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Curaçao, l'isola del liquore blue curacao nelle Antille

Curacao, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Curacao dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La sua bellezza affascinante e soprattutto accessibile, grazie alle molte spiagge disseminate lungo una costa ricoperta da un verde rigoglioso, rende Curaçao una destinazione adatta a tutti. Nel complesso l’atmosfera dell’isola, situata al largo delle coste del Venezuela, all’estremità meridionale del Mar dei Caraibi, è vivacemente urbana, contraddistinta da panorami incantevoli e permeata da una sfrenata voglia di vivere. Questo approccio è riscontrabile nella presenza di tante altre attività economiche al di fuori del turismo, che in quasi tutte le altre isole caraibiche rappresenta la sola ed esclusiva fonte di reddito degli abitanti.

La storia moderna di Curaçao affonda le proprie radici all’inizio del XVI secolo, quando gli spagnoli agli ordini di Alonso de Ojeda presero progressivamente possesso dell’isola a discapito dei nativi aruachi, decimati o ridotti in schiavitù. Nel 1634 Curaçao fu occupata dalla Compagnia Olandese delle Indie Occidentali, grazie alla quale venne alla luce Willemstad, l’odierna capitale. Col passare degli anni il porto di Willemstad accrebbe notevolmente la propria importanza, diventando uno snodo fondamentale nella tratta degli schiavi dalle coste dell’Africa al Nuovo Mondo. A partire dalla fine dell’Ottocento e soprattutto all’inizio del Novecento, con l’abolizione della schiavitù, l’economia locale cominciò a basarsi sull’estrazione del petrolio dai numerosi giacimenti rivolti verso il litorale venezuelano, prima che negli ultimi anni il turismo si affermasse come la risorsa potenzialmente più redditizia e sostenibile dell’isola.

Le origini del nome sono incerte: una prima tesi collega Curaçao all'appellativo di una tribù aruachi, un’altra più improbabile sostiene la sua somiglianza allo spagnolo “curación” (cura), dal momento che proprio su quest’isola furono curati numerosi marinai spagnoli affetti da varie malattie. Quale che sia l’origine del suo nome, Curaçao è un’isola particolarmente affascinante dal punto di vista paesaggistico, essendo delimitata da coste selvatiche e verdeggianti che fanno da contraltare a un entroterra generalmente arido e brullo. Purtroppo lo sviluppo umano e gli impianti industriali collegati alla raffinazione del greggio hanno determinato la quasi totale scomparsa della fauna originaria e la distruzione di alcuni angoli dell’isola, anche se fortunatamente negli ultimi anni si sono moltiplicati gli sforzi finalizzati alla riduzione dell’impatto di queste attività sull’ecosistema circostante.

La capitale di Curaçao è Willemstad, operosa città di 75.000 abitanti affacciata sulla costa sud-occidentale dell’isola. A testimonianza del suo fascino, sopravvissuto al moltiplicarsi di stabilimenti produttivi e industriali, il centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997. Per visitarlo accuratamente, apprezzarne l’atmosfera e sperimentarne le attrattive migliori potrebbero servire anche un paio di giorni, vista l’abbondanza di musei e testimonianze del passato coloniale. Tra queste figurano il vecchio Fort Amsterdam, risalente agli anni ’60 del XVIII secolo, e gli interi quartieri di Otrobanda e Scharloo, presso il quale si estende l’area portuale.

A sud del centro di Willemstad, superata la distesa di isolati residenziali, si raggiunge una lunga spiaggia sabbiosa che culmina in Spaanse Water, un’ampia baia appartata che rivaleggia con la più esclusiva Schottegat. Poco lontani sono il Curaçao Sea Aquarium, l’acquario situato su un’isola artificiale all’interno del quale sono ospitate oltre 600 specie marine tra cui squali, leoni marini e razze, ed il Mambo Beach, uno dei locali più conosciuti dell’isola. Chi pratica immersioni o semplicemente ama fare snorkeling può raggiungere il National Underwater Park, all’estremità sud-occidentale di Curaçao, poco oltre la Caracas Bay Island, un vero e proprio paradiso sottomarino dove ammirare oltre 60 tipologie di coralli.

