Albania, vacanze tra storia e bellezze naturali
Albania, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Albania dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Dopo anni di crisi profonda, economica e sociale, l’Albania sembra finalmente avviata verso la ripresa, sospinta da un clima di ottimismo, dinamismo e modernità che vuole lasciarsi definitivamente alle spalle il difficile periodo di transizione seguito agli anni del regime comunista. L’economia locale è in piena ripresa dall’inizio del nuovo secolo, tanto che il paese è riuscito a scrollarsi di dosso l’etichetta di nazione più povera d’Europa. Tuttavia, alcuni pareri sostengono che questo rapido sviluppo abbia comportato alcuni disagi per i visitatori, assillati dai cantieri edili aperti in tutte le città, dalle infrastrutture ancora in fase di completamento e dalle lunghe attese per disporre di servizi non del tutto perfezionati. In realtà il piacere di un viaggio in Albania è rimasto intatto, con le bellezze di Tirana, il favoloso litorale ionico del sud e le vestigia storiche che attirano un numero sempre maggiore di turisti da tutta Europa.
Dal punto di vista geografico, l’Albania confina con il Montenegro a nord-ovest, con il Kosovo a nord-est, con la Macedonia ad est e con la Grecia a sud, mentre le sue belle coste sono bagnate dalle acque del Mar Adriatico, all’altezza del Canale d’Otranto, e del Mar Ionio.
Gli albanesi chiamano il proprio paese Shqiperia e fanno risalire le proprie radici alle antichissime popolazioni illiriche, che occuparono i Balcani occidentali dal II millennio a.C. fino al VII secolo a.C., quando vennero rimpiazzati dai greci. A partire dal 228 a.C. la regione entrò nella sfera di ingerenza dei romani, che consentirono alla popolazione di vivere un lungo periodo di pace e prosperità. Dopo la divisione dell’impero romano, l’Illiria, con la quale possiamo grossomodo indicare l’odierna Albania, rimase sotto l’impero d’Oriente, in seguito noto come impero bizantino. E’ a questo periodo che risale la diffusione del cristianesimo. Nel 1344 l’Albania fu annessa dalla Serbia, ma già dalla fine del secolo la zona rimase esposta agli attacchi ottomani, che rimasero gli indiscussi padroni dei Balcani fino al 1912, quando le rivolte di Valona portarono alla proclamazione dell’indipendenza, più volte minata nel corso del XX secolo dall’ascesa del comunismo, una piaga cancellata solo dalle elezioni del marzo 1992.
La capitale è Tirana, una metropoli di oltre 700.000 abitanti situata nella parte centrale del paese. Dalla fine del comunismo Tirana è andata incontro ad un rapido sviluppo, con la realizzazione di nuovi quartieri residenziali, la predisposizione di servizi ed infrastrutture e la riqualificazione del centro, pesantemente danneggiato dagli scempi risalenti alla metà del Novecento. La capitale albanese è tutt’ora un cantiere a cielo aperto, con i molti lavori che causano alcuni disagi alla circolazione stradale, invitando i visitatori a percorrerla a piedi. Il luogo ideale per cominciare la visita all’abitato è Sheshi Skenderbej, dove si erge la statua equestre di Skanderbeg. A breve distanza si noterà il minareto della Moschea di Et’hem Bey, costruita tra il 1789 ed il 1823, mentre dietro alla moschea si trova la Torre dell’Orologio. Per quanto riguarda l’aspetto museale, il consiglio è quello di visitare il Museo Nazionale di Storia, il Museo Archeologico, il Palazzo della Cultura e la Galleria d’Arte Nazionale, mentre un tocco di classe è rappresentato dal rudere della Fortezza di Giustiniano, ai tempi un fantastico castello bizantino dotato di mura alte 6 metri.
Proseguendo per una ventina di chilometri verso est ci si imbatterà nel Parco Nazionale del Monte Dajti, un’altura che tocca i 1.611 metri di altezza. L’oasi naturalistica, molto frequentata nei fine settimana dagli abitanti della capitale in cerca di un po’ di relax, è particolarmente suggestiva, ma sfortunatamente non è raggiungibile con i mezzi pubblici. Un’altra attrattiva a breve distanza da Tirana è Kruja, una piccola cittadina dove ammirare il fantastico Castello ed il Museo di Skanderbeg, progettato dalla figlia e dal genero di Enver Hoxha, che contiene principalmente riproduzioni di armature e dipinti che immortalano la lotta di Skanderbeg contro i turchi.
