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Paganico Sabino (Lazio): cosa vedere nel piccolo borgo sul Lago del Turano

Paganico Sabino, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Paganico Sabino dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Paganico Sabino non supera i 200 abitanti, un dato che ne accentua l’amenità e la piacevole sensazione di isolamento che si prova a camminare lungo le sue stradine.

Questo è uno dei borghi laziali sinceramente più interessanti della Sabina, territorio condiviso sia dalla provincia di Roma che da quella di Rieti, città da cui Paganico dista appena 20 km. Il paese prevede una parte antica di origine medievale posta su uno sperone roccioso lungo il versante occidentale del Monte Cervia, e poi una parte moderna di nascita ottocentesca ancorata alle placide terre del Colle di San Giorgio. Inutile dirlo, il cuore antico è assai suggestivo perché improntato come un classico castrum ove confluiscono piccole viuzze nel contesto di un primigenio incastellamento indicato senza alcun dubbio dalle vecchie porte d’accesso che ancora oggi si vedono chiaramente.

La natura di Paganico Sabino

Tutt’intorno piccoli e medi nuclei abitati tappezzano di piccole case un panorama in cui s’inserisce meravigliosamente il lago del Turano, uno dei laghi balneabili del Lazio, specchio d’acqua incastonato nell’hinterland rinverdito dalla macchia mediterranea e da ampi boschi caratterizzati da trionfanti piante come ginestre, carpini, roverelle, ginepri e faggi. Sontuosi lecci crescono invece in prossimità di grotte e sporgenze rocciose che costituiscono un curioso e interessante (soprattutto dal punto di vista speleologico) aspetto del Cervia, come lo è la Gola dell’Ovito (vicino alle forre vi si trova oggi una Mola ottimamente restaurata). L’incanto di questa porzione geografica è suggellato dal volo libero dei falchi pellegrini, e qui se ne vedono tanti tracciare linee d’aria nel cielo mai così bello e popolato.

Cenni di storia

Esplorazione che riguarda anche le origini di Paganico Sabino, forse riconducibili al periodo romano ma senza certezze, solo debolmente accennate da resti archeologici ritrovati sul territorio, su tutti la Pietra Scritta, un’epigrafe funeraria scolpita su un masso erratico risalente al I secolo a.C. e appartenente secondo citazione latina alla famiglia Muttini. Quel che è indubbio, il centro abitato si pone come uno dei più vetusti della Valle del Turano, dominato nel Medioevo dalla Rocca e regolato dalle norme religiose poste in essere dall’influenza della Chiesa.

Cosa vedere e visitare

In materia, appunto, religiosa, citiamo la Parrocchiale di San Nicola che sarebbe ascrivibile alla fine del Trecento, un secolo che confermerebbe l’impianto dell’edificio a navata unica. Le tele in prossimità degli altari laterali sono invece ottocenteschi e raffigurano la Madonna del Rosario e la Fuga in Egitto. Capolavoro presente nella chiesa è la grande tela che dal soffitto mostra San Nicola da Bari e il miracolo dei bambini, firmata nel 1935 da Carlo Cavallari. Da segnalare la presenza nei locali attigui della Sala San Nicola che ospita un’esposizione di arredi liturgici e utensili della civiltà contadina.

La Chiesa di Santa Maria dell’Annunciazione si può dire sia stata letteralmente “presa per i capelli”, salvata da una decadenza strutturale che sembrava inesorabile mediante un lungo restauro iniziato negli anni ’90 e concluso soltanto agli albori del Terzo Millennio. Ripristinato il tetto, sono stati scoperti molti pregevoli affreschi e certamente il più emblematico risulta essere un Gesù crocifisso tra Maria e Giovanni. Ben 60 metri quadrati di cicli pittorici sono stati svelati sulla parete destra, tutti del 1590 e tutti realizzati secondo approfonditi studi e comparazioni dal famoso Maestro di Paganico. Annessa al cimitero è la Chiesa di San Giovanni Battista, molto semplice esteriormente e all’interno decorata con figure di santi e tavole a olio con le Storie di San Giovanni.

Eventi, sagre e manifestazioni

A Carnevale si celebra a Paganico ormai da tempo immemore La Moresca, rappresentazione storica recitata in costume. In estate è tempo della Sagra delle Sagne Strasciate In autunno si attende la Castagnata Paganichese e il 30 agosto – mese del coinvolgente Ballo delle Pantasime - va in scena la Fiera di San Giovanni, durante la quale viene organizzato un mercato di artigianato e oggettistica. Da non perdere il 1° maggio il Calennemaju Paganichese, rito propiziatorio che si accompagna alla Sagra dei Vertuti.

Come arrivare

Dall’Autostrada del Sole A1 convergere sulla A24 nel tratto Roma-L’Aquila, uscire a Carsoli/Oricola e dirigersi verso Rieti, successivamente svoltare sulla SS 5 e seguire per Paganico Sabino; dalla stazione ferroviaria di Rieti si prosegue con gli autobus Cotral che conducono al paese; l’aeroporto di Roma Ciampino dista 80 km dal borgo.

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