Cerca Hotel al miglior prezzo

Blois, visita alla cittą e al castello (Chateaux) nella Valle della Loira

Blois, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Blois dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Blois è un piccolo comune francese di circa 50.000 abitanti situato nella parte centrale del paese, all’interno del dipartimento del Loir-et-Cher nella regione del Centro.

La parte più antica del centro è una perla medievale e rappresenta una destinazione turistica particolarmente affascinante per via dei tanti palazzi, delle chiese e degli splendidi ponti sulla Loira. Tuttavia, l’attrattiva più importante del comune è il famoso Chateaux du Blois, il “Castello di Blois”, un edificio che nel corso dei secoli è stato teatro di intrighi e sanguinosi omicidi. A completare la già ricca offerta turistica vi sono i vicini castelli di Chambord e Cheverny, due tra i più importanti di tutta la Valle della Loira.

Dimora dei conti di Blois e dei duchi di Orléans, residenza di sette re, di dieci regine di Francia e di principi in esilio, il Castello Reale di Blois è pervaso dal ricordo degli illustri ospiti che vi dimorarono.
Nel X secolo, sboccia la lunga stirpe dei conti di Blois, le cui tenute si estendono oltre Tours, Chartres e fino alla Champagne. Questa potente dinastia comprende alcuni comandanti delle crociate, il fratello di Thibault, Étienne, che divenne re d’Inghilterra, e sua figlia Adele, che sposò il re di Francia, Luigi VII.
La storia della Blois che conosciamo oggi ebbe quindi inizio intorno all’anno Mille, quando l’insediamento entrò tra i possedimenti feudali dei conti di Champagne e, successivamente, di quelli di Chatillon. A partire dal XII secolo la zona visse una parentesi caratterizzata da una sensibile crescita economica, i cui effetti si concretizzarono con la costruzione del primo ponte sulla Loira, con l’ampliamento del borgo medievale e con la realizzazione del castello, che sarebbe progressivamente divenuto una delle residenze nobiliari più importanti di Francia. Nel 1392 Guido di Chatillon vendette l’intera città al duca Luigi d’Orleans, assassinato pochi anni dopo a Parigi.

Nel 1429, Giovanna d’Arco riunisce a Blois l’esercito liberatore di Orléans e vi fa benedire il suo stendardo. A partire dal 1440, il principe poeta Carlo d’Orléans si circonda di una corte raffinata, riunisce numerosi libri nella sua ricca “libreria”, compone poesie e dirime tenzoni letterarie nel vecchio castello medievale che ha in progetto di ristrutturare. Luigi XII, nato a Blois nel 1462, è incoronato re di Francia nel 1498.

Il castello diventa allora la dimora favorita dei re di Francia per più di un secolo.
Il matrimonio di Luigi XII con Anna di Bretagna permette alla Francia di estendere il suo controllo sulla Bretagna. Rapidamente, il re è preso dalla frenesia di abbellire la dimora dei suoi padri e di donarle un aspetto reale. I lavori voluti da Luigi XII comprendono, all’inizio, tre edifici di mattoni e pietre disposti su tre lati del cortile. I nuovi alloggi, situati tra il cortile d’onore e il primo cortile (l’attuale piazza del castello), sono ornati con la celebre statua equestre del re. È in questi alloggi dallo stile ancora gotico, ma con una distribuzione interna delle stanze ispirata all’architettura italiana, che dimostra l’avvento di una nuova arte di vivere, che Luigi XII e Anna di Bretagna ricevettero fastosamente nel 1501 l’arciduca d’Austria Filippo il Bello e sua moglie Giovanna di Castiglia.
Durante l'incontro, si succedettero festeggiamenti e trattative diplomatiche, in vista del fidanzamento di Claudia di Francia con il futuro Carlo V. Quest’ala accoglie oggi il museo delle Belle Arti della città di Blois.
Tra il 1498 ed il 1503 Luigi XII, che nel frattempo aveva deciso di stabilirsi nella tenuta, commissionò importanti lavori di ampliamento di un’ala del castello, che fu realizzata in stile gotico flamboyant. L’area cinquecentesca è arricchita dalla presenza di tantissimi porcospini, simbolo del sovrano, ed attualmente ospita il Musée des Beaux-Arts, dove sono esposte preziose raccolte di dipinti e sculture realizzate tra il XVI ed il XIX secolo.

