Loreo (Veneto), guida della cittą e della sua architettura
Loreo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Loreo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Pare che il nome derivi dal ‘lauro’, comunemente chiamato alloro, nobile pianta simbolo della poesia e della grandezza d’animo, di cui la zona era in passato particolarmente ricca. Di quel paesaggio antico rimane, dunque, il nome di questo paese veneto in provincia di Rovigo: Loreo è infatti una graziosa località di circa 4 mila abitanti, fondata prima dell’anno Mille e tuttora incastonata nell’affascinante scenario del Parco del Delta del Po.
A dire il vero, aldilà del nome ufficiale, c’è chi ha da sempre ribattezzato Loreo la “Venexiola”, ovvero la piccola Venezia: merito della storia locale e dell’aspetto inconfondibile di questa cittadina, dominata dall’acqua e ricamata di canali. Le vicende passate sono strettamente legate al periodo della dominazione veneziana, ma anche al canale che unisce l’Adige al Po di Levante e che per questo divenne un importante via di comunicazione tra la Serenissima e le zone di Ferrara e della Romagna.
Un altro edificio di culto degno di nota è la chiