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Frosolone (Molise): cosa vedere nella cittadina dei coltelli

Frosolone, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Frosolone dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Un nome che sa di mattacchione, un profilo che sprigiona simpatia e rilassatezza: in provincia di Isernia sorge il sornione paese di Frosolone, un frammento preponderante di Molise che accoglie 3.250 abitanti a 894 metri s.l.m.
La località occupa quella porzione regionale che fa del verde il suo giaciglio e l’aria di montagna una carezza perenne per un voluttuoso crogiuolo di distese erbose, selve, stagni e laghetti che sono i setosi fili di una tela paesaggistica ancora intonsa e giovane.

La vegetazione splende tanto a valle quanto ad alta quota, sicché tale fatto risulta di per sé straordinario, come lo è l’incredibile esistenza delle faggete del Monte Marchetta e di Colle d’Orso. In una di queste oasi s’eleva l’ultracentenario faggio del Pedalone, albero che ha raggiunto in oltre un secolo di vita i quaranta metri d’altezza in mezzo a tante altre eccezioni botaniche quali sono il Bosco della Grisciata e la Valle della Contessa dove l’uva spina e la rosa canina furoreggiano quietamente.

La Falesia di Colle d’Orso

Gli appassionati di roccia possono sbizzarrirsi alla Falesia di Colle d'Orso, luogo spettacolare con pareti di roccia calcarea verticali che mettono a dura prova le capacità dei rocciatori, ma regalano il fascino di un paesaggio naturale di grande bellezza,

Fra memoria storica e tradizione, Frosolone spicca per vitalità ed energia infusa dall’eredità del tempo che ha consegnato usi e costumi rispettati da sempre in un minuscolo centro urbano la cui disposizione sembra seguire alla lettera il filosofico concetto del feng shui, secondo cui vicoletti, stradine, case e vetuste botteghe artigiane convivono in un’armonia di ordine e gusto aderenti a un’estetica antica e multipolare.

L’incantevole borgo ha vissuto appieno le sue origini medievali fino a un decollo economico-sociale successivo al sisma del 1456 che ha scosso dapprima drammaticamente una sostanziale immobilità, cambiando però pagina in termini di ascesa urbana e stimoli interni. L’Ottocento e il Novecento costituirono i secoli dei grandi movimenti migratori, perciò l’attuale numero di residenti è oggi il risultato di quei moti costanti.

Cosa vedere a Frosolone

Frosolone vanta un’ubicazione particolare su un promontorio composto da scoscesi avvallamenti e terrazzamenti, inoltre l’ingresso nel centro storico è possibile attraversando le tre vecchie porte, ovvero Porta San Maria, Porta San Pietro e Porta Sant’Angelo, le cui viette sfociano in piazzette molto caratteristiche, la più grande delle quali è Largo Vittoria, contraddistinta da una piacevolissima asimmetria prospettica.

Un bel tessuto, idoneo a ospitare un censo monumentale di notevole rilievo a partire dall’antica Chiesa di San Pietro, edificio medievale purtroppo danneggiato dal terremoto nel 1805 ma ricostruito nel 1945, così da poter preservare all’interno opere interessanti come il Sacro Cuore e la Sacra Famiglia realizzate entrambe da Amalia Duprè. L’attiguo Convento di Santa Chiara risale al 1367 e dal 1995 è sede municipale. P

iù volte soggetta a ricostruzione, la Chiesa di San Michele Arcangelo custodisce composizioni d’archi a sesto acuto e un dittico di cappelle laterali d’imprinting chiaramente duecentesco, contraddistinte peraltro dall’imponenza dei due altari dedicati rispettivamente alla Madonna delle Grazie e alla Madonna del Rosario. Di minor entità e prestigio è la quattrocentesca Chiesa di Santa Maria delle Grazie, che tuttavia si fa visitare in virtù di un piccolo tesoro artistico formato dall’altare maggiore e da nove bellissimi dipinti d’estrazione seicentesca.

Neanche pochi passi e si è al cospetto del Convento dei Cappuccini, sorto nel 1580 e abitato prima dall’Ordine dei Cappuccini, poi dai Padri Manarini. Dulcis in fundo, la carismatica Chiesa di Santa Maria Assunta si pone quale duecentesco luogo di culto più frequentato e rappresentativo, un punto di riferimento per la popolazione autoctona e un autentico piacere per gli occhi: a croce latina e a triplice navata, sfoggia una lunga serie di dipinti a olio dell’autore settecentesco Giacinto Diana. Esteriormente presenta una facciata barocca di concreto impatto e un sontuoso campanile che da solo sovrasta la piazza.