Sempre nella parte centrale dell’Albania, a poche decine di chilometri di distanza da Tirana, spicca Durazzo, capitale dal 1913 al 1920, ed oggi città turistica per eccellenza, in quanto dotata anche di una spiaggia lunga più di 10 chilometri. Nonostante gli sforzi delle autorità, nel corso degli anni il litorale cittadino è divenuto un triste esempio di sviluppo urbano incontrollato, con il cemento che ha finito per ricoprire buona parte del lungomare. Più ci si allontana dal mare, più la città si fa tranquilla e graziosa, con eleganti palazzi d’inizio Novecento, suggestive rovine, l’interessante Museo Archeologico ed una serie di ottimi bar e ristoranti. In cima alla collina che guarda sull’abitato si erge l’ex palazzo del re Ahmed Zogu, un fantastico complesso architettonico sfortunatamente interdetto al pubblico in quanto compreso all’interno di un’area militare.
Il centro più popoloso dell’Albania meridionale è invece Valona, l’antica Aulon, che oggi conta all’incirca 75.000 abitanti. La città, che si affaccia su una gradevole baia, è contraddistinta da ritmi frenetici, con un lungo viale sempre pieno di gente che attraversa il centro raggiungendo il lungomare e le spiagge. Il litorale è però molto più gradevole uscendo da Valona e spostandosi verso le calette rocciose di Uji e Ftohte. La costa ionica è infatti il valore aggiunto dell’Albania marittima, con il tratto di costa tra il Passo di Llogaraja e Saranda che racchiude gli scorci marittimi più spettacolari, come ad esempio quelli di Palasa, Dhermiu, Drymades e Jal, distante appena 3 chilometri dal villaggio di Vuno.
Dal punto di vista naturalistico, il paesaggio dell’Albania settentrionale non è secondo a quello di nessun’altra parte dei Balcani. La grande varietà di fauna, le sterminate paludi, le lagune intorno a Shkodra e Lezha ed i monti Bjeshket e Namuna, i cosiddetti Monti Maledetti, rappresentano attrattive uniche, in grado di conquistare anche il più scettico dei visitatori. Se a ciò aggiungiamo gli antichi resti della Fortezza di Rozafa, fondata dagli illiri e ricostruita molto tempo dopo dai veneziani e dai turchi, e la città di Shkodra, tradizionale centro della cultura ghega, capiamo come mai anche questa parte dell’Albania stia cominciando a rientrare tra gli itinerari turistici più inflazionati del paese.
L’Albania osserva le festività di quattro diverse religioni e sette, per cui il calendario delle celebrazioni religiose e laiche è piuttosto fitto. Le date delle ricorrenze musulmane di Bajram i Madh, alla fine del mese di digiuno del Ramadan, e di Bajram i Vogel, che commemora l’episodio del sacrificio di Isacco da parte di Abramo, cadono ogni anno 11 o 12 giorni prima rispetto al precedente. Si festeggiano inoltre la Pasqua cattolica e quella ortodossa, conosciuta come Pashket, che raramente capitano lo stesso giorno.
Il clima, marittimo in prossimità della costa, tende a divenire più rigido man mano che ci si addentra nell’entroterra, facendo registrare i picchi di freddo in corrispondenza delle alture sui confini macedone e kosovaro. In inverno Tirana e le altre città dell’interno sono interessate da abbondanti precipitazioni, ma è piuttosto raro che le temperature scendano al di sotto dello zero. Tra novembre e marzo le nevicate sono invece frequenti in quota ed in città come Korca, spesso paralizzata dal ghiaccio. In estate sia le massime che le minime salgono sensibilmente. Nei pomeriggi più caldi si arrivano addirittura a superare i 40 gradi in molte località dell’entroterra, mentre sulla costa è generalmente più fresco. I periodi migliori per visitare l’Albania sono dunque la primavera e l’autunno, in particolare i mesi di maggio e settembre, quando le giornate sono piacevolmente soleggiate.
