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Sacrofano (Lazio): cosa vedere nel borgo medievale a nord di Roma

Sacrofano, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Sacrofano dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Osserva avvolto da una vegetazione misteriosa, timido e impavido come un paese smanioso di rivelarsi attendendo il proprio irresistibile momento.

Il significato del nome

Là, sulle increspate pendici vulcaniche del Monte Musino, resta appartato Sacrofano (il cui nome trae spunto da una serie di racconti e leggende aventi quale comun denominatore la presenza di una scrofa), indifferente al clamore suscitato tutti i giorni dell’anno da Roma capitale, la Città Eterna che irradia santità nel suo circondario.

Storia

La cittadina, uno dei borghi del Lazio, conta uno sparuto manipolo di case dall’aspetto sinceramente medievale, in passato posto più in basso prima che la distruzione operata dai Nardoni orientasse obbligatoriamente gli abitanti a collocare l’antico villaggio più in altura. Ai vecchi tiranni subentrarono gli Orsini e Sacrofano iniziò a sorridere nonostante la parentesi fugace dei Borgia, che nel 1503 sottrassero il feudo seppur per poco tempo. La casata degli Orsini, secondo documenti dell’epoca e tracce storiche, fu detentrice del borgo fino all’abolizione della feudalità.

La ricchezza di materiale fossile e vulcanico sul territorio d’insorgenza si deve alle passate attività eruttive di un antico vulcano spentosi ca. 330.000 anni fa e dalla cui lava fuoriuscita derivano oggi rocce magmatiche, solfatare e minerali rari. È perciò un’area geologicamente interessante, in parte compresa nel Parco Regionale di Veio.

Cosa vedere nel borgo medievale di Sacrofano

rocca, le cui vestigia si conformano nelle linee riconoscibili nel torrione che fu residenza degli Orsini a partire dalla fine del XIV secolo d.C., è la Chiesa di San Giovanni Battista a ergersi quale simbolo del paese. Risalente al XII secolo, è una decana dell’architettura religiosa, impostata su una pianta irregolare a navata unica, soprasseduta da un pulpito in legno intarsiato, costruito nel 1641 se ci si riferisce alla data scolpita.

Il soffitto si fregia di una raffigurazione comprendente i Santi Giovanni Battista e Biagio, realizzata in olio su tela e successivamente incollata sulla superficie lignea, opera ascrivibile al XVII secolo. La segue a distanza di cent’anni un Mosaico riportante lo stemma del cardinal Gasparri. Una tela della Vergine Maria e una teca contenente reliquie di diversi santi ornano l’altare consacrato nel 1515, scolpito in marmi policromi.

Anche il Ciborio presso l’abside si costituisce di marmi colorati. Possente la torre campanaria trecentesca costruita in blocchi di tufo incorniciati da mattoni.

Degni di una visita la Chiesa di San Biagio e Palazzo Placidi-Serraggi, edificio settecentesco eretto in stile tardo barocco.

Eventi, sagre e manifestazioni

È l’epifanico Presepe Vivente del 6 gennaio a inaugurare il calendario eventi dell’anno a Sacrofano, che tributa una lunga serie di feste ai propri santi suggestionando il Venerdì Santo con la processione notturna del Cristo Morto, successiva alla quale viene organizzata nel giorno di Pasquetta la Festa della Madonna della grotta e relativa solenne processione al Santuario, riproposte entrambi la prima domenica di settembre.

Una settimana dopo è tempo del partecipato Palio della Stella. La Festa patronale di San Biagio e San Geminiano è celebrata puntualmente la quarta domenica di giugno prima che si aprano in battenti dell’Estate Sacrofanese. L’ultimo fine settimana di ottobre è destinato alla Sagra delle pappardelle al cinghiale. Natale Sacrofanese di scena dal 23 al 26 dicembre.

Il cinema ha fatto spesso ricorso al paesaggio urbano di Sacrofano per ambientarvi alcuni celebri film, si citino “La nonna Sabella” diretto da Dino Risi, “Gli Onorevoli” di Sergio Corbucci, “Sette note in nero” di Lucio Fulci e “La Messa è finita” di Nanni Moretti. Il cavallo che compare nella pellicola “Nestore, l’ultima corsa” è stato appositamente scelto da Alberto Sordi in un maneggio del paese. Anche la seriete televisiva "L'Allieva" è legata in qualche modo con il borgo, dato che la protagonista Alice Allevi risulta infatti nativa di Sacrofano.

Come arrivare a Sacrofano

Occorre immettersi nel Grande Raccordo Anulare in direzione Flaminia raggiungendo l’uscita 6; da una delle stazioni di Roma, arrivare a Saxa Rubra e prendere l’autobus linee Co.Tra.L diretto a Sacrofano; l’aeroporto di Roma Fiumicino è quello di riferimento.

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