Elemento mediano che separa l’architettura religiosa da quella civica contraddistinta dall’ex castello medievale e ora Palazzo Baronale è la scenografica Fontana dell’Immacolata, gradevole per via dei pittoreschi mascheroni e i lavatoi laterali in pietra calcarea squadrata.

Il cuore del borgo, comunque, batte tanto per il fervore del suo aspetto artistico e architettonico, quanto per l’amore che Frosolone nutre a favore del suo retaggio implicito tassellato da mestieri antichi e valori di un artigianato che ha dato tanto e continua a promulgare una voce accesa, ricca di soddisfazioni nonché di sana propedeutica rivolta alle giovani generazioni. Dunque, la manifattura rappresenta l’apice di un vivere pienamente assorbito dalla vecchia logica delle botteghe, base per una lavorazione dell’acciaio ormai progredita e tale per cui il borgo oggi ha acquisito fama rilevante nel campo.

Fioccano così negozi specializzati nella vendita di utensili fabbricati ad hoc, forbici, coltelli, pugnali e quant’altro che vanno ritenuti alla stregua di opere d’arte esclusive, pezzi evinti da una tecnica consolidata e alquanto raffinata. Queste e tante altre eccellenze manifatturiere legate al metallo si possono ammirare al Museo dei Ferri Taglienti, non solo esposizione ma anche laboratorio tramite il quale i visitatori possono osservare da vicino gli artigiani nell’atto della forgiatura e della lavorazione accurata delle lame. Il mercato appare in buona salute, è prolifico e molte lame sono vendute all’estero a migliaia di euro, un prezzo dettato dall’estrema precisione e dal lavoro che tali manufatti presuppongono.

Eventi, manifestazioni e prodotti tipici

Apoteosi dell’artigianato locale risulta dal 1996 la Mostra Mercato Nazionale delle Forbici e dei Coltelli, che ogni anno nel mese di agosto attira frotte di turisti ed esperti del settore, standisti ed espositori spinti dalla passione per questo particolare tipo di produzione. Artisticamente, il mestiere sarà sempre ricordato dal Monumento al Coltellinaio, che glorifica a suo modo l’operato del mestierante impegnato nel settore finora illustrato.

Una campagna ricca porta a una gastronomia pingue e variegata ma soprattutto sana e pura che riesce a evocare con i sapori e i profumi più acuiti un'indefessa tradizione contadina mai sbiadita, ancora percorsa da una famiglia simbolo di Frosolone, i Colantuono, conosciuti e rispettati in paese per la pluriennale abitudine a servirsi di angusti tratturi per operare una cospicua transumanza delle greggi e delle mandrie nel caratteristico abbigliamento del primigenio agricoltore, l’archetipo del lavoratore della terra.

La civiltà contadina allora vive sulla tavola con amore e attaccamento al culto del mangiare scevro da alterazioni: formaggi, carni e prodotti ortofrutticoli imperano, si consumano così i bolliti nel caldaio, i fritti nella fessora, gli arrosti sulla graticola, stufati fatti al camino e sughi in tiella. E’ una tradizione che tutti rispettano, quindi per il turista non deve essere una sorpresa ritrovarsi a gustare polenta coi cicori, pizza di grandinie o sagne e fagioli seduti in una trattoria o nei ristoranti del paese, tutti coesi nell’offrire una cucina in sombiosi con la terra e la cultura del sapore agreste. Se ad agosto è tempo di Sagra del Baccalà, A dicembre, l’appuntamento è con la Fiera Tartufi & Molise, una mostra mercato che valorizza il tubero più pregiato, abbondante in regione. Ad agosto l’estate è scandita dalla Sfilata dei carri allegorici, sorta di “carnevalata fuori stagione” molto partecipata. Per i più piccoli viene organizzata nella frazione di San Pietro in Valle la Festa dell’Epifania con le tipiche Befane in costume folcloristico.

Insomma, Frosolone sorprende e non poco, ha nelle immediate vicinanze un campo eolico per la produzione di energia elettrica, infine ha ottenuto dal Touring Club Italiano la Bandiera Arancione, insignito nel 2015 dal programma “Alle falde del Kilimangiaro” del titolo di Borgo dei Borghi ed è inscritto nelle prestigiose liste de I borghi più belli d’Italia e dei Borghi d’eccellenza del Molise.

Come arrivare a Frosolone

Da Isernia conviene in auto percorrere la SS 85, proseguire sulla SS 17 verso Campobasso e infine sulla SS 618 in direzione di Frosolone; la stazione ferroviaria di Isernia si trova sulla linea Roma-Campobasso; i collegamenti sono garantiti dagli autobus delle autolinee Lariviera, SATI e Molise Trasporti; gli aeroporti più vicini si trovano a Napoli e a Foggia, distanti dal paese rispettivamente 126 e 127 km.

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