L’unico aeroporto internazionale dell’Albania è l’Aeroporto Nene Tereza, o Aeroporto Madre Teresa, o più comunemente Aeroporto Rinas, situato 26 chilometri a nord-ovest di Tirana. I trasporti interni non sono ancora particolarmente comodi, vista l’inefficienza di molte strade, la lacunosità delle poche infrastrutture e l’assenza di voli nazionali, così che non resta che mettersi il cuore in pace e noleggiare un mezzo proprio, evitando di dover dipendere dai pochi autobus o dai treni che attraversano lo stato.
Dal punto di vista geografico, l’Albania confina con il Montenegro a nord-ovest, con il Kosovo a nord-est, con la Macedonia ad est e con la Grecia a sud, mentre le sue belle coste sono bagnate dalle acque del Mar Adriatico, all’altezza del Canale d’Otranto, e del Mar Ionio.
Gli albanesi chiamano il proprio paese Shqiperia e fanno risalire le proprie radici alle antichissime popolazioni illiriche, che occuparono i Balcani occidentali dal II millennio a.C. fino al VII secolo a.C., quando vennero rimpiazzati dai greci. A partire dal 228 a.C. la regione entrò nella sfera di ingerenza dei romani, che consentirono alla popolazione di vivere un lungo periodo di pace e prosperità. Dopo la divisione dell’impero romano, l’Illiria, con la quale possiamo grossomodo indicare l’odierna Albania, rimase sotto l’impero d’Oriente, in seguito noto come impero bizantino. E’ a questo periodo che risale la diffusione del cristianesimo. Nel 1344 l’Albania fu annessa dalla Serbia, ma già dalla fine del secolo la zona rimase esposta agli attacchi ottomani, che rimasero gli indiscussi padroni dei Balcani fino al 1912, quando le rivolte di Valona portarono alla proclamazione dell’indipendenza, più volte minata nel corso del XX secolo dall’ascesa del comunismo, una piaga cancellata solo dalle elezioni del marzo 1992.
La capitale è Tirana, una metropoli di oltre 700.000 abitanti situata nella parte centrale del paese. Dalla fine del comunismo Tirana è andata incontro ad un rapido sviluppo, con la realizzazione di nuovi quartieri residenziali, la predisposizione di servizi ed infrastrutture e la riqualificazione del centro, pesantemente danneggiato dagli scempi risalenti alla metà del Novecento. La capitale albanese è tutt’ora un cantiere a cielo aperto, con i molti lavori che causano alcuni disagi alla circolazione stradale, invitando i visitatori a percorrerla a piedi. Il luogo ideale per cominciare la visita all’abitato è Sheshi Skenderbej, dove si erge la statua equestre di Skanderbeg. A breve distanza si noterà il minareto della Moschea di Et’hem Bey, costruita tra il 1789 ed il 1823, mentre dietro alla moschea si trova la Torre dell’Orologio. Per quanto riguarda l’aspetto museale, il consiglio è quello di visitare il Museo Nazionale di Storia, il Museo Archeologico, il Palazzo della Cultura e la Galleria d’Arte Nazionale, mentre un tocco di classe è rappresentato dal rudere della Fortezza di Giustiniano, ai tempi un fantastico castello bizantino dotato di mura alte 6 metri.
Proseguendo per una ventina di chilometri verso est ci si imbatterà nel Parco Nazionale del Monte Dajti, un’altura che tocca i 1.611 metri di altezza. L’oasi naturalistica, molto frequentata nei fine settimana dagli abitanti della capitale in cerca di un po’ di relax, è particolarmente suggestiva, ma sfortunatamente non è raggiungibile con i mezzi pubblici. Un’altra attrattiva a breve distanza da Tirana è Kruja, una piccola cittadina dove ammirare il fantastico Castello ed il Museo di Skanderbeg, progettato dalla figlia e dal genero di Enver Hoxha, che contiene principalmente riproduzioni di armature e dipinti che immortalano la lotta di Skanderbeg contro i turchi.
