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Agira (Sicilia): il castello e cosa vedere nella cittą della provincia di Enna

Agira, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Agira dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Agira è una città antichissima che ha sostanzialmente viaggiato di pari passo alla definizione storica della Sicilia affrontando dell’isola le rivoluzioni, i cambiamenti, le occupazioni e plurime interazioni culturali.

Storia ed origine del nome

Ormai sviluppata cittadina della provincia di Enna, la sua antenata è Agyrion, un avamposto greco poi assorbito nei domini romani e ribattezzato Agyrium. A plasmarla in tempi non sospetti sembra siano stati i Sicani guidati da Agiride, prima che i Siculi prendessero il sopravvento dando poi il nome all’isola, che da allora si chiama Sicilia. Agira beneficiò (perché di beneficio si deve parlare) delle influenze dirette dei Bizantini, di Arabi e Normanni così come degli Svevi e degli Aragonesi. Si spiegano dunque le caleidoscopiche architetture, gli stili variegati e gli impianti alla base dell’intero apparato ecclesiastico: la cittadina vanta una sterminata collezione di chiese, alcune davvero molto vecchie, altre più moderne.

San Filippo

Agira fonde storia, mito, leggenda e un sano spirito di devozione che accomuna in realtà tutti i siciliani. Il culto trova i suoi luoghi degni di contenerlo e altresì rinnovarlo con la bellezza dell’arte, della liturgia e del decoro architettonico sovente assimilabile a uno spiccato slancio di perfezione dettato dalla sacra propensione estetica. A questa concezione appartiene ad esempio l’Abbazia di San Filippo, non priva di alcuni necessari rifacimenti. Tappa irrinunciabile tra i luoghi del Cammino di San Filippo, la chiesa sfoggia una facciata su cui è impressa la nicchia con San Filippo che sconfigge il demonio, ma è all’interno il grande spettacolo ordito dalle tre navate divise da colonne rivestite in marmo rosso, il polittico quattrocentesco accorpante la Madonna col Bambino, San Benedetto e San Calogero, il sepolcro di San Filippo e l’urna d’argento con le reliquie del Santo.

Cosa vedere ad Agira

Tra le più antiche parrocchie del borgo (la leadership in tal senso è occupata dalla Chiesa di Santa Maria Maggiore) compare la Chiesa del Santissimo Salvatore, adombrata dal Castello sorto sul monte che sovrasta l’abitato. Essa è custode impropria (impropria per il semplice fatto che non è una sinagoga) dell’Aron più antico d’Europa, uno splendido armadio sacro emblema della religione ebraica. Il maniero poco fa citato ha precorso i tempi ed è nella sua attuale ubicazione fin da prima della venuta dei Greci.

Nel 1354 diede ospitalità a Ludovico d’Aragona, forte di un sistema difensivo a triple mura che garantiva sicurezza per chiunque giungesse in visita. Negli anni successivi, il Castello vide materializzarsi la propria decadenza, l’incubo di ogni struttura storica, infatti si trasformò progressivamente in un rudere spoglio del suo primigenio prestigio. Ciò nonostante, esso rimane il simbolo di Agira e osserva dall’alto l’urbanità di una cittadina che nel Quartiere delle Rocche di San Pietro depone il suo nucleo più antico, l’anima di un comune oggi popolato da oltre 10.000 persone.

Cuore pulsante è la Chiesa di San Pietro, eretta nel 1584 ma ricostruita nel ‘900 a causa dei danni subiti nel corso dei due conflitti bellici. È cambiato il contenitore, ma il contenuto continua a stupire per la sua originalità: è un bel corredo artistico che si fregia allora di una Vergine con Bambino e un sontuoso trittico raffigurante la Madonna col Bambino, l’Annunciazione e la Natività, gruppo pittorico accompagnato da un simulacro in legno di San Pietro del Seicento.

La Chiesa di Sant’Antonio Abate si è ormai trasfigurata a causa dei tanti rimaneggiamenti ma sfodera un asso di non poco conto, ovverosia un sinuoso soffitto a cassettoni con rosoni fatti di carta pesta, avente la funzione di mascherare il soffitto a capriate. All’interno fa bella mostra di sé un dipinto dell’Arcangelo Gabriele risalente al Quattrocento. La Chiesa di Sant’Antonio da Padova si impone agli avventori principalmente per il suo campanile che sembra completare l’estetica della facciata in equilibrio fra Cinquecento e Settecento (possiede elementi del’uno e dell’altro secolo).

I dintorni

Fuori dell’abitato trionfano i riverberi azzurrini del lago Pozzillo, un bacino artificiale intorno al quale si estende una folta macchia boschiva esplorabile tramite escursioni a piedi o in bicicletta. I più giovani hanno a disposizione le attrattive del Parco divertimenti Pozzillo Avventura.

Cosa invece consigliare ai genitori? Ah, sì, come non metterli a conoscenza del Sicilia Outlet Village, il primo ad aver aperto in territorio isolano e attualmente il più vasto della regione.

Eventi, sagre e manifestazioni

Il calendario degli appuntamenti aggregativi parte con la Festa di San Filippo d’Agira l’11 gennaio, si prosegue a febbraio con il Carnevale agirino (che raddoppia svolgendosi anche in estate), la Patronale di maggio (la più sentita fra le tre) e quella di agosto. A ottobre è di scena la Sagra della Cassatella e, infine, la vigilia di Natale c’è spazio per il Presepe Vivente, molto atteso e partecipato.

Come arrivare ad Agira

Dopo aver percorso l’Autostrada A19 PalermoCatania si esce ad Agira oppure a Dittaino; la stazione di Raddusa-Agira si trova sulla linea ferroviaria Palermo – Catania; da Enna partono i bus che coprono la tratta Enna-Leonforte-Agira-Regalbuto-Catania; l’aeroporto di riferimento è il Catania Fontanarossa che dista 68 km dalla località.

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