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Sampeyre (Piemonte), sciare negli impianti sciistici della Valle Varaita

Sampeyre, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Sampeyre dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Incastonato tra pendii scoscesi tappezzati di boschi e pascoli teneri, tesi su rilievi morbidi, Sampeyre è un piccolo borgo piemontese di appena 1100 abitanti circa, in provincia di Cuneo, nel cuore della Valle Varaita. Le casette timide, perfettamente fuse con il paesaggio, si sviluppano su entrambi i lati della vallata, e l’abitato è incoronato da alcune vette montane spettacolari, dal Lobbie al Colle di Sampeyre, dal monte Birrone al Ricordone.

Sampeyre, in occitano e piemontese San Peire, è a dire il vero una costellazione di borgate, che sul versante settentrionale del fiume si arrampicano alla roccia viva, mentre a occidente si fanno accarezzare dal bosco dell’Alevè, la più ampia pineta di pino cembro in Europa. Dei paesini che compongono il comune, il capoluogo se ne sta adagiato sul fondovalle, nei pressi del torrente Varaita, che in corrispondenza del centro abitato si tuffa in un lago artificiale sfruttato per la produzione di energia idroelettrica.

Qui, tra vallate scolpite dagli agenti naturali nel corso dei secoli, in un regno di conifere secolari e montagne senza tempo, Sampeyre trova il suo spazio nel paesaggio da tempi molto lontani. In epoca medievale la cittadina era un agglomerato di nuclei sparsi, distribuiti a manciate disordinate in una piana accanto al torrente: col tempo le borgate si espansero e si incontrarono, fondendosi in un unico villaggio che venne incorporato al Ducato di Savoia dal Duca Carlo Emanuele I nel 1588.

Scenario di battaglie sanguinose durante la guerra di successione austriaca, nel XVIII secolo, il paese presenta tuttora preziose testimonianze di un passato travagliato, ricco di vicende interessanti. Poco fuori dal centro si possono ancora vedere i ruderi dei fortini di Crosa, sulla vetta omonima, residui settecenteschi di un campo trincerato dell’esercito franco-spagnolo. Tra i testimoni più autorevoli della storia locale c’è anche la batteria del Collet, una postazione di artiglieria in barbetta, con un complesso di casermaggio del primo Novecento. Situato sulla riva destra della valle, sopra la frazione di Rore, il complesso risale alle attività militari di difesa e fortificazione della zona che coinvolsero Sampeyre, trovandosi lungo il confine con la Francia.

Ma bastano le architetture della cittadina ad offrire uno spettacolo appassionante per gli amanti di storia e di arte: numerose sono le tracce del periodo medievale, in particolare la casa Clary, un grazioso esempio di abitazione signorile quattrocentesca. Da vedere anche il santuario nella frazione Becetto, fondato nel Duecento e successivamente rimaneggiato, e la più recente chiesa parrocchiale dedicata ai santi Pietro e Paolo, risalente al XV secolo.

Aldilà delle testimonianze culturali, a Sampeyre e dintorni si può godere di un’ampia offerta a base di natura e dinamismo. La maggior parte dei visitatori è attirata dall’attività sciistica invernale e dalla possibilità di fare splendide escursioni tra le montagne, ad esempio inoltrandosi nel magico bosco dell’Alevè. Tra le passeggiate da non perdere c’è quella alla Tumpi la Pisso, un sentiero semplice e rilassante, corredato da cartelli esplicativi e dedicato in parte alla leggenda locale dei sarvanòt, gli spiriti dei boschi.

Per gli appassionati della neve ci sono gli impianti di risalita e le piste del comprensorio Monvisoneve: dal vallone di Sant’Anna, che conduce al colle di Sampeyre, si prendono seggiovie o skilift, per raggiungere tante piste di media difficoltà adatte anche ai meno esperti. Non si devono dimenticare la pista da sci di fondo e la pista di pattinaggio su ghiaccio, una lastra naturale di 50 mq, per non parlare delle zone ideali per lo scialpinismo.

Dopo tanto movimento, per rilassarsi e recuperare le energie, ci si può abbandonare alle storie magiche della tradizione locale. Sampeyre è in area occitana, vi si parla ancora correntemente l’occitano e vi si svolgono tuttora diverse manifestazioni tipiche. Da non perdere la Baìo, rievocazione storica della cacciata dei saraceni dalla vallata, riproposta in paese ogni cinque anni. Un’altra occasione tipica è lou Cianto Viol, un’escursione lungo i sentieri della zona accompagnata dalle musiche e i canti della tradizione, ripetuta ogni anno nelle frazioni di Rore e Becetto.

Per immergersi in un mondo fatato, dove si sussurrano storie antiche in un linguaggio quasi dimenticato, non c’è bisogno di fare un viaggio nel tempo, o entrare tra le pagine di un libro di fiabe: Sampeyre è facilmente raggiungibile da ogni parte d’Italia e non solo, grazie a collegamenti efficienti. Chi viaggia in auto deve percorrere l’autostrada A6 Torino-Savona, uscire al casello di Marene, imboccare la SP 662 fino a Saluzzo e la SP 589 verso Busca. Dopo Verzuolo bisogna voltare a destra sulla SP 8 e continuare per Venasca, Melle e Sampeyre. L’aeroporto più vicino, a circa 122 km di distanza, è quello di Torino Caselle.

Giunti a destinazione si viene accolti da un clima di tipo continentale, sempre abbastanza mite e gradevole. La temperatura media del mese più rigido, gennaio, si aggira su 1°C, mentre in luglio si mantiene intorno ai 22°C. Le precipitazioni si presentano maggiormente in aprile, maggio, ottobre e novembre, mentre sono scarse nella stagione invernale.
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