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Gradisca d'Isonzo (Friuli Venezia Giulia): cosa vedere nello storico borgo

Gradisca d'Isonzo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Gradisca d'Isonzo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Il nome s’apre a due diverse interpretazioni linguistiche che vorrebbero il termine derivare dallo slavo gradisce (luogo fortificato) o dal longobardo warda (piccolo avamposto d’osservazione).


Storia

In effetti Gradisca d’Isonzo in provincia di Gorizia nasce in Friuli Venezia Giulia come esiguo villaggio agricolo assoggettato nel 1176 al Patriarca di Aquileia, scalzato 300 anni dopo dalla Repubblica di Venezia sotto la quale di fatto il paese andò incontro a una vera e propria rifondazione. Fu così che da poco più di un casale, l’abitato si trasformò rapidamente in città fortezza pensata per contrastare le invasioni turche ed ergersi a ennesimo baluardo cristiano.

È accertata la permanenza in loco di Leonardo Da Vinci, incaricato dal Senato Veneto di procurare nuove armi e invenzioni belliche per meglio organizzare la difesa del territorio cittadino. Ciò avveniva nel 1500, mentre solo 11 anni dopo, la minaccia austriaca si concretizzò con l’assalto risolutivo dei lanzichenecchi. La cosa non piacque alla Serenissima, che in un secolo ebbe modo di preparare la rivincita ai danni degli Asburgo senza però riuscire a espugnare la fortezza di Gradisca, la cui capacità di resistere a ogni tipo di assedio divenne semplicemente leggenda.

Sono i principi di Eggenberg fra la metà del ‘600 e l’inizio del ‘700 a regalare alla cittadina un periodo d’oro, caratterizzato dal fioccare nel centro abitato di sontuosi palazzi, svariate opere edilizie e un organigramma ragionato di leggi specifiche sotto il profilo civico. Insomma, prima di perdere l’autonomia a favore del dominio di Maria Teresa d’Austria, Gradisca conobbe i fasti di una capitale sebbene non lo sia mai veramente stata. Annesso all’Italia dopo essersi consumate le devastazioni della Prima Guerra Mondiale, il borgo rischiò nel 1945 di finire sotto amministrazione jugoslava, ma restò infine sotto egida italiana.


Cosa vedere a Gradisca d'Isonzo

Ubicata geograficamente sulla riva destra di uno dei fiumi più interessanti d’Europa, l’Isonzo, Gradisca si trova a ca. 12 km da Gorizia e, nominata Città nel 1936, fa oggi parte del club I borghi più belli d’Italia. C’è da crederci: la sua architettura è fra le più varie ed eclettiche dello Stivale, avendo avuto una gestazione lunga determinata dal Quattrocento veneto, dal Seicento austriaco, dall’Ottocento asburgico e infine dal Novecento italiano. Conserva ancora alcune vestigia delle vecchie mura fortificate erette al tempo di Venezia, organizzando l’abitato secondo la logica funzionale delle strade larghe perpendicolari lungo le quali si osservano edifici di primo pregio, la Casa dei Provveditori veneti dove ha ora sede l’Enoteca Regionale, il Palazzo del Fisco (altresì chiamato Palazzo Coassini) e Palazzo Strassoldo eretto nell’incipiente ventennio del XVII secolo.

Il centro storico beneficia di tenute nobiliari di fine costrutto, fra di esse Casa de’ Portis, Casa de’ Salamanca e Casa Wassermann, in contrasto con l’austera severità estetica di Palazzo de’ Comelli-Stuckenfeld. Gradisca debutta nel ‘700 con Casa de’ Brumatti, Casa Spangher e Casa Ciotti, fusione di tardo-manierismo e barocco veneziano, stili estremamente compatibili tra loro. Da vedere ci sono poi la Loggia dei Mercanti, un tempo luogo di ritrovo dei commercianti (vi è inscritto il Lapidario Civico), e il Monte di Pietà.

Un esempio di villa suburbana, lo splendido Palazzo Torriani nonché attuale Municipio risale al 1710 e la sua bellezza si deve all’ottemperanza ai canoni palladiani. Un notevole portale rustico e un balconcino con elegante ringhiera costituiscono gli elementi principali di Casa Toscani, cui si accostano Palazzo de Fin-Patuna e Palazzo Lottieri. Nel genius loci si prende un posto di rilievo il verde parcale in cui si inserisce la cosiddetta “Spianata”, agglomerato di caratteristici caffè di tradizione asburgica ancora adesso assai frequentati. Lungo le antiche mura venete sono riscontrabili sei torrioni di accertata imponenza, Porta Nuova e Porta del Soccorso. Il Castello e il Palazzo del Capitano si trovano intra moenia. La città dispone di una caserma militare intitolata a Ugo Polonio, ufficiale di fanteria e combattente nella Grande Guerra.

Sugli edifici religiosi ci si pronuncia riguardo il Duomo dei Santi Pietro e Paolo e la Chiesa dell’Addolorata. Da menzionare la piccola Chiesa di Santo Spirito in Piazza Marconi, dentro la quale si conserva una bella pala d’altare raffigurante la Vergine realizzata da Pompeo Randi.

Gradisca offre una quantità di cose da fare davvero cospicua, per esempio visitare la Galleria regionale d’arte contemporanea Luigi Spazzapan – presso Palazzo Torriani - con una mostra permanente e tante altre temporanee che vengono allestite nel corso dell’anno, ma anche pranzare in una delle tante osterie e ristoranti disseminati sul suolo urbano (approfittatene per assaggiare la celebre zuppa jota, il goulasch, trippe varie e dolci come lo strudel di mele e la gubana), o ancora sorseggiare un caffè attorniati dal verde del parco.


Eventi, sagre e manifestazioni

Eventi di spessore il Mittelchocofestival a novembre, la Festa dei Santi Patroni a fine giugno e il Dicembre Gradiscano. Ogni terza domenica del mese viene allestito il Mercatino Mitteleuropeo dell’usato.


Come arrivare a Gradisca d’Isonzo

Dall’Autostrada A4 Venezia – Trieste si può uscire a Villesse o Redipuglia; la stazione più vicina si trova a Sagrado sulla linea ferroviaria Trieste – Udine; l’aeroporto Ronchi dei Legionari di Trieste è quello di riferimento.

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