Guida alla visita del Nuovo Museo dell'Acropoli di Atene
Il nuovo museo dell'Acropoli di Atene venne inaugurato nel 2009. Opera degli architetti Bernard Tschumi e Michael Photiadis contiene straordinari reperti archeologici: le originali Cariatidi dell'Eretteo, le Korai, le meteope e il fregio del Partenone.
Progettato dall’architetto svizzero Bernard Tschumi, il Museo dell’Acropoli di Atene è uno degli allestimenti più moderni e accoglienti del mondo. Non poteva esserci dimora migliore per reperti archeologici di cotanto valore del grande complesso in vetro, acciaio e cemento inaugurato nel 2009 al termine di un lunghissimo iter fatto di proclami, concorsi e troppe chiacchiere rimaste nel vento. L’edificio, che pare un’enorme astronave atterrata sulle pendici meridionali della collina dell’Acropoli, è dieci volte più grande del suo predecessore, il piccolo museo costruito alla fine dell’Ottocento ai piedi del Partenone, e dispone di tutti i servizi per rendere la visita confortevole e indimenticabile.
La genesi del nuovo Museo dell’Acropoli è stata lunga e perigliosa. Basti pensare che l’idea di costruire un nuovo allestimento più ampio e moderno risale al 1976, quando il governo greco indisse un primo concorso progettuale. Né questo né il seguente, datato 1979, portarono però a risultati concreti, comportando così il bando di un terzo concorso internazionale, datato 1989, che determinò finalmente la scelta di un vincitore. Neanche il tempo di iniziare gli scavi delle fondazioni che i lavori portarono alla luce una vasta area archeologica fino a quel momento sconosciuta, costringendo le imprese a sospendere immediatamente il cantiere. In virtù delle nuove scoperte, nel 2000 l’amministrazione ha proclamato il quarto ed ultimo concorso, nel cui bando figuravano una serie di vincoli atti a conservare e valorizzare i recenti ritrovamenti. Ad aggiudicarselo è stato l’architetto originario di Losanna Bernard Tschumi che, insieme al collega greco Michael Photiadis, ha individuato il miglior connubio possibile tra le esigenze di un allestimento moderno e avveniristico e quelle altrettanto importanti di tutela delle preesistenze.
Così è nato il Museo dell’Acropoli, inaugurato nel giugno 2009, strutturato secondo quattro livelli sovrapposti che, dalle vestigia dell’antica Atene, in un crescendo di emozioni, conducono alla spettacolare Galleria del Partenone. L’ingresso è preceduto da un ampio porticato al di sotto del quale è possibile ammirare le rovine dell’antico quartiere ateniese, ingegnosamente incorporate nel progetto museale. All’esterno una serie di aperture nel solaio garantiscono la visuale diretta del livello sottostante, mentre all’interno il pavimento flottante tamponato in vetro regala scorci altrettanto spettacolari enfatizzati dal progetto illuminotecnico.
La collezione dei reperti va dal periodo arcaico a quello romano, ma la sezione più ricca e sostanziosa è quella inerente all’Acropoli del V secolo a.C., quando l’arte greca raggiunse la sua massima espressione. Nella prima galleria subito dopo i tornelli sono collocati i manufatti rinvenuti lungo le pendici della collina dell’Acropoli, richiamata dalla pendenza del pavimento vetrato. Nelle lunghe vetrine laterali spiccano vasi decorati e offerte votive provenienti dai santuari della zona, mentre lungo la rampa si notano due belle statue in terracotta di Atena Nike.
Al termine del largo rettilineo in salita una scala introduce alla Galleria Arcaica del terzo livello, un tripudio di statue disposte in ordine cronologico su massivi basamenti in cemento. Tra le prime, la maggior parte furono scolpite in qualità di offerte votive ad Atena, come ad esempio le meravigliose korai (fanciulle) risalenti al VI secolo a.C. Queste statue raffigurano giovani donne in abiti drappeggiati, dalle acconciature elaborate, con in mano offerte alla divinità quali ghirlande, melagrane e uccelli. Ad accomunarle è anche la provenienza, essendo quasi tutte state rinvenute nella cosiddetta Colmata Persiana, ovvero gli strati di terreno all’interno dei quali è testimoniata la distruzione dell’Acropoli ad opera dei persiani tra il 480 ed il 479 a.C.