Dopo la morte, nel 1514 a Blois, di Anna di Bretagna, il re sposò in seconde nozze Maria Tudor, sorella del re Enrico VIII.
Nel 1515, l’avvento del re Francesco I, che marca l’inizio del suo regno con la celebre vittoria della battaglia di Marignano, offre al castello un nuovo volto. Blois è il primo cantiere avviato da Francesco I. La regina Claudia di Francia, che ha dato il suo nome alle susine coltivate nei vasti e sontuosi giardini di Blois, gli offrì sette figli. Questo re, che amava cacciare nelle vicine foreste, ricche di selvaggina, dove fece poi costruire il castello di Chambord, scelse il castello di Blois come residenza principale, benché la sua corte fosse spesso itinerante. Il ricordo del soggiorno di Francesco I è evocato dalla creazione di una sala del trono capace di accogliere le udienze reali e dall’installazione di un sontuoso letto rinascimentale, scolpito e dorato, nella camera del re.
Dopo la sconfitta di Pavia, nel 1525, e la morte della regina consorte, il re sposa in seconde nozze Eleonora d’Asburgo. Benché il re avesse deciso di avvicinarsi a Parigi e soggiornasse spesso a Fontainebleau, numerosi editti reali certificano come tornasse sovente a Blois, e ciò fino al 1547, anno della fine del suo regno.

Il castello ritrova il suo splendore di un tempo quando Gastone d’Orléans, fratello del re Luigi XIII, riceve il controllo della contea di Blois. Erede al trono in attesa del delfino che tarda a nascere, intraprende, nel 1634, la costruzione di un nuovo palazzo, affidandone il progetto all’architetto François Mansart. Il cantiere s’interrompe però bruscamente nel 1638 e rimarrà incompiuto, a causa di carenze economiche. L’interruzione dei lavori coincide con la nascita dell’erede alla corona di Francia, Luigi XIV, futuro re sole. Gastone d’Orléans muore a Blois nel 1660, nell’ala Francesco I. La fine della sua vita è segnata dal suo interesse per le scienze, come l’astronomia o la botanica. Il giardino del castello diventa allora il più bel giardino botanico del regno.

Dopo la morte di Gastone d’Orléns, Blois ridiventa castello reale, ma Luigi XIV vi soggiornerà una sola volta. Questa residenza reale resta allora vuota e abbandonata, abitata solamente da alcuni ufficiali, da famiglie nobili senza fortuna, da anziani servitori della corte e da ex-funzionari del regno. Nel XVIII secolo, il castello è in un tale stato d’abbandono e rovina che il re Luigi XVI ordina la sua alienazione con un editto del 1788 e, a difetto di acquirenti, la sua distruzione. L’edificio sarà salvato grazie alla sua trasformazione in caserma militare. Nel 1810, un editto di Napoleone trasferisce la proprietà di tutte le caserme dell’impero alle rispettive municipalità. Il castello entra allora a far parte delle proprietà cittadine di Blois.
Iscritto nel 1840 sulla lista di Prosper Mérimée, ispettore dei Monumenti Storici, il castello è quindi destinato a essere conservato e venne restaurato dall’architetto Félix Duban. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale Blois fu gravemente danneggiata dagli eventi bellici, i cui danni sono stati quasi interamente colmati da un’accurata opera di restauro che ha riguardato soprattutto il centro storico e che si è conclusa non molti anni fa.

Situato nel cuore del centro storico, il Castello di Blois di oggi è quindi il risultato di una serie di stratificazioni risalenti ad epoche comprese tra il XIII ed il XVII secolo. L’originaria fabbrica medievale comprende la magnifica Salle des Etats Generaux, la “Sala degli Stati Generali”, all’interno della quale i conti di Blois amministravano la giustizia e curavano il rapporto con i sudditi. Il salone è suddiviso in due navate contraddistinte dalla presenza di volte e archi a sesto acuti che poggiano su imponenti pilastri, mentre alle pareti vi sono arazzi risalenti ai secoli XVII e XVIII. I lavori compiuti nel Rinascimento per volere di Francesco I furono invece eseguiti con chiari richiami allo stile italiano, uno dei più apprezzati dai sovrani francesi del tempo.

