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Jelsi (Molise): cosa vedere nel piccolo villaggio in provincia di Campobasso

Jelsi, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Jelsi dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Jelsi non raggiunge i 2.000 abitanti e in virtù di questa sua assai contenuta popolazione resta un paese dalla salubrità notevole e la cui tranquillità è davvero difficile da scalfire. In verità riflette quella ch’è la pace proverbiale del Molise, focalizzata in particolare nella provincia di Campobasso, entro un territorio anticamente scelto da tribù bulgare per insediarvisi all’epoca della Longobardia Minor.

Durante il Rinascimento, Jelsi non accrebbe il numero delle famiglie residenti, limitate a 169 e sotto la giurisdizione amministrativa della Capitanata.

Eventi, sagre e manifestazioni

Perennemente sotto il segno del placido vivere, la comunità locale non ha attraversato nel corso della storia periodi troppo funesti, a eccezione del terremoto del 1805 che devastò l’intera regione lasciando miracolosamente intatto il borgo, tanto che i paesani attribuirono la loro salvezza all’intervento provvidenziale di Sant’Anna, omaggiata con la festa patronale annuale e soprattutto con la Festa del Grano celebrata ogni luglio tramite la processione delle traglie, autentico spettacolo che suggestiona ed emoziona. Vi è annesso il MUFEG – Museo del Grano.

Cosa vedere a Jelsi

A emozionare è, a dire il vero, la scoperta stessa del centro storico, un bel giro fra i suoi edifici di stampo medievale, lungo un percorso ellittico che attraversa un abitato a caseggiati abbarbicati su uno sperone calcareo a strapiombo sul Carapelle. Tante le emergenze architettoniche, capeggiate dalla Chiesa Madre di Sant’Andrea Apostolo, luogo di culto risalente all’XI secolo. Il campanile in pietra esalta facciata e portale d’ingresso settecentesco che introduce a un interno strutturato in tre navate sormontate da una cupola lunga 30 metri, larga 13 e alta 9.

La chiesa è stata completamente restaurata dopo la scossa sismica d’inizio Ottocento, restauro di cui hanno altresì beneficiato tutti gli elementi d’arredo e gli oggetti liturgici fra i quali l’acquasantiera in pietra, gli altari, le nicchie e le statue che raffigurano una molteplicità considerevole di icone religiose, citiamo Sant’Andrea, Sant’Anna e la Madonna del Rosario. Un trittico di tele ne esalta il corredo artistico: sono esse La Natività, La Resurrezione e il Martirio del Santo.

Il cinquecentesco Palazzo Ducale dei Carafa coniuga diversi stili architettonici riflettendo nel proprio costrutto le metodologie applicate ai monumenti storici fra ‘300 e ‘700. Ciò si evidenzia specialmente nei bastioni medievali e nel succorpo del XVIII secolo. L’architettura provenzale è invece un chiaro tratto distintivo di Palazzo Valiante-Capozio, struttura che tuttora conserva un orientamento rettangolare rafforzato dalle torri cilindriche. Intorno alla dimora castellare si trovano ancora le abitazioni della servitù, le stalle per gli animali e il giardino posteriore.

A ridosso del palazzo sorge la Cappella della Santissima Annunziata, realizzata nel 1363 ma oggi sconsacrata e riconvertita in sala per la messa in scena di spettacoli di vario genere. Una vecchia scala in pietra permette l’accesso alla cripta sotterranea, che altro non è che un’ampia stanza le cui pareti risultano affrescate: fra le immagini spicca indubbiamente un Cristo nudo, assoluta rarità se consideriamo l’icona una sopravvissuta alla censura trecentesca.

Oltre poi a Casa Pinabello, il Palazzo Civico e la Fontana dei Delfini, si può ammirare il Convento dei Frati Francescani posto a pochi chilometri da Jelsi. Si coglie così l’occasione di esplorare la natura circostante, una campagna che riassume la propria abbacinante bellezza sfoggiando immensi querceti, graziosi laghetti collinari, sorgenti incontaminate e masserie sparse a testimonianza della permanenza contadina sul territorio. Fra i boschi si staglia un bellissimo percorso naturalistico in cui si pratica il trekking fra gli alberi secolari, una sorta di Parco Avventura adatto anche ai ragazzi più giovani.

Fra le massime proposte di svago c’è il Villaggio Turistico Ciocca, che comprende 3 piscine, area relax, laguna baby, impianti sportivi e una zona pic-nic attrezzata.
Prodotti tipici
Se si visita Jelsi, allora diventa inevitabile assaggiare u’funnateglie, concentrato di profumi e sapori ch’è la specialità del paese. Si tratta di una salsiccia conservata in sugna e condita con peperoni, pomodoro, peperoncino e uova. Il sughetto di preparazione porta a inzuppare il pane, come ha fatto chef Rubio nel quarto episodio della terza stagione del suo programma “Unti e Bisunti”.

Come arrivare a Jelsi

Jelsi si raggiunge facilmente percorrendo da Campobasso la SS 645; nel capoluogo molisano è attiva la stazione ferroviaria dalla quale partono autolinee extraurbane dirette al paese; l’aeroporto di Foggia dista ca. 84 km dal borgo.

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