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Santarcangelo di Romagna: visita al borgo medievale

Santarcangelo di Romagna, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Santarcangelo di Romagna dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Rimini è la città dalle mille anime che, a seconda delle stagioni, si manifestano quasi a voler far emergere delle identità altre, così simili eppur così diverse.

La provincia riminese vive dunque di differenti ispirazioni date dalle località che vi sono sparse, e tra queste Santarcangelo di Romagna , uno tra i più bei borghi emiliano-romagnoli, sposa appieno il concetto di duplicità, rivelando i suoi due lati speculari, il tranquillo e il ridanciano, inverno-estate, una ibrida caratteristica propria di una cittadina da quasi 22.000 residenti.


Le grotte di Santarcangelo

Il nucleo abitato gode di una posizione alquanto privilegiata in un territorio bagnato dai fiumi Uso e Marecchia beneficiando dell’adombrante protezione del colle Giove – attraversato dalle peculiari grotte tufacee (le Grotte pubbliche Ruggeri ma non sono scavate nel tufo, bensì si compongono di pietra arenaria, argilla e sabbia), antichi luoghi misteriosi ancora oggetto di studio e, cosa più importante, visitabili - lungo la via Emilia e a 10 km a nord di Rimini, nonché a pochissima distanza da località balneari come Bellaria.

Tornando alle citate grotte, si precisi che esse tracciano ambienti molto simili a ipogei lungo un percorso di 6 km. Questi locali molto umidi e freschi venivano adibiti in periodo medievale a cantine preposte a conservare il vino, in particolare Sangiovese, ma una seconda funzione risale alle due guerre mondiali, quando la gente vi si rifugiava nei momenti di maggior pericolo.


Il borgo medievale

Questo borgo medievale che la storia ha reso adorno di palazzi, ville e monumenti di pregio architettonico assoluto tanto da fargli guadagnare il titolo di “Città d’Arte”, ha conosciuto dal XIII secolo la dominazione dei conti Ballocchi ai quali subentrarono nel XV secolo i Malatesta, fautori di una profonda modifica strutturale assai positiva.

Reca oggi un emblematico esempio di centro urbano armonizzato secondo le forme antiche ma in piena ottica moderna così da conciliare canoni e stili diversi in un unicum spettacolare, tutto da vedere senza eccezione alcuna. Preparate gli occhi, o voi che entrate, perché dovranno viaggiare parecchio almeno quanto le vostre gambe, che dovranno abituarsi a un moto perpetuo così da raggiungere tutti i punti degni d’interesse, cioè ogni centimetro di Santarcangelo.


Tour nel centro storico di Santarcangelo

E’ proprio attraverso il tour artistico (e turistico) che si ha modo di assimilare il viatico di questo sontuoso paese-città, comunicante tramite le sue eccezionalità: in Piazza Ganganelli ne abbiamo una ed è l’omonimo Arco progettato nel 1777 da Cosimo Morelli in onore di Papa Clemente XIV, nato proprio a Santarcangelo.

E’ il preludio alla visione appagante della settecentesca Collegiata della Beata Vergine del Rosario, disegnata dall’architetto riminese Gian Francesco Buonamici e custode di un crocifisso ligneo opera della Scuola Riminese del Trecento.

In Piazzetta delle Monache s’erge un altro simbolo della cittadina, la Torre del Campanone, alta 25 metri ed eretta nel 1893 sui resti della vecchia torre un tempo esistente che sovrastava il più vetusto accesso al primo borgo fortificato da cinta muraria, chiamato appunto Porta del Campanone Vecchio.


Il Castello di Paolo e Francesca a Santarcangelo

L’emozione sale vertiginosamente quando ci si trova al cospetto della titanica Rocca Malatestiana, oggi residenza privata ma visitabile parzialmente in determinati giorni della settimana. Fatta erigere da Carlo Malatesta nel 1386, svetta su di essa un’alta torre e crea non poca suggestione in quanto si dice che tra le sue mura vennero uccisi Paolo e Francesca, i due innamorati clandestini raccontati nella Divina Commedia di Dante Alighieri.

Proprio sotto la cinta muraria si può calcare gratuitamente lo Sferisferio, un campo rettangolare dove in passato si svolgeva il gioco del pallone col bracciale.


Le altre attrazioni di Santarcangelo

Il civile declina in religioso con la Pieve di San Michele Arcangelo, l’edificio di culto più importante della cittadina nonché il più antico (VI secolo), di grande appeal prospettico e con facciata che annovera il campanile duecentesco.