Il Castello Reale di Blois, classificato Museo di Francia, può contare su un patrimonio di 35.000 opere d’arte e accoglie ben tre musei o collezioni. Negli appartamenti reali dell’ala Francesco I, un’evocazione dei soggiorni del re Enrico III e della regina madre Caterina de’ Medici è illustrata grazie alla presenza di numerosi mobili, quadri, statue, tappezzerie e oggetti d’arte del XVI secolo. Camini monumentali e alcuni elementi originali dell’arredamento ci trasportano in quell’epoca. Un insieme che evoca, in modo armonioso, la vita quotidiana della corte nel Rinascimento e il passaggio dei numerosi re e regine chi vi hanno soggiornato. Lo studiolo di Francesco I, detto anche studio di Caterina de’ Medici, ornato di rivestimenti in legno scolpito (che risalgono al 1520), è il solo studio reale conservato del Rinascimento francese e accoglie oggetti artistici molto preziosi. Per finire, le decorazioni dipinte immaginate nel XIX secolo da Félix Duban riprendono i muri colorati rinascimentali.

La totale scomparsa del mobilio reale del Rinascimento non ostacola l’evocazione del carattere cromatico, ornamentale e rigoglioso di questi mobili obliati. Ne possiamo infatti ritrovare un’illustrazione negli stucchi dorati, nei modelli incisi e nei mobili d’origine principesca o ispirati al mobilio reale. Gli elementi presentati negli appartamenti reali provengono da acquisizioni fatte dai conservatori del museo locale, dai magazzini del museo del Louvre e del museo nazionale del Rinascimento. Come tutti ben sanno, è nella camera reale che Enrico III fece assassinare il suo rivale, il duca di Guisa. Una sala adiacente riunisce alcuni quadri consacrati all’evento.

Le antiche cucine dell’ala Francesco I accolgono oggi il museo lapidario, dove sono raccolte alcune statue monumentali, testimoni dei passati restauri. Il Castello Reale di Blois è uno dei rari siti a possedere una tale varietà di sculture originali ancora in situ. Gargouille, frontoni, pinnacoli e candelabri possono così essere ammirati nel loro splendore originale. Al primo piano dell’ala Luigi XII, gli antichi appartamenti del re e della regina Anna di Bretagna accolgono oggi il museo delle Belle Arti. Le otto sale e la galleria presentano una cernita di quadri, statue e tappezzerie che vanno dal XVI al XIX secolo.

Tra gli elementi più suggestivi del Castello vi è la torre a pianta esagonale, al cui interno è alloggiata l’elegante scalone a spirale. La maggior parte degli ambienti della torre reca decorazioni con apposto il simbolo di Francesco, una lettera “F” maiuscola affiancata ad una salamandra, mentre qualcun altro è decorato da un’immagine di un ermellino, effige di Claudia di Francia. Altre due zone da non perdere sono la cosiddetta “area classica”, edificata tra il 1634 ed il 1638 da Francois Mansart agli ordini di Gaston d’Orleans, e la facciata delle Logge, caratterizzata da numerose nicchie non comunicanti tra loro realizzate sempre da Francesco I.

Luigi XII fece costruire nelle vicinanze del castello, tra il 1499 e il 1508, giardini molto estesi (più di dieci ettari), il cui splendore non mancava di sedurre gli ambasciatori stranieri. Affidò la realizzazione dei giardini a uno specialista napoletano dell’arte giardiniera, portato in Francia da Carlo VIII nel 1495: Pacello da Mercogliano. Situati a ovest del castello, i giardini sono collegati al monumento da un ponte di pietra sormontato da una galleria. Sono disposti su tre terrazze e suddivisi in aiuole regolari che disegnano motivi di ricamo; all’incrocio dei viali principali s’innalza una fontana di marmo. Insomma, un perfetto esempio di giardino all’italiana, dove non c’è spazio per la fantasia, né nella parte ornamentale né in quella orticola. Questi giardini furono un luogo perfetto per passeggiate, riposo, raccoglimento (il padiglione ottagonale di Anna di Bretagna disponeva persino di un oratorio), svaghi sportivi (sale di pallacorda costeggiavano i giardini) e anche un luogo privilegiato per riunioni poetiche e musicali. I giardini di Luigi XII furono poi parzialmente modificati dai suoi successori.

