Saint-Cézaire-sur-Siagne, in Francia tra le gole della Siagne
Saint-Cezaire-sur-Siagne, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Saint-Cezaire-sur-Siagne dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Situato nel dipartimento delle Alpi Marittime nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Saint-Cézaire-sur-Siagne è un grazioso comune francese che si affaccia sulle gole della Siagne, fiume costiero che ha le sue sorgenti a Saint-Vallier-de-Thiey e sfocia nel Mar Mediterraneo dopo un tortuoso percorso di 44 chilometri attraverso le Alpi Marittime e il Var di cui delimita parzialmente i confini.
A 32 km da Cannes e a 16 da Grasse, per raggiungere questo suggestivo borgo medievale arroccato sulle pareti rocciose a picco sulla Siagne si può imboccare da Nizza, che dista una cinquantina di chilometri, la N85 per poi proseguire sulla D13. Una deviazione che lungo il paesaggio collinare accompagna alla scoperta del villaggio da cui si gode di un eccezionale panorama sull’Estérel, il massiccio montuoso della Francia sudorientale che si protende verso il Mar Mediterraneo come un promontorio.
Abitata sin dal IX° secolo dai monaci di Lérins, che coltivavano la terra e insegnavano alla popolazione, Saint-Cézaire, frequentata sin dall’epoca neolitica, è stata nel Medioevo una roccaforte della famiglia Escaplon. Per molti secoli l’economia locale della città si è basata sulla produzione di frumento, olio di oliva e, a partire dal XIX° secolo, anche di carta.
Se vi piace l’atmosfera dei tipici borghi di Provenza e Costa Azzurra, Saint-Cézaire-sur-Siagne è uno di quelli che merita sicuramente una visita. Si inizia con una suggestiva passeggiata per ammirare da vicino ciò che resta delle antiche mura datate XIV° secolo per poi proseguire con le deliziose piazzette all’ombra delle fronde degli alberi, i lavatoi e i passaggi coperti fra un edificio e l’altro. E poi ancora i tetti interamente in vecchie tegole, gli architravi delle porte e le fontane fra cui la superba “Fontaine aux mulets”.
Secondo una tradizione locale, tuttavia senza fondamenta storiche, nel 49 a.C, Giulio Cesare avrebbe stabilito proprio nel luogo in cui sarebbe poi sorta Saint-Cézaire un posto di osservazione con tanto di mura fortificate e di granai per i rifornimenti alle truppe e alla popolazione. A testimonianza di questo sono tombe risalenti al periodo romano così come urne, statuette, monete, frammenti di ceramica e il sarcofago esposto nella cappella del cimitero, preziosi cimeli riportati alla luce proprio in questo territorio francese.
Accompagnati dall’incantevole panorama che si può ammirare osservando le indicazioni delle tavole d’orientamento che si incontrano lungo il villaggio, i turisti possono immergersi in un’atmosfera d’altri tempi respirando l’aria rinfrescata dalla Siagne.
Fra le attrazioni più visitate di Saint-Cézaire ci sono le celebri grotte scoperte per caso nel 1890 da un agricoltore della zona e aperte al pubblico all’inizio del XX° secolo. Rese note grazie anche a un film ambientato proprio in queste cavità nel 1920 con protagonista l’attore francese Charles-Marie Vanel, questo luogo ospita alla profondità di 40 metri nel sottosuolo stalattiti, stalagmiti e altre stupende concrezioni calcaree dai colori e dalle forme più bizzarre.
Gli appassionati di arte potranno inoltre osservare un ponte romano e un altro medievale a schiena d’asino, una serie di pozzi del XIV° secolo, mulini, portici, architravi e lavatoi ma anche alcuni bellissimi megaliti, fra cui una decina di menhir. L’area, riportata alla luce nel 1866 da Jean-Baptiste Bourguignat, ospita fra gli altri il dolmen di Lou Serre Dinguille36 e quello di la Graou37 classificati monumenti storici nel 1889.
Fra gli edifici religiosi da visitare vi sono la chiesa parrocchiale Saint-Cézaire, costruita fra il 1714 e il 1722 con abside semicircolare e torre quadrata (all’interno ospita belle pale d’altare); la cappella Saint-Saturnin a sud del villaggio; quella di Saint Ferréol ai piedi delle rocce; Notre-Dame de Sardaigne, edificata alla fine del XII° secolo con navata unica e con volta a botte spezzata. Qui sono conservati due busti reliquari del XVII° secolo, quello di Saint-Cézaire e di Saint Victorie, oltre ad un sarcofago del IV° secolo riportato alla luce però solo agli inizi del XIX° secolo: grazie all’iscrizione rinvenuta si è scoperto che le ceneri contenute all’interno sono quelle di Marco Ottavio Nepote morto il giorno del suo 18° compleanno poco prima dell’ingresso in accademia militare.