Dopo cotanto abbagliante splendore, par giusto riposare la vista cullandola fra le forme della Fontana di Tonino Guerra all’ingresso del parco Campo della Fiera: ideata dal famoso scrittore, sceneggiatore e poeta autoctono che le conferisce il nome, l’opera si compone di due sub fontane, ovvero quella del prato sommerso e quella dei fiori di pietra, con al centro una composizione di quattro sculture in vetro realizzata da Fausto Baldessarini.

Dal profilo puramente architettonico-estetico si passi a un’introspezione tradizional-folcloristica data da edifici significativi per aver fatto da propulsori economico culturali di straordinaria potenza. La Stamperia Marchi rappresenta una delle botteghe artigiane in assoluto più vecchie dell’Emilia Romagna: al suo interno è presente dal 1633 un antico mangano ancor oggi funzionante e adibito allo stiraggio di tessuti in canapa e cotone.

Il mangano attira curiosità non tanto per la sua conformazione, quanto piuttosto per il meccanismo di funzionamento che prevede il contributo di due operai in grado, camminando dentro la ruota lignea del diametro di 5 metri, di azionarlo permettendo alla grande pietra posta sui due rulli di muoversi consentendo di stirare la tela.


I musei di Santarcangelo di Romagna

La Stamperia, ove si può acquistare un bel ricordo della visita, un grembiule o una semplice tovaglia, non è che una briciola di quanto si può venire a conoscenza qui a Santarcangelo, un borgo “colto” perché propone anche tre musei tutti da scoprire. Il Museo Etnografico degli Usi e Costumi della Gente di Romagna ha aperto i battenti nel 1981 e illustra la tradizione popolare e le dinamiche del lavoro contadino.

Il Museo Storico Archeologico, posto all’interno di Palazzo Cenci, custodisce il tesoro archeologico e artistico del borgo di cui intende sviluppare una mappatura geo-storica a partire da una visione scientifica ordinata e meticolosa; il Museo del Bottone, infine, vanta una collezione di 10.500 bottoni (in origine erano 8.500) organizzata in un’esposizione unica nel suo genere.


Eventi, fiere e Manifestazioni

La vitalità di Santarcangelo è espressa essenzialmente da un trittico di eventi (a cui si aggiungono i minori ma molto belli Balconi Fioriti, Calici di Stelle e Santarcangelo in Jazz, volendovi includere La Casa del Tempo, il mercatino di antiquariato e cose vecchie che si svolge la prima domenica di ogni mese) veramente eccezionali che sono il Festival Internazionale del Teatro in Piazza a luglio, la Fiera di San Michele a settembre e la Fiera di San Martino comprensiva del Palio della piadina l’11 novembre.

Tutte e tre le manifestazioni sono connotate al territorio e alla cucina che qui è davvero squisita poiché ancorata alla tradizione tramandata di generazione in generazione: non dimentichiamo di essere in Romagna, la patria della sfoglia fatta in casa, della piadina e delle tagliatelle fresche. Fate un salto all’osteria La Sangiovesa e avrete modo di gustare piatti che vi faranno perdere letteralmente in un voluttuoso labirinto di sapori.


I dintorni di Santarcangelo di Romagna

L’hinterland di Santarcangelo cela non poche sorprese ma se proprio non volete girarlo in lungo e in largo per non allontanarvi troppo, almeno recatevi alla Rocca dei Guidi di Bagno, un maniero divenuto famoso in tutto il mondo per la leggenda del fantasma di Azzurrina, soprannome attribuito alla piccola albina Guendalina Malatesta (la madre le tingeva i capelli che assumevano un colore azzurrino), figlia del signore del castello presumibilmente assassinata nei sotterranei del fortilizio nel 1375 ma mai più ritrovata. Pare che voci e pianti echeggino nella rocca il giorno del solstizio d’estate ma soltanto negli anni che finiscono per 0 e 5. E’ così diventata un’attrazione turistica.


Come arrivare

Si arriva con l’Autostrada A14, si può uscire a Rimini nord o Rimini sud e imboccare la SS 9 Via Emilia oppure la SP 136 e la SP 14; Santarcangelo ha la sua stazione ferroviaria servita dai treni regionali della linea Rimini - Bologna; disponibili i bus delle autolinee START Romagna e TPER; l’aeroporto internazionale "Federico Fellini" di Rimini corrisponde allo scalo più vicino, collegato a Santarcangelo dal bus n° 9.

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