Galatone (Puglia): le spiagge e la visita alla cittą del Salento
Galatone, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Galatone dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
La città di Galatone è un abitato storico della provincia di Lecce in Puglia, gioiello urbano capace di coniugare perfettamente gli stilemi costruttivi medievali e barocchi nella materia architettonica plasmata in veri e propri diamanti incastonati in un’area occupata complessivamente da 15.000 residenti.
L’antica aura greca, il passato bizantino e le ramificazioni normanno-sveve si sono impresse a fuoco in un nucleo di palese bellezza ad appena 24 km da Lecce e 13 da Gallipoli, una posizione vantaggiosa soprattutto in ottica turistica, con il Mar Jonio prossimo e fruibile lungo le spiagge del litorale salentino.
Da non perdere le scogliere del Parco naturale regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano, le belle calette che caratterizzano la costa tra Santa Caterina e Santa Maria del Bagno, mentre chi ama le spiagge sabbiose può dirigersi alla Spiaggia di Lido Conchiglie che si collega al sistema di arenili della vicina Gallipoli.
Ormai divenuto borgo affermato e dotato di cinta muraria, il siffatto feudo subì l’assedio delle milizie di Giovanni Antonio Orsini Del Balzo nel XV secolo, che se ne impossessò. Seguirono le incursioni dei Turchi e dei Veneziani, mentre per quanto riguarda la proprietà, ne beneficiarono dopo gli Orsini i Castriota, i Corona, gli Squarciafico e i Pinelli prima della soppressione del regime feudale sotto il quale, va riconosciuto, il nucleo urbano godette di un arricchimento strutturale e un incremento architettonico davvero notevoli.
La città stessa era dotata di mura e oggi dei tre monumentali ingressi, Porta Sant’Antonio, Porta Castello e Porta San Sebastiano, è sopravvissuta quest’ultima: ha un arco a tutto sesto e nella lunetta dal timpano semicircolare compaiono ancora gli stemmi identificativi della famiglia Pinelli. Sovrastante è la statua di San Sebastiano, scultura in pietra leccese realizzata da Pantaleo Larini nel 1859. il cinquecentesco Palazzo Marchesale è stato a lungo soggetto a modifiche e profondi restauri, che non hanno purtroppo potuto salvare dalle distruzioni del terremoto verificatosi nel 1743 la torre quadrata posta al tempo sul suo fianco.
Principale luogo di culto del paese è la Chiesa Madre di Maria Santissima Assunta, edificata su progetto di Giovanni Maria Tarantino e Scipione Fanuli a fine XVI secolo. Il campanile si struttura in tre piani a forma di prismi sovrapposti e questo particolare motivo ne fa una torre campanaria piuttosto originale nel suo essere. L’interno sfoggia quattro cappelle lungo la navata e due nel transetto, inoltre sono presenti opere artistiche come il San Sebastiano dipinto da Mattia Preti e la Crocifissione realizzata da Donato Antonio D’Orlando. La chiesa possiede peraltro un prezioso archivio storico che custodisce tre codici ellenici.
La Chiesa del Crocifisso si legge da sola, è seicentesca e condotta secondo i canoni barocchi del periodo. Spicca la facciata divisa in tre ordini e decorata con statue sacre e un bel portale ligneo in posizione centrale. Sontuosa e ammaliante si mostra la vasta aula interna: si fanno ammirare l’organo e la cantoria lignea di Aprile Petrachi (autore anche del soffitto ligneo composto da tessere ottagonali), la cupola ottagonale sorretta dai pilastri ove annicchiate compaiono le statue dei Dottori della Chiesa, l’imponente altare maggiore e la tela ritraente la Consegna delle chiavi a San Pietro di Bartolomeo Vimercati.
Altri edifici religiosi da menzionare sono la Chiesa di San Sebastiano e San Rocco con gli stupendi quattro altari barocchi, la Chiesa di San Giovanni Battista con un organo del 1877, la Chiesa di San Francesco d’Assisi che conserva il San Francesco d’Assisi che riceve le stigmate di Fabrizio Santafede, il Santuario della Madonna della Grazia, la Chiesa dell’Annunziata e le due abbazie di San Nicola di Pergoleto e di Sant’Angelo della Salute.
L’antica aura greca, il passato bizantino e le ramificazioni normanno-sveve si sono impresse a fuoco in un nucleo di palese bellezza ad appena 24 km da Lecce e 13 da Gallipoli, una posizione vantaggiosa soprattutto in ottica turistica, con il Mar Jonio prossimo e fruibile lungo le spiagge del litorale salentino.
