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Pescolanciano (Molise): il Castello D'Alessandro e la visita al villaggio

Pescolanciano, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Pescolanciano dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Volete farvi un bel giretto per il Molise entrando dall’ingresso principale? Allora passate in primis dalla “Porta dell’Alto Molise”, Pescolanciano, un ameno cantuccio posto lungo il tratturo Castel di Sangro – Lucera, sentiero erboso seguito da moltissimi amanti delle escursioni e delle passeggiate all’aria aperta in quanto costeggia un’antica torre di vedetta, i ruderi di un vetusto maniero e i resti del borgo fortificato di Santa Maria dei Vignali.

Ad una altitudine media di 800 metri l’intero comprensorio geografico è un mosaico composto di terrazzamenti, lievi declivi e conche collinari di cui sono facili da immaginare le cornici tipiche di quel paesaggio tessuto dai sogni dipinti dai pittori impressionisti. Sebbene il profilo montuoso sia in qualche modo presente, a spiccare sono i vasti campi intervallati da selve che “iperbolano” fino al dolce appiattirsi dei pascoli lussureggianti. Che panorami disegna l’hinterland di Pescolanciano!

Il Castello d'Alessandro

Ei fu Pesclum Lanzanum, borgo di origine medievale che il summenzionato tratturo provvide a elevare a centro nevralgico di molti mutevoli tracciati commerciali sfruttati all’epoca da influenti famiglie feudatarie, i De Carvello, i D’Evoli, i Carafa e i D’Alessandro. Furono tutti complici dell’imponente bellezza del Castello che domina il nucleo urbano, una rocca che dal XII secolo accolse le varie casate traendone validissimi contributi specialmente a livello costruttivo e progettuale. Una meta perfetta per delle gite domenicali in Molise.

Tra gli importanti implementi figura la Cappella Gentilizia che fu concepita nel 1628 per custodire le reliquie di Sant’Alessandro di Bergamo. A quest’ora avremmo altresì potuto ammirare la vecchia fabbrica di ceramiche, purtroppo andata distrutta per via dell’incendio del 1798 dopo soli otto anni di vita (venne fondata nel 1790 e diede notevole lustro alla comunità). La cultura continua comunque a riverberare veri scampoli di conoscenza che sono i messaggi dati dal Museo della Ceramica, dal Museo della Civiltà Contadina e dal Museo dei Castelli d’Italia.

Cosa vedere a Pescolanciano

Pescolanciano ospita nel cuore della propria urbanità la Parrocchiale di San Salvatore, chiesa cinquecentesca che avalla i più importanti stili architettonici in voga nel corso del Rinascimento italiano, imperniati sull’insistenza alla cospicua decorazione e all’introduzione di elementi di pregio, complementi e arredi sacri come in questo caso l’acquasantiera a conchiglia interna posta subito dopo l’ingresso nel 1699.

Investiti di un’aura profondamente religiosa quanto intima, torniamo all’aria aperta per dirigerci verso quegli spazi compresi nella straordinaria Riserva Naturale UNESCO MAB di Collemeluccio, dove troneggiano agglomerati di abeti bianchi, cerri e faggi che sono rifugi ideali per la ricca fauna. Girovagando si finisce con l’incrociare quanto rimane del vecchio mulino ad acqua lungo le rive del fiume Trigno, la Fonte Cupa e la zona panoramica del Colle Gendarme. Gli itinerari qua si gongolano e fanno gongolare chi va e viene al passo o in bicicletta.

Eventi, sagre e manifestazioni

Tra i sentieri e i boschi periferici, il profumo che si sente nell’aria è quello dei funghi e dei tartufi, delle cucine che macinano ricette antiche, delle trattorie che preparano la Polenta Pescolancianese chiamata in dialetto molisano R’ muacc e alla quale è riservata la Sagra che si svolge nel mese di agosto insieme al Festival della birra artigianale.

Sono eventi che non riescono a ogni modo a superare per fascino e tradizionalismo la Sfilata dei Covoni di scena a luglio, durante la quale grandi covoni di grano detti r’ manuocchiae vengono trasportati dalla gente del posto per essere donati simbolicamente a Sant’Anna, alla quale gli autoctoni mostrano devozione e gratitudine per essere scampati al terremoto del 1805. Un rito che si lega all’escatologia profana di matrice animista rivolta alla Terra.

Come arrivare

Sia da nord che da sud, prendere l’Autostrada A14 Adriatica, uscire al casello di Montenero di Bisaccia/Vasto sud/San Salvo, prendere la SS 650 verso Isernia e svoltare sulla SS 651 diretta a Pescolanciano; il paese è provvisto di una propria stazione ferroviaria; l’aeroporto più vicino è quello di Napoli, distante 114 km dalla località.

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