Tra le poche statue maschili del salone ce n’è una particolarmente conosciuta raffigurante un giovane con un vitello sulle spalle: il Moschophoros. Lo stile ancora abbozzato e primordiale dei tratti somatici e della muscolatura palesa l’età del manufatto, risalente al 570 a.C. Da notare come le pupille siano cave, svuotate, in quanto originariamente riempite da pietre preziose successivamente asportate. A completare il quadro dei reperti della Galleria Arcaica sono alcune preziose statuette in bronzo e materiali provenienti da templi antecedenti al Partenone, come le sculture dei frontoni che raffigurano Eracle nell’atto di uccidere Idra ed una leonessa intenta a divorare un toro.
Prima di salire ulteriormente al quarto ed ultimo livello del museo si passa in rassegna la terrazza affacciata sulla galleria sottostante nella quale sono state collocate le cinque statue delle Cariatidi, rimosse dal portico meridionale dell’Eretteo per garantirne la miglior conservazione possibile. Le figure, così chiamate in quanto ispirate a donne provenienti da Karyai (Karyés), sono cinque e non sei perché una è tutt’ora esposta nell’ampia sezione dedicata all’Acropoli ateniese del British Museum di Londra, dove fu portata all’inizio dell’Ottocento in seguito all’acquisto da parte di Lord Elgin.
Salendo le scale mobili che portano all’ultimo piano il visitatore accede alla Galleria del Partenone, la sezione più affascinante e spettacolare del Museo dell’Acropoli. L’allestimento è stato progettato ispirandosi alla forma e all’orientamento del tempio più famoso dell’Acropoli, col quale è in contatto diretto grazie alle pareti interamente finestrate che consentono di vederlo. Qui sono esposte le sculture, le metope e il fregio di 160 metri raffigurante la processione panatenaica che un tempio decorava l’edificio. Purtroppo non tutto il materiale è autentico e la maggior parte dei reperti sono copie in gesso degli originali; distinguerle è piuttosto facile, in quanto il loro bianco balza immediatamente agli occhi rispetto al caldo colore dorato che contraddistingue i marmi originali.
Orari e Biglietti per il Museo dell'Acropoli
Il Museo dell’Acropoli è aperto tutti i giorni dall’1 aprile al 31 ottobre dalle 8.00 alle 16.00 il lunedì e dalle 8.00 alle 20.00 dal martedì a domenica (venerdì la chiusura è posticipata alle 22.00), mentre dall’1 novembre al 31 marzo l’apertura slitta alle 9.00. L’ultimo ingresso avviene 30 minuti prima dell’orario di chiusura e per accedere all’esposizione si pagano 5 €. I cittadini europei con meno di 18 anni entrano gratis, come anche chi possiede 65 o più anni d'età. I giorni 25 marzo, 18 maggio (giorno dei musei) e 28 ottobre, l'ingresso è gratuito per tutti.
Raggiungere il complesso coi mezzi pubblici è comodo e veloce grazie all’adiacente fermata della metropolitana Akropoli. Per maggiori informazioni e prenotazioni potete visitare il sito www.theacropolismuseum.gr/en o www.athensattica.com.
La genesi del nuovo Museo dell’Acropoli è stata lunga e perigliosa. Basti pensare che l’idea di costruire un nuovo allestimento più ampio e moderno risale al 1976, quando il governo greco indisse un primo concorso progettuale. Né questo né il seguente, datato 1979, portarono però a risultati concreti, comportando così il bando di un terzo concorso internazionale, datato 1989, che determinò finalmente la scelta di un vincitore. Neanche il tempo di iniziare gli scavi delle fondazioni che i lavori portarono alla luce una vasta area archeologica fino a quel momento sconosciuta, costringendo le imprese a sospendere immediatamente il cantiere. In virtù delle nuove scoperte, nel 2000 l’amministrazione ha proclamato il quarto ed ultimo concorso, nel cui bando figuravano una serie di vincoli atti a conservare e valorizzare i recenti ritrovamenti. Ad aggiudicarselo è stato l’architetto originario di Losanna Bernard Tschumi che, insieme al collega greco Michael Photiadis, ha individuato il miglior connubio possibile tra le esigenze di un allestimento moderno e avveniristico e quelle altrettanto importanti di tutela delle preesistenze.
Così è nato il Museo dell’Acropoli, inaugurato nel giugno 2009, strutturato secondo quattro livelli sovrapposti che, dalle vestigia dell’antica Atene, in un crescendo di emozioni, conducono alla spettacolare Galleria del Partenone. L’ingresso è preceduto da un ampio porticato al di sotto del quale è possibile ammirare le rovine dell’antico quartiere ateniese, ingegnosamente incorporate nel progetto museale. All’esterno una serie di aperture nel solaio garantiscono la visuale diretta del livello sottostante, mentre all’interno il pavimento flottante tamponato in vetro regala scorci altrettanto spettacolari enfatizzati dal progetto illuminotecnico.