Sempre nella parte centrale dell’Albania, a poche decine di chilometri di distanza da Tirana, spicca Durazzo, capitale dal 1913 al 1920, ed oggi città turistica per eccellenza, in quanto dotata anche di una spiaggia lunga più di 10 chilometri. Nonostante gli sforzi delle autorità, nel corso degli anni il litorale cittadino è divenuto un triste esempio di sviluppo urbano incontrollato, con il cemento che ha finito per ricoprire buona parte del lungomare. Più ci si allontana dal mare, più la città si fa tranquilla e graziosa, con eleganti palazzi d’inizio Novecento, suggestive rovine, l’interessante Museo Archeologico ed una serie di ottimi bar e ristoranti. In cima alla collina che guarda sull’abitato si erge l’ex palazzo del re Ahmed Zogu, un fantastico complesso architettonico sfortunatamente interdetto al pubblico in quanto compreso all’interno di un’area militare.
Il centro più popoloso dell’Albania meridionale è invece Valona, l’antica Aulon, che oggi conta all’incirca 75.000 abitanti. La città, che si affaccia su una gradevole baia, è contraddistinta da ritmi frenetici, con un lungo viale sempre pieno di gente che attraversa il centro raggiungendo il lungomare e le spiagge. Il litorale è però molto più gradevole uscendo da Valona e spostandosi verso le calette rocciose di Uji e Ftohte. La costa ionica è infatti il valore aggiunto dell’Albania marittima, con il tratto di costa tra il Passo di Llogaraja e Saranda che racchiude gli scorci marittimi più spettacolari, come ad esempio quelli di Palasa, Dhermiu, Drymades e Jal, distante appena 3 chilometri dal villaggio di Vuno.
Dal punto di vista naturalistico, il paesaggio dell’Albania settentrionale non è secondo a quello di nessun’altra parte dei Balcani. La grande varietà di fauna, le sterminate paludi, le lagune intorno a Shkodra e Lezha ed i monti Bjeshket e Namuna, i cosiddetti Monti Maledetti, rappresentano attrattive uniche, in grado di conquistare anche il più scettico dei visitatori. Se a ciò aggiungiamo gli antichi resti della Fortezza di Rozafa, fondata dagli illiri e ricostruita molto tempo dopo dai veneziani e dai turchi, e la città di Shkodra, tradizionale centro della cultura ghega, capiamo come mai anche questa parte dell’Albania stia cominciando a rientrare tra gli itinerari turistici più inflazionati del paese.
L’Albania osserva le festività di quattro diverse religioni e sette, per cui il calendario delle celebrazioni religiose e laiche è piuttosto fitto. Le date delle ricorrenze musulmane di Bajram i Madh, alla fine del mese di digiuno del Ramadan, e di Bajram i Vogel, che commemora l’episodio del sacrificio di Isacco da parte di Abramo, cadono ogni anno 11 o 12 giorni prima rispetto al precedente. Si festeggiano inoltre la Pasqua cattolica e quella ortodossa, conosciuta come Pashket, che raramente capitano lo stesso giorno.
Il clima, marittimo in prossimità della costa, tende a divenire più rigido man mano che ci si addentra nell’entroterra, facendo registrare i picchi di freddo in corrispondenza delle alture sui confini macedone e kosovaro. In inverno Tirana e le altre città dell’interno sono interessate da abbondanti precipitazioni, ma è piuttosto raro che le temperature scendano al di sotto dello zero. Tra novembre e marzo le nevicate sono invece frequenti in quota ed in città come Korca, spesso paralizzata dal ghiaccio. In estate sia le massime che le minime salgono sensibilmente. Nei pomeriggi più caldi si arrivano addirittura a superare i 40 gradi in molte località dell’entroterra, mentre sulla costa è generalmente più fresco. I periodi migliori per visitare l’Albania sono dunque la primavera e l’autunno, in particolare i mesi di maggio e settembre, quando le giornate sono piacevolmente soleggiate.
L’unico aeroporto internazionale dell’Albania è l’Aeroporto Nene Tereza, o Aeroporto Madre Teresa, o più comunemente Aeroporto Rinas, situato 26 chilometri a nord-ovest di Tirana. I trasporti interni non sono ancora particolarmente comodi, vista l’inefficienza di molte strade, la lacunosità delle poche infrastrutture e l’assenza di voli nazionali, così che non resta che mettersi il cuore in pace e noleggiare un mezzo proprio, evitando di dover dipendere dai pochi autobus o dai treni che attraversano lo stato.