Sotto il regno di Enrico II, il botanista reale Pierre Belon portò alcuni susini dalla Persia e li piantò nell’orto. Il re battezzò i loro frutti Regina Claudia, in ricordo della madre, Claudia di Francia. Sotto Francesco II, il giardino superiore fu riunito alla foresta da un largo viale; sotto Carlo IX, si aggiunse un nuovo edificio; all’epoca delle guerre di religione, l’estremità del giardino inferiore fu sopraelevata, al fine di formare una sorta di bastione, chiamato oggi “lo sperone” o “il giardino del re”. Infine, alcuni progetti di Enrico IV, realizzati solo parzialmente, modificarono l’aspetto dei giardini con la costruzione di alcune gallerie.

Nel 1636, Gastone d’Orléans fondò a Bois un giardino botanico più importante di quello di Parigi, decidendo di integrarvi anche un serraglio e una voliera, e affidandone la direzione a celebri botanisti. Nel suo periodo di splendore, questo giardino botanico sfoggiava più di 2 300 specie, molte delle quali raccolte nei dintorni di Blois. Alla fine del XVII secolo, i giardini furono progressivamente abbandonati. Venduti come beni nazionali alla rivoluzione, furono suddivisi e lottizzati.

Nel 1992, il celebre giardiniere paesaggista Gilles Clément ha creato nuovi giardini laddove sorgevano quelli rinascimentali di Luigi XII e Anna di Bretagna. L’artista ci propone una reinterpretazione della storia, sulla falsariga di tre scritture, associate alle tre facciate del castello. Il Giardino dei semplici è un giardino completo, senza spazi vacanti, che cerca di occupare il terreno in modo artistico. È ricco di fiori, frutta e verdura. Un vero risveglio dei sensi. La parte centrale è costituita da piantagioni dalle forme geometriche scandite da siepi di tasso potate come delle onde. Il giardino dei Fiori Reali si trova sulla terrazza più piccola, dalla quale domina la città. Gigli, iris ed emerocallidi sono stati scelti in riferimento al Giglio, emblema reale.

Uscendo dal Castello, ma rimanendo a Blois, merita una visita la Cattedrale St Luis, una chiesa settecentesca che svetta nella parte orientale del centro. Esattamente alle spalle del duomo si trova il municipio, l’Hotel de Ville, costruito nel Settecento ed un tempo palazzo episcopale; al di fuori del complesso vi sono dei bei giardini presso i quali riposarsi godendo di un’incantevole vista sulla città e sul corso della Loira. Altre zone turistiche sono: Piazza Luigi XII, contornata da affascinanti edifici seicenteschi; Rue Pierre de Blois, una via molto antica attraversata da un corridoio gotico che si spinge fino al vecchio ghetto; Rue des Juifs che, seppur parzialmente decadente, annovera importanti palazzi signorili come ad esempio l’Hotel Particuliers, l’Hotel de Condè e l’Hotel Jassaud.

Il clima è continentale, con inverni freddi ed estati calde e umide. Tra dicembre e febbraio le temperature sono basse sia nei valori minimi, quasi stabilmente al di sotto dello zero, che in quelli massimi, che difficilmente superano i 5 gradi. Tra giugno e agosto, invece, il tasso di umidità sempre piuttosto elevato e le temperature che nel corso della giornata superano i 30 gradi fanno si sia l’afa la noia maggiore dei turisti. Le precipitazioni, che nel corso dell’anno possono superare i 1.000 mm di pioggia, si manifestano sotto forma di brevi nevicate o deboli piogge in inverno, di improvvisi temporali in estate.

L’autostrada di riferimento per raggiungere Blois è la A10, che da Parigi arriva fino a Bordeaux. Provenendo da nord, una sessantina di chilometri prima di Blois si raggiungerà Orleans, presso la quale si trova l’Aeroporto Bricy-Orleans.

Fonte: GIE Atout France
Visita Franceguide.com
 
  •  

 Pubblicato da - 25 Febbraio 2010 - © Riproduzione vietata

08 Maggio 2024 La Festa de la Sarieula a Verrayes

La Féta de la Sarieula a Verrayes è una sagra che da tanti ...

NOVITA' close