A nord della capitale, invece, si snoda la maggior parte degli itinerari turistici. Molti di questi partono dalla Piscadera Bay, poco distante dal tradizionale villaggio di pescatori affacciato su una minuscola baia di Kleine St Michiel, un angolo particolarmente suggestivo dell’isola. Proseguendo lungo la costa occidentale si aprono numerose spiagge incantevoli, anche se per raggiungere l’estremità settentrionale di Curaçao bisogna imboccare la strada principale dell’entroterra, la Weg Naar Westpunt, percorrerla fino a Kunuku Abao e da lì svoltare verso ovest su Weg Naar St Willibrordus. Per i successivi 20 km si viaggia attraverso una campagna rigogliosa e colorata, tra le più affascinanti dei Caraibi meridionali.

In quest’area dell’isola si trova il piccolo villaggio di St Willibrordus, distante appena 8 km dalla magnifica spiaggia di Kas Abou. Ancora più avanti c’è Soto, nei pressi della quale fermarsi a vedere la Landhuis Groot Santa Martha, una delle residenze coloniali olandesi meglio conservate di Curaçao. Dopo Soto si arriva a Lagún, all’altezza della quale la strada si avvicina al litorale, e alla prima di una serie di spiagge da sogno: l’omonima Playa Lagún. Oltre ad essa le più famose sono Playa Knip, Playa Forti e Playa Kalki, distante meno di un chilometro dal punto più settentrionale dell’isola. Da queste parti sono da vedere anche il piccolo abitato di Westpunt e soprattutto il Christoffel National Park, la riserva naturale di 1.800 ettari istituita sul sedime delle vecchie piantagioni del Landhuis Savonet, da qualche anno riconvertito in un eccellente museo sulla storia coloniale.

Per quanto riguarda le feste e le manifestazioni organizzate annualmente sull’isola, trovandoci ai Caraibi non si può non citare il Carnevale, il cui ricco palinsesto di eventi inizia subito dopo Capodanno. Più tradizionale e sentita soprattutto dalla popolazione rurale è invece la Séu Parade, la “Festa del Raccolto”, celebrata come da tradizione in corrispondenza del lunedì di Pasqua con danze, sfilate e esibizioni di musica dal vivo.

Le coltivazioni fiorenti e gli allevamenti di animali in grado di adattarsi al clima semiarido sono alla base della cucina semplice e sostanziosa di Curaçao. Le pietanze più diffuse sono stufati a base di carne (pollo e capra) o verdure (okra e zucchine), accomunati dall’abbondante utilizzo di spezie. Tra i retaggi del passato coloniale olandese non potevano mancare i formaggi, di norma consumati da soli e annaffiati con la birra, mentre chi vuole provare il pescato può scegliere i funchi, frittelle impanate nella farina di mais mescolata all’okra ripiene di pesce. Il tutto accompagnato da un immancabile bicchierino di blue curaçao, il liquore di colore azzurro dal profumo all’arancia.

Per descrivere il clima di Curaçao potrebbe essere sufficiente riportare la temperatura media misurata nel corso dell’anno: 28°C. Il mese meno caldo è gennaio, quando la temperatura oscilla intorno ai 26°C, mentre a settembre si raggiungono spesso i 30°C. Le precipitazioni sono mediamente scarse, nell’ordine dei 25 mm di pioggia al mese, e tendono a concentrarsi tra l’inizio di ottobre e la prima metà di dicembre, con la stagione secca che si protrae da gennaio a settembre inoltrato. Gli uragani sono un fenomeno piuttosto raro, anche se negli ultimi anni soprattutto a inizio gennaio si sono verificate alcune inondazioni.

L’Hato International Airport, sulla costa nord-orientale, è la porta d’ingresso principale dell’isola, eccezion fatta per i numerosi turisti che la raggiungono a bordo di enormi navi da crociera. A servirlo sono diverse compagnie aeree internazionali che offrono collegamenti quotidiani da/verso i maggiori aeroporti americani e alcune destinazioni oltreoceano tra cui Amsterdam (KLM). Una volta sull’isola i trasporti interni avvengono in taxi, autobus, malgrado il servizio non sia proprio capillare, automobile o motocicletta a noleggio, probabilmente il mezzo dal miglior rapporto qualità/prezzo. In alternativa, a dispetto della totale assenza di piste ciclabili, sono sempre di più i turisti che scelgono di noleggiare una bicicletta, a bordo della quale è particolarmente gratificante imboccare le panoramiche strade costiere.
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 Pubblicato da - 24 Gennaio 2015 - © Riproduzione vietata

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