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Bovino (Puglia): il Castello Ducale, il centro storico e cosa vedere

Bovino, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Bovino dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Le sue case si raccolgono strette le une alle altre fra i monti della Daunia e le tenui colline della Valle del Cervaro, in un territorio il cui censo naturalistico arride al sogno in virtù di 3.000 ettari di bosco rinfrescato da un numero indefinito di sorgenti d’acqua. È in quest’idilliaco e bucolico contesto della provincia di Foggia che Bovino ha messo radici secolari abbracciandosi teneramente la sua Puglia. Quasi più un villaggio di un’altra era che un nucleo urbano moderno, è da anni uno de I Borghi più belli d’Italia, dal 2013 detentore della Bandiera Arancione con la quale l’ha insignito il Touring Club Italiano.

Origine del nome e storia

Elargisce continue emanazioni d’incanto, questa Bovino che ammalia a scapito di un nome un po’ equivoco, declinato dal primigenio Vibinum con il quale fu battezzato il primo insediamento romano, sulla base di un termine evinto dalla lingua osca e che significa “bue”, animale presente nello stemma comunale. La colonia romana, ovvero la ricostruzione di un’antica città fondata nel 323 a.C. dai Dauni, viene da subito riconosciuta municipium e dunque resa autonoma a livello di governo e legislatura.

Distrutta dai Bizantini, perde ogni traccia d’impianto romano ma risorge più bella e più forte grazie agli interventi ricostruttivi ordinati dall’imperatore Basilio I, che ne consolida il sistema difensivo. Bovino, tuttavia, affronta senza pace un Medioevo traumatizzante per quel che concerne il suo drammatico percorso. Prima è messa a ferro e fuoco dai Saraceni di Abul Kasem, poi, una volta riassestata dai Bizantini, devastata dall’imperatore Ottone I. Occorre attendere l’arrivo di Federico II per scorgere un pizzico di tranquillità e prosperità.

Il Castello Ducale

Divenuto dominio feudale, Bovino si vede valorizzare finalmente da Don Giovanni de Guevara, nobile ispanico a cui va il merito di aver reso il vecchio castello una dimora gentilizia di quirite aspetto. Oggi il Castello Ducale domina tutto il borgo ed è uno dei luoghi più suggestivi di tutta la Daunia. Il Palazzo Ducale è forte della sua torre normanna svettante dall’XI secolo in cima a un colle. Periodo d’oro dell’ex castello fu il Seicento, avendo esso avuto l’onore di ospitare nei suoi ambienti e soprattutto nello scenografico giardino pensile personaggi della letteratura e dell’alta società, Torquato Tasso e Maria Teresa d’Austria su tutti.

La peste del ‘600 e il brigantaggio portano ancora una volta scompiglio e morte, tant’è che la popolazione del borgo si riduce a sole 1.200 persone (gli abitanti attuali risultano ca. 3.200). Sono gli ultimi perniciosi rintocchi di un periodo triste e gravoso.

Cosa vedere nel centro storico di Bovino

Ancora oggi i bovinesi risentono della loro assai altalenante storia, che si riflette nell’umore volubile che passa facilmente dal torvo all’entusiasta, dal broncio al sorriso, spiazzando i forestieri esattamente come fa la bellezza dell’affascinante borgo antico, la cui vetustà si deve alle ripetute devastazione e reiterate ricostruzioni. Ha però tanta grazia che gli è infusa dalle molteplici architetture alle quali si giunge percorrendo le piccole strade dalla pavimentazione in pietra di fiume, le stesse che serpeggiano sfiorando le abitazioni coperte a embrici, con le loro caratteristiche volte a botte costituite da minuscoli mattoncini. Una moltitudine di portali in pietra (se ne contano in totale 800), palazzetti nobiliari e corti fiancheggia ciuffi di case bianche che sembrano tassellare un onirico quadro naif dallo sfondo campestre.

Fra le sette chiese di Bovino spicca il Duomo che parla per mezzo della duecentesca facciata in stile romanico gotico, enfatizzato da decorazioni a tema floreale e zoomorfe, tali da incantare. Il presbiterio riporta la raffigurazione di Daniele nella fossa dei leoni, ma è altresì interessante il coro ligneo seicentesco inserito nell’abside. Inaugurata nel 1197, la Chiesa di San Marco è custode di una serie di tombe monumentali vescovili,.mentre palesa una natura scostante

Altro tesoro del centro storico la splendida Chiesa del Carmine, struttura gesuita che riesce a eguagliare la leggerezza estetica della neoclassica Chiesa di Santa Maria delle Grazie. L’architettura romanica contaminata da elementi bizantini contrapposti a residui romani si ritrova rappresentata ad arte dall’antichissima Chiesa di San Pietro datata 1099. Di svampita eleganza e disimpegnata postura la duecentesca Chiesa del Rosario. Ascrivibili al ‘400 le chiese dedicate all’Annunziata, a San Francesco e ai Cappuccini.

Quanto non si può vedere passeggiando per Bovino lo si può chiaramente ammirare al Museo Civico presso Palazzo Pisani e al Museo Diocesano allestito entro le mura di Palazzo Ducale per concedere allo sguardo ammirato dei visitatori quadri, sculture, vasellame, preziosi oggetti liturgici e crocifissi dapprima conservati nel Duomo. C’è anche il San Sebastiano firmato da Mattia Preti. Infine ha sede nel Palazzo Vescovile la fornitissima Biblioteca Diocesana, che può vantare un patrimonio libraio di complessivi 10.000 volumi.

Nel sottosuolo risiedono le Cantine Cerrato, straordinario monumento archeologico ipogeo che identificano due ambienti componenti una cisterna risalente all’epoca romana.

Eventi, sagre e manifestazioni

Eventi da segnalare, certamente la Festa di San Giuseppe che il 19 marzo illumina i vari quartieri del paese con tantissimi falò accesi per l’occasione. A maggio si consuma il pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Valleverde (luogo di un’apparizione mariana) e nel bimestre luglio-agosto imperversa per l’abitato l’Estate Bovinese, turbinio di mostre, concerti e proiezioni cinematografiche che ha il suo culmine il 29 agosto, giorno della Festa patronale della Madonna di Valleverde inclusiva del Corteo della cavalcata storica.

È buona norma approfittare di questi avvenimenti per accodarsi a quanti si danno appuntamento per gustare le inimitabili orecchiette pugliesi, che qui si condiscono con ogni ben di Dio immaginabile, in genere sugo di carni miste, passata di pomodoro fresco o semplicissima ricotta grattugiata. L’agnello cucinato in terracotta e i biscotti con le mandorle hanno veramente del sublime.

Come arrivare a Bovino

A Bovino si arriva percorrendo la SS 90 delle Puglie dopo essere usciti al casello autostradale di Foggia; dalla stazione del capoluogo si prosegue verso il paese a bordo degli autobus ACAPT; l’aeroporto internazionale di Bari è quello di riferimento.

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 Pubblicato da - 02 Settembre 2019 - © Riproduzione vietata

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