Lontana dalle principali arterie di comunicazione, Saint-Cézaire si trova a metà strada fra le spiagge e le stazioni sciistiche della Costa Azzurra. Adagiato su un altopiano a 475 metri sul livello del mare, il villaggio è protetto dai venti del nord dal semicerchio delle Prealpi di Grasse e gode di un eccezionale clima mite.
A 32 km da Cannes e a 16 da Grasse, per raggiungere questo suggestivo borgo medievale arroccato sulle pareti rocciose a picco sulla Siagne si può imboccare da Nizza, che dista una cinquantina di chilometri, la N85 per poi proseguire sulla D13. Una deviazione che lungo il paesaggio collinare accompagna alla scoperta del villaggio da cui si gode di un eccezionale panorama sull’Estérel, il massiccio montuoso della Francia sudorientale che si protende verso il Mar Mediterraneo come un promontorio.
Abitata sin dal IX° secolo dai monaci di Lérins, che coltivavano la terra e insegnavano alla popolazione, Saint-Cézaire, frequentata sin dall’epoca neolitica, è stata nel Medioevo una roccaforte della famiglia Escaplon. Per molti secoli l’economia locale della città si è basata sulla produzione di frumento, olio di oliva e, a partire dal XIX° secolo, anche di carta.
Se vi piace l’atmosfera dei tipici borghi di Provenza e Costa Azzurra, Saint-Cézaire-sur-Siagne è uno di quelli che merita sicuramente una visita. Si inizia con una suggestiva passeggiata per ammirare da vicino ciò che resta delle antiche mura datate XIV° secolo per poi proseguire con le deliziose piazzette all’ombra delle fronde degli alberi, i lavatoi e i passaggi coperti fra un edificio e l’altro. E poi ancora i tetti interamente in vecchie tegole, gli architravi delle porte e le fontane fra cui la superba “Fontaine aux mulets”.
Secondo una tradizione locale, tuttavia senza fondamenta storiche, nel 49 a.C, Giulio Cesare avrebbe stabilito proprio nel luogo in cui sarebbe poi sorta Saint-Cézaire un posto di osservazione con tanto di mura fortificate e di granai per i rifornimenti alle truppe e alla popolazione. A testimonianza di questo sono tombe risalenti al periodo romano così come urne, statuette, monete, frammenti di ceramica e il sarcofago esposto nella cappella del cimitero, preziosi cimeli riportati alla luce proprio in questo territorio francese.
Accompagnati dall’incantevole panorama che si può ammirare osservando le indicazioni delle tavole d’orientamento che si incontrano lungo il villaggio, i turisti possono immergersi in un’atmosfera d’altri tempi respirando l’aria rinfrescata dalla Siagne.
Fra le attrazioni più visitate di Saint-Cézaire ci sono le celebri grotte scoperte per caso nel 1890 da un agricoltore della zona e aperte al pubblico all’inizio del XX° secolo. Rese note grazie anche a un film ambientato proprio in queste cavità nel 1920 con protagonista l’attore francese Charles-Marie Vanel, questo luogo ospita alla profondità di 40 metri nel sottosuolo stalattiti, stalagmiti e altre stupende concrezioni calcaree dai colori e dalle forme più bizzarre.
Gli appassionati di arte potranno inoltre osservare un ponte romano e un altro medievale a schiena d’asino, una serie di pozzi del XIV° secolo, mulini, portici, architravi e lavatoi ma anche alcuni bellissimi megaliti, fra cui una decina di menhir. L’area, riportata alla luce nel 1866 da Jean-Baptiste Bourguignat, ospita fra gli altri il dolmen di Lou Serre Dinguille36 e quello di la Graou37 classificati monumenti storici nel 1889.
Fra gli edifici religiosi da visitare vi sono la chiesa parrocchiale Saint-Cézaire, costruita fra il 1714 e il 1722 con abside semicircolare e torre quadrata (all’interno ospita belle pale d’altare); la cappella Saint-Saturnin a sud del villaggio; quella di Saint Ferréol ai piedi delle rocce; Notre-Dame de Sardaigne, edificata alla fine del XII° secolo con navata unica e con volta a botte spezzata. Qui sono conservati due busti reliquari del XVII° secolo, quello di Saint-Cézaire e di Saint Victorie, oltre ad un sarcofago del IV° secolo riportato alla luce però solo agli inizi del XIX° secolo: grazie all’iscrizione rinvenuta si è scoperto che le ceneri contenute all’interno sono quelle di Marco Ottavio Nepote morto il giorno del suo 18° compleanno poco prima dell’ingresso in accademia militare.
Lontana dalle principali arterie di comunicazione, Saint-Cézaire si trova a metà strada fra le spiagge e le stazioni sciistiche della Costa Azzurra. Adagiato su un altopiano a 475 metri sul livello del mare, il villaggio è protetto dai venti del nord dal semicerchio delle Prealpi di Grasse e gode di un eccezionale clima mite.
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