionale; al suo interno figurano libri rari e pezzi unici come copie del Corano stampate in Europa nel XVI secolo ed altri manoscritti.
Come si può facilmente intuire, non mancano gli spunti interessanti per cimentarsi nella scoperta di questo prodigio dell'architettura religiosa; la moschea è visitabile gratuitamente ed accessibile anche ai non fedeli.
La struttura è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 20 tranne il venerdì, giorno dedicato esclusivamente ai fedeli in preghiera. Le visite guidate sono anch'esse gratuite e consentono di approfondire i dettagli architettonici, ma anche di comprendere alcuni aspetti della cultura islamica.
All'ingresso è richiesto un abbigliamento adeguato: pantaloni lunghi per gli uomini, spalle, gambe e capelli coperti per le donne. Per semplificare la questione, le donne possono avvalersi degli appositi abiti neri forniti dietro presentazione di un documento d'identità.
Per maggiori informazioni sulla Grande Moschea Sheikh Zayed Bin Sultan Al Nahyan rimandiamo al sito ufficiale della moschea (in arabo e in inglese):
www.scgmc.ae
Per ulteriori informazioni sulla città si può consultare il sito dell'ufficio turistico di Abu Dhabi:
www.visitabudhabi.ae
La moschea colpisce sia per le sue dimensioni che per la sua eleganza: basti pensare che la superficie complessiva del sito supera i 22000 metri quadrati, l'equivalente di cinque campi da calcio, e che al suo interno possono pregare contemporaneamente poco meno di 41000 fedeli: questi dati la collocano di diritto tra le più grandi moschee del mondo, ma c'è molto altro da scoprire e di cui sorprendersi. La struttura è l'espressione concreta della visione universale del “padre della patria” Sheikh Zayed Bin Sultan Al Nahyan, che decise di collocarla simbolicamente proprio all'ingresso dell'Abu Dhabi City Island, in modo che fosse chiaramente visibile dai ponti che collegano l'isola alla terraferma, come una naturale propensione all'unione e alla fratellanza.
In effetti, oltre tremila lavoratori furono impegnati nella sua costruzione, molti dei quali stranieri provenienti da paesi come Italia, Marocco, Turchia, Iran, Cina e India, così come gli stessi materiali importati dai quattro angoli del pianeta. L'architettura della moschea, infatti, fonde ben ventotto tipi di marmo, come lo Sivec macedone, il Lasa, l'Aquabiana ed il Biano italiani, il Makrana indiano e l'East White cinese.
Il risultato è una favolosa commistione di stili: un incontro tra il Mamelucco, l'Ottomano ed il Fatimide che si combinano con eleganza nei minareti per esaltare lo spirito del variegato mondo islamico, il tutto come pervaso da un colore – il bianco, dato dal marmo Sivec dell'esterno – simbolo della purezza associata all'Islam.
È il Sole l'altro grande protagonista del colpo d'occhio sulla moschea: con il Sole a picco la luce del bianco riflesso dai muri e dalle cupole può essere accecante, mentre al tramonto l'edificio sembra infiammarsi di sfumature rosse ed arancioni e le inconfondibili sagome delle 82 cupole si stagliano nel panorama come sospese nel tempo.
La principale di queste ha un diametro esterno di quasi 33 metri ed un’altezza di 85 metri; al suo interno pende il lampadario più grande del mondo, alto 15 metri e pesante 9 tonnellate. Sono sette i lampadari in oro 24 carati, decorati con centinaia di cristalli Swarovski e sospesi sopra l'enorme tappeto per le preghiere; è quasi scontato dire che anche in questo caso si tratta del più grande tappeto fatto a mano mai realizzato, pazientemente cucito da 1200 donne della regione di Mashhadin (Iran), utilizzando trentacinque tonnellate di lana e cotone per un totale di 7119 metri quadrati di superficie.
Le decorazioni interne ed esterne, tutte fini ed eleganti nella loro semplicità estetica, sono sapientemente combinate tra loro con l'utilizzo di moderne tecniche di lavorazione del vetro e dei mosaici; i colori delle pareti, le colonne ed il tappeto sono armonizzati per rendere l'intera moschea un capolavoro unico. Tra le decorazioni più significative, le 99 qualità di Allah sono inscritte sul Qibla nella tradizionale scrittura Kufi e sfruttano una retroilluminazione con fibre ottiche, mentre le ottanta mattonelle di ceramica decorate – dette Iznikpanels – in uso nel XVI secolo negli edifici religiosi turchi, sono disegnate a mano dall’artista Othman Agha.
I mosaici a tema floreale sono invece i protagonisti del cortile interno, in grado di ospitare oltre 22000 fedeli, inseriti nel bianco candido della pavimentazione ad incorniciare idealmente la struttura, mentre i quasi 8000 metri quadrati delle vasche d'acqua che circondano la moschea giocano sul riflesso che le colonne esercitano sulla superficie azzurra delle piscine.
Sono addirittura 1096 le colonne nell’aera esterna e 96 quelle della sala di preghiera principale: anche in questo caso il rivestimento è in marmo e sono decorate con lapislazzuli, ametiste e madreperla, con bassorilievi che riportano versi dal Corano ed altri ornamenti islamici.
Nella struttura della moschea è inoltre presente la Biblioteca Centrale, situata al terzo piano del minareto settentrionale; al suo interno figurano libri rari e pezzi unici come copie del Corano stampate in Europa nel XVI secolo ed altri manoscritti.
Come si può facilmente intuire, non mancano gli spunti interessanti per cimentarsi nella scoperta di questo prodigio dell'architettura religiosa; la moschea è visitabile gratuitamente ed accessibile anche ai non fedeli.
La struttura è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 20 tranne il venerdì, giorno dedicato esclusivamente ai fedeli in preghiera. Le visite guidate sono anch'esse gratuite e consentono di approfondire i dettagli architettonici, ma anche di comprendere alcuni aspetti della cultura islamica.
All'ingresso è richiesto un abbigliamento adeguato: pantaloni lunghi per gli uomini, spalle, gambe e capelli coperti per le donne. Per semplificare la questione, le donne possono avvalersi degli appositi abiti neri forniti dietro presentazione di un documento d'identità.
Per maggiori informazioni sulla Grande Moschea Sheikh Zayed Bin Sultan Al Nahyan rimandiamo al sito ufficiale della moschea (in arabo e in inglese):
www.scgmc.ae
Per ulteriori informazioni sulla città si può consultare il sito dell'ufficio turistico di Abu Dhabi:
www.visitabudhabi.ae