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Cotignola (Emilia-Romagna): cosa vedere nel comune in provincia di Ravenna

Cotignola, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Cotignola dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Cotignola è un piccolo centro abitato dell’Emilia-Romagna nelle campagne della provincia di Ravenna, che dista circa 25 km.
Il paese sorge sulla riva sinistra del fiume Senio ed è abitato da circa 7.400 residenti, che beneficiano di un territorio interessato già in epoca antica dalla centuriazione romana.

Storia

E dire che il paese ha poi conosciuto numerosi e troppo lunghi momenti bui nonché crisi economico-politiche già a partire dal XIII secolo. Lotte, contese e dominazioni a susseguirsi nel breve tempo contribuirono a minare a più riprese l’identità stessa di un borgo, di proprietà dapprima del marchese Niccolo II di Ferrara, successivamente dei Conti di Cunio e della Chiesa. A inaugurare il periodo dei capitani di ventura pensò Muzio Attendolo Sforza, la cui famiglia diede lustro e prestigio a Cotignola, che Ludovico il Moro insignì del titolo di "Città" nel 1495.

In prossimità dell’Unità d’Italia crebbe un clima di forti tensioni, lotte sociali, intolleranza e brigantaggio, ma mai si arrivò a rischiare seriamente la parola fine sull’abitato come nel contesto drammatico della Seconda Guerra Mondiale. Il paese ne uscì semidistrutto e con perdite enormi in termini di vite, ma l’abbattimento morale non è mai stato nel DNA della popolazione, che in virtù del grande coraggio e della somma opera di ricostruzione ha ottenuto dallo Stato italiano la Medaglia d’Argento al valor civile.

Negli ultimi anni Cotignola è divenuta punto di riferimento per il potenziamento della struttra sanitaria di VIlla Maria Cecilia Hospital, considerato un centro specialistico d'eccellenza per varie discipline mediche.

Cosa vedere a Cotignola

Oggi Cotignola risulta turisticamente allettante poiché ha saputo convertirsi in versatile polo attrattivo dall’economia stabile, imbastita su settori consolidati quali l’agroindustria, la metallurgia e la meccanica di precisione. Il fascino del centro storico ruota attorno a edifici di vecchia data ma ottimamente conservati nonostante le devastazioni belliche: la Torre d’Acuto, conosciuta altresì come Il Campanone, è un simbolo del paese, edificata nel 1376 proprio accanto alla Pieve di Santo Stefano dal condottiero inglese John Hawkwood. Ricostruita nel 1972, si presenta di forma cilindrica nonostante si sia scoperto che l’antico basamento era invece quadrato: nella cella è stata installata la campana fusa nel 1616 da Pier Francesco Censori, soprannominata E Campanòn, opera in bronzo che reca incisi gli eventi per i quali s’urge suonarla.

In una delle zone più tranquille di Cotignola sorge il Convento dei Minori Osservanti, risalente al XV secolo come la Chiesa di San Francesco, la cui massima attrazione rimane il corpo del Beato Antonio Bonfadini, chiuso all’interno di una teca di vetro. Ammirevoli per integrità e bellezza i dipinti con le pennellate del Marchesi e degli Zaganelli, oltre alle opere in ceramica di Bassi.

In Corso Sforza dimora la Collegiata di Santo Stefano Protomartire, luogo di culto trecentesco nel cui presbiterio è sepolto l’Arcivescovo di Dubrovnick Rinaldo Graziani. Il suo sepolcro riporta la firma di Pietro Barilotto. Poco distante e sulla medesima via si mostra in tutta la sua invidiabile compostezza strutturale la Chiesa del Pio Suffragio, che sfoggia dal 1720 una pianta a croce greca.

Palazzo Sforza è la ricostruzione novecentesca di un edificio trecentesco il cui disegno sopravvive grazie ad alcuni elementi architettonici originali. È nel suo cortile che si conserva la stele funeraria di Caio Vario, in assoluto il reperto archeologico più importante di Cotignola, ascrivibile al I secolo d.C.

Di fronte a Palazzo Sforza s’erge Casa Varoli, ex scuderia della casata e ultima abitazione dell’artista locale Luigi Varoli dal quale riprende il nome. Sorta di cenacolo artistico fra il 1920 e il 1955, l’edificio è adesso una scuola di musica comunale. Gli uffici municipali e la Polizia Urbana hanno sede nel Palazzo Tarlazzi, che palesa dei soffitti lignei dipinti la cui beltà indurrebbe a contemplarli per ore. Concludono il novero ecclesiale la Chiesa di San Severo progettata nel 1789 dall’architetto Cosimo Morelli e la Pieve di Santo Stefano di Barbiano, il cui campanile venne eretto solo dopo il concludersi della Seconda Guerra Mondiale.

Il Parco Cittadino Sandro Pertini è un’area nella quale poter praticare sport all’aria aperta, godere della natura avviluppante e divertirsi con gli amici. Il suo cuore è rappresentato dal placido lago dei Gelsi abbondante di fauna ittica, alle cui sponde compaiono ricettacoli ornitologici notevoli. Un’oasi meravigliosa, insomma, in cui convivono impianti calcistici, percorsi studiati per il jogging e il fitness, zone attrezzate e una bocciofila. Il Centro Polivalente del parco ospita un bar, vicino al quale è allestita un’area giochi per bambini.

Eventi, sagre e manifestazioni

La popolazione si raccoglie ogni anno celebrando tre ricorrenze dalla storia suggestiva. La prima è la Segavecchia, una delle sagre più antiche della Bassa Romagna che va in scena a metà del periodo quaresimale ricordando l’esecuzione in pubblica piazza di una presunta strega sorpresa da Francesco Sforza mentre pungeva con uno spillo il fantoccio del duca di Milano.
Lungo l’ansa del fiume Senio ha luogo a luglio Nelll’Arena delle Balle di Paglia, una manifestazione contraddistinta da eventi musicali, letterari, teatrali e artistici in mezzo ai campi, dove viene allestita per l'occasione una vera e propria arena con le balle di paglia. Infine Cotignola ospita a primavera in frazione Barbiano il Palio di Alberico, dedicato al famoso capitano di ventura.

Come arrivare a Cotignola

Dall’Autostrada A14 dir uscire a Cotignola.
La stazione si trova sulla linea ferroviaria Catelbolognese – Lugo – Ravenna.
L’aeroporto di Forlì è il più vicino; dista infatti solo 34 km dalla località, raggiungibile anche dagli aeroporti di Bologna e Rimini.
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