Un Museo Guggenheim ad Helsinki? Ecco il progetto e la sua torre-faro
Alla fine la progettazione del nuovo museo che dovrà sorgere ad Helsinki, in Finlandia, se la sono aggiudicata loro: gli architetti Nicolas Moreau ed Hiroko Kusunoki, dell'omonimo studio Moreau Kusunoki Architects, aperto a Parigi nel 2011. Il loro "Art in the city", infatti, ha surclassato una concorrenza composta da 1.715 progetti (di cui solo cinque sono arrivati finalisti) provenienti da ben 77 Paesi in tutto il mondo. Ma non mancano le polemiche.
Una torre-faro costruita con materiali a chilometri zero
L'approccio utilizzato dallo studio parigino per aggiudicarsi il bando Guggenheim ad Helsinki (museo che si andrà ad aggiungere ai suoi "fratelli" di Bilbao, New York CIty ed alla collezione Peggy Guggenheim di Venezia) si basa su un approccio empatico verso il paesaggio naturalistico della capitale finlandese, visto che la struttura dovrà sorgere accanto all'Observatory Park: ecco dunque che si spiega la scelta del legno carbonizzato finlandese come materiale principe, a cui si alterna la trasparenza del vetro.
Altra funzione importante di questo museo sarà il processo di riqualificazione urbana della zona di South Harbour, via privilegiata della città verso il mare. E quale simbolo migliore, dunque, a richiamare il mare se non un faro? Legno e vetro, quindi, andranno a strutturare nove padiglioni indipendenti che sorgono sotto questa torre-faro e che si fondono nello skyline circostante.
I fondi stanziati e le polemiche
Le motivazioni della giuria per conferire la vittoria ad Art in the city si sono perciò basate proprio sull'idea dell'architettura come poesia del paesaggio, fusa in esso con rispetto della natura e design avveniristico. Gli undici componenti della commissione giudicatrice, presieduta da Mark Wigley, professore della facoltà di Architettura e Progettazione alla Columbia University di New York City sono stati affascinati dal concetto di "inclusione", favorito dall' interconnessione di tutti e nove i padiglioni.
Il premio per i vincitori è stato di circa 100 mila euro (50 mila euro, invece, sono andati agli altri quattro progetti finalisti). Le polemiche, però, non sono mancate. IIl denaro stimato per dare il via questa operazione ammontano infatti a circa 160 milioni di euro, che sono parsi un'infinità a moltissimi cittadini ed allo stesso Consiglio Comunale in tempi di crisi economica europea, tanto che nel 2012 è stato sul punto di bloccare il progetto.
La fondazione Solomon Guggenheim e la Guggenheim Helsinki Support Foundation tuttavia rimarcano l'importanza di questo evento culturale, che non mancherà di riqualificare anche economicamente il territorio, dal momento che ammontano già a 30 milioni di euro i finanziamenti raccolti in entrata da investitori privati e foundrising. Si tratta perciò, secondo gli organizzatori locali, di un'opportunità da non lasciarsi sfuggire, come del resto stanno facendo anche ad Abu Dhabi, città nella quale è prevista la costruzione di un altro Guggenheim Museum.
Immagini cortesia, Moreau Kusunoki Architectes
Sito ufficiale: www.designguggenheimhelsinki.org
Una torre-faro costruita con materiali a chilometri zero
L'approccio utilizzato dallo studio parigino per aggiudicarsi il bando Guggenheim ad Helsinki (museo che si andrà ad aggiungere ai suoi "fratelli" di Bilbao, New York CIty ed alla collezione Peggy Guggenheim di Venezia) si basa su un approccio empatico verso il paesaggio naturalistico della capitale finlandese, visto che la struttura dovrà sorgere accanto all'Observatory Park: ecco dunque che si spiega la scelta del legno carbonizzato finlandese come materiale principe, a cui si alterna la trasparenza del vetro.
Altra funzione importante di questo museo sarà il processo di riqualificazione urbana della zona di South Harbour, via privilegiata della città verso il mare. E quale simbolo migliore, dunque, a richiamare il mare se non un faro? Legno e vetro, quindi, andranno a strutturare nove padiglioni indipendenti che sorgono sotto questa torre-faro e che si fondono nello skyline circostante.
I fondi stanziati e le polemiche
Le motivazioni della giuria per conferire la vittoria ad Art in the city si sono perciò basate proprio sull'idea dell'architettura come poesia del paesaggio, fusa in esso con rispetto della natura e design avveniristico. Gli undici componenti della commissione giudicatrice, presieduta da Mark Wigley, professore della facoltà di Architettura e Progettazione alla Columbia University di New York City sono stati affascinati dal concetto di "inclusione", favorito dall' interconnessione di tutti e nove i padiglioni.
Il premio per i vincitori è stato di circa 100 mila euro (50 mila euro, invece, sono andati agli altri quattro progetti finalisti). Le polemiche, però, non sono mancate. IIl denaro stimato per dare il via questa operazione ammontano infatti a circa 160 milioni di euro, che sono parsi un'infinità a moltissimi cittadini ed allo stesso Consiglio Comunale in tempi di crisi economica europea, tanto che nel 2012 è stato sul punto di bloccare il progetto.
La fondazione Solomon Guggenheim e la Guggenheim Helsinki Support Foundation tuttavia rimarcano l'importanza di questo evento culturale, che non mancherà di riqualificare anche economicamente il territorio, dal momento che ammontano già a 30 milioni di euro i finanziamenti raccolti in entrata da investitori privati e foundrising. Si tratta perciò, secondo gli organizzatori locali, di un'opportunità da non lasciarsi sfuggire, come del resto stanno facendo anche ad Abu Dhabi, città nella quale è prevista la costruzione di un altro Guggenheim Museum.
Immagini cortesia, Moreau Kusunoki Architectes
Sito ufficiale: www.designguggenheimhelsinki.org
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