La collezione dei reperti va dal periodo arcaico a quello romano, ma la sezione più ricca e sostanziosa è quella inerente all’Acropoli del V secolo a.C., quando l’arte greca raggiunse la sua massima espressione. Nella prima galleria subito dopo i tornelli sono collocati i manufatti rinvenuti lungo le pendici della collina dell’Acropoli, richiamata dalla pendenza del pavimento vetrato. Nelle lunghe vetrine laterali spiccano vasi decorati e offerte votive provenienti dai santuari della zona, mentre lungo la rampa si notano due belle statue in terracotta di Atena Nike.
Al termine del largo rettilineo in salita una scala introduce alla Galleria Arcaica del terzo livello, un tripudio di statue disposte in ordine cronologico su massivi basamenti in cemento. Tra le prime, la maggior parte furono scolpite in qualità di offerte votive ad Atena, come ad esempio le meravigliose korai (fanciulle) risalenti al VI secolo a.C. Queste statue raffigurano giovani donne in abiti drappeggiati, dalle acconciature elaborate, con in mano offerte alla divinità quali ghirlande, melagrane e uccelli. Ad accomunarle è anche la provenienza, essendo quasi tutte state rinvenute nella cosiddetta Colmata Persiana, ovvero gli strati di terreno all’interno dei quali è testimoniata la distruzione dell’Acropoli ad opera dei persiani tra il 480 ed il 479 a.C.
Tra le poche statue maschili del salone ce n’è una particolarmente conosciuta raffigurante un giovane con un vitello sulle spalle: il Moschophoros. Lo stile ancora abbozzato e primordiale dei tratti somatici e della muscolatura palesa l’età del manufatto, risalente al 570 a.C. Da notare come le pupille siano cave, svuotate, in quanto originariamente riempite da pietre preziose successivamente asportate. A completare il quadro dei reperti della Galleria Arcaica sono alcune preziose statuette in bronzo e materiali provenienti da templi antecedenti al Partenone, come le sculture dei frontoni che raffigurano Eracle nell’atto di uccidere Idra ed una leonessa intenta a divorare un toro.
Prima di salire ulteriormente al quarto ed ultimo livello del museo si passa in rassegna la terrazza affacciata sulla galleria sottostante nella quale sono state collocate le cinque statue delle Cariatidi, rimosse dal portico meridionale dell’Eretteo per garantirne la miglior conservazione possibile. Le figure, così chiamate in quanto ispirate a donne provenienti da Karyai (Karyés), sono cinque e non sei perché una è tutt’ora esposta nell’ampia sezione dedicata all’Acropoli ateniese del British Museum di Londra, dove fu portata all’inizio dell’Ottocento in seguito all’acquisto da parte di Lord Elgin.
Salendo le scale mobili che portano all’ultimo piano il visitatore accede alla Galleria del Partenone, la sezione più affascinante e spettacolare del Museo dell’Acropoli. L’allestimento è stato progettato ispirandosi alla forma e all’orientamento del tempio più famoso dell’Acropoli, col quale è in contatto diretto grazie alle pareti interamente finestrate che consentono di vederlo. Qui sono esposte le sculture, le metope e il fregio di 160 metri raffigurante la processione panatenaica che un tempio decorava l’edificio. Purtroppo non tutto il materiale è autentico e la maggior parte dei reperti sono copie in gesso degli originali; distinguerle è piuttosto facile, in quanto il loro bianco balza immediatamente agli occhi rispetto al caldo colore dorato che contraddistingue i marmi originali.
Orari e Biglietti per il Museo dell'Acropoli
Il Museo dell’Acropoli è aperto tutti i giorni dall’1 aprile al 31 ottobre dalle 8.00 alle 16.00 il lunedì e dalle 8.00 alle 20.00 dal martedì a domenica (venerdì la chiusura è posticipata alle 22.00), mentre dall’1 novembre al 31 marzo l’apertura slitta alle 9.00. L’ultimo ingresso avviene 30 minuti prima dell’orario di chiusura e per accedere all’esposizione si pagano 5 €. I cittadini europei con meno di 18 anni entrano gratis, come anche chi possiede 65 o più anni d'età. I giorni 25 marzo, 18 maggio (giorno dei musei) e 28 ottobre, l'ingresso è gratuito per tutti.
Raggiungere il complesso coi mezzi pubblici è comodo e veloce grazie all’adiacente fermata della metropolitana Akropoli. Per maggiori informazioni e prenotazioni potete visitare il sito www.theacropolismuseum.gr/en o www.athensattica.com.