Distanza dal mare e spiagge
Il centro di Galatone si trova ad una distanza dal mare, in linea d'aria, di soli 6 km dalla costa Jonica. Pertanto può essere un'interessante alternativa dove trovare alloggi a prezzi competitivi e avere la possibilità di raggiungere in pochi minuti uno dei mari più spettacolari in Italia.Da non perdere le scogliere del Parco naturale regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano, le belle calette che caratterizzano la costa tra Santa Caterina e Santa Maria del Bagno, mentre chi ama le spiagge sabbiose può dirigersi alla Spiaggia di Lido Conchiglie che si collega al sistema di arenili della vicina Gallipoli.
Storia
Il ritrovamento di molteplici utensili nella zona fa pensare a un’origine risalente al periodo del Neolitico, e lo confermano alcuni menhir (esemplare il Menhir Coppola nell’omonima contrada) tutto sommato ancora ben conservati. La nascita vera e propria di Galatone, comunque, è certamente ascrivibile al Medioevo quando si parlava di un semplice casale interessato da lotte contrapponenti diverse popolazioni tra le quali i Saraceni, gli Ungari e i Bizantini.Ormai divenuto borgo affermato e dotato di cinta muraria, il siffatto feudo subì l’assedio delle milizie di Giovanni Antonio Orsini Del Balzo nel XV secolo, che se ne impossessò. Seguirono le incursioni dei Turchi e dei Veneziani, mentre per quanto riguarda la proprietà, ne beneficiarono dopo gli Orsini i Castriota, i Corona, gli Squarciafico e i Pinelli prima della soppressione del regime feudale sotto il quale, va riconosciuto, il nucleo urbano godette di un arricchimento strutturale e un incremento architettonico davvero notevoli.
Cosa vedere a Galatone
La sua iscrizione all’Associazione Borghi Autentici d’Italia si deve principalmente a un emolumento dato dal corredo di cui fanno parte splendenti palazzi e chiese di pleonastica beltà. Da vedere allora il Castello di Fulcignano, il cui corpus centrale quadrangolare si circonda di mura erette a scopo difensivo alte ben 8 metri e spesse quasi 3. Oltre il recinto intervallato da torri quadrate, s’erge un monumento castellare sorto in epoca normanna, quando le coste del Salento dovevano essere opportunamente protette dagli assalti pirateschi.La città stessa era dotata di mura e oggi dei tre monumentali ingressi, Porta Sant’Antonio, Porta Castello e Porta San Sebastiano, è sopravvissuta quest’ultima: ha un arco a tutto sesto e nella lunetta dal timpano semicircolare compaiono ancora gli stemmi identificativi della famiglia Pinelli. Sovrastante è la statua di San Sebastiano, scultura in pietra leccese realizzata da Pantaleo Larini nel 1859. il cinquecentesco Palazzo Marchesale è stato a lungo soggetto a modifiche e profondi restauri, che non hanno purtroppo potuto salvare dalle distruzioni del terremoto verificatosi nel 1743 la torre quadrata posta al tempo sul suo fianco.
Principale luogo di culto del paese è la Chiesa Madre di Maria Santissima Assunta, edificata su progetto di Giovanni Maria Tarantino e Scipione Fanuli a fine XVI secolo. Il campanile si struttura in tre piani a forma di prismi sovrapposti e questo particolare motivo ne fa una torre campanaria piuttosto originale nel suo essere. L’interno sfoggia quattro cappelle lungo la navata e due nel transetto, inoltre sono presenti opere artistiche come il San Sebastiano dipinto da Mattia Preti e la Crocifissione realizzata da Donato Antonio D’Orlando. La chiesa possiede peraltro un prezioso archivio storico che custodisce tre codici ellenici.
La Chiesa del Crocifisso si legge da sola, è seicentesca e condotta secondo i canoni barocchi del periodo. Spicca la facciata divisa in tre ordini e decorata con statue sacre e un bel portale ligneo in posizione centrale. Sontuosa e ammaliante si mostra la vasta aula interna: si fanno ammirare l’organo e la cantoria lignea di Aprile Petrachi (autore anche del soffitto ligneo composto da tessere ottagonali), la cupola ottagonale sorretta dai pilastri ove annicchiate compaiono le statue dei Dottori della Chiesa, l’imponente altare maggiore e la tela ritraente la Consegna delle chiavi a San Pietro di Bartolomeo Vimercati.
Altri edifici religiosi da menzionare sono la Chiesa di San Sebastiano e San Rocco con gli stupendi quattro altari barocchi, la Chiesa di San Giovanni Battista con un organo del 1877, la Chiesa di San Francesco d’Assisi che conserva il San Francesco d’Assisi che riceve le stigmate di Fabrizio Santafede, il Santuario della Madonna della Grazia, la Chiesa dell’Annunziata e le due abbazie di San Nicola di Pergoleto e di Sant’Angelo della Salute.