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Pogno (Piemonte): visita al paese dei muri dipinti

Pogno, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Pogno dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Ha guadagnato punti da quando è diventato il “paese dei muri dipinti”, appellativo acquisito per la presenza di molteplici murales sulle pareti delle dimore locali (autori diversi artisti che si sono dati appuntamento nel 2005 per compiere l’opera decorativa in accordo con la Giunta Municipale), ma s’intenda che Pogno già godeva di una più che positiva nomea conferita da secoli di storia autoctona.

Questo borgo da 1.491 abitanti presiede una porzione di territorio a sud del lago d’Orta condividendo le vicende socio-economiche della provincia di Novara in Piemonte.

Cenni di storia

Anticamente conosciuta con il nome Podonium, è certa la presenza di Pogno – sotto forma di insediamento – già in epoca romana, poi ispessitasi nel Medioevo come riportato nei primi documenti del 1020, difesa da una cinta muraria ellittica e conseguentemente posta sotto stretto controllo del Vescovato novarese fino al 1767.

La crescita urbanistica avviene nei secoli XVII e XVIII sotto il segno del Barocco, uno sviluppo architettonico sostenuto dal punto di vista economico dagli agricoltori consapevoli di poter lavorare una terra molto fertile, adatta perciò alla coltivazione del grano circostanziale all’abbondanza di castagni.

Nel ‘600 il paese dà i natali a Giovanni Battista Giulini, pittore altresì noto con il soprannome “Il Romano” che ha fatto esperienza a Milano, Torino, Vercelli e Venezia. La grande industrializzazione imperversa nel corso degli anni ’80 del Novecento, un periodo di fioritura aziendale che vede sorgere complessivamente 118 realtà manifatturiere specializzate nella lavorazione di rubinetterie, metalli e confezionamenti vari, un impulso questo per l’arricchimento progressivo di un comune ben inserito nel territorio, in sintonia con il paesaggio e concorde a un’accoglienza turistica ai massimi livelli.

Cosa vedere a Pogno

Analizzando il tessuto ecclesiastico, si nota una copiosa presenza di chiese dentro e fuori l’abitato, fra centro e frazioni, lontano e in prossimità del lago, pretesto colto al volo per tracciare degli itinerari che conciliano la fruizione della natura con la contemplazione dell’arte. Punto di riferimento inequivocabile è la Parrocchiale dei santi Pietro e Paolo, edificio del XIII secolo la cui facciata è preceduta da un protiro con tre arcate rette da otto colonne binate in granito. Da ammirare lo splendido fonte battesimale in pietra contenuto dal battistero all’inizio della navata sinistra.

L’Oratorio della Regina dei Martiri (1761), in regione Lagoni, è quello che don Angelo Stoppa – curatore dell’Archivio Diocesano e cultore dell’arte sacra novarese - si permise a ragione di definire "un piccolo gioiello dell’architettura barocca", dove il “piccolo” indica un eufemismo poiché gli spazi interni risultano davvero angusti, eppure così docili ed equilibrati da attrarre comunque fregiandosi del dipinto su tela che ritrae la Circoncisione di Nostro Signore Gesù Cristo con cornice a muro dipinto.

L’Oratorio della Santissima Trinità, eretto a fine ‘700, reca un altare impreziosito da stucchi e sovrastato da una pala nella quale appaiono Dio Padre (nella figura di un maestoso anziano con barba e folti capelli) una colomba in qualità di Spirito Santo e infine Gesù crocifisso osservato da angeli.

La Chiesa di San Bernardo è ubicata a Prerro ma ve n’è un’altra di egual nome in frazione Berzonno. Al di fuori del pericolo di omonimia è il seicentesco Oratorio di San Michele Arcangelo, una chiesetta minimale, dalla fisionomia semplice, un’unica aula a volta, una minuscola sacrestia e una graziosa facciata a capanna.

Appena più sfarzosa è la Chiesa di Santa Caterina, datata XV secolo ergo la più antica di Pogno: è dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, donna cristiana estremamente intelligente e acculturata, il cui martirio nel 307 è descritto visivamente in un quadretto poco oltre la Porta Maggiore. A uno dei santi più venerati e invocati è dedicata la Chiesa di Sant’Antonio, risalente al XVII secolo, di cui colpisce in particolar modo il portico a volta con le quattro colonne a capitelli di sarizzo.

I murales del borgo

Chiudiamo la guida così come l’abbiamo aperta, tornando a evidenziare la maggior peculiarità di Pogno, cioè i suoi murales. I primi (in prevalenza acrilici su muro) sono stati realizzati dal 20 al 26 giugno 2005 e recano la firma di eminenze del campo come Sandro Bardelli (Bagnanti al fiume), Carmen Crisafulli (La sognatrice), Mario Carattoli (La nascita di Venere) e Ruggero Marrani (Acquario, ceramica policroma). I pittori hanno trovato squisita ospitalità presso le case delle famiglie di Pogno.

Nell’area circostante il comune, entro un tracciato ben definito e studiato, si svolge ogni anno a marzo l’Enduro dei Gufi, gara competitiva per i patiti della mountain bike.

Come arrivare a Pogno

In auto si percorra l’Autostrada A26 per uscire a Borgomanero o Arona, SP 45 Borgosesia – Pogno – Gozzano, SP 47 San Maurizio d’Opaglio – Pogno e SP 123 Pogno - Gozzano; la stazione ferroviaria lungo la tratta Novara – Domodossola è ubicata a Gozzano, collegata da linee autobus Fontaneto; l’aeroporto più vicino è il Milano Malpensa che dista dalla località ca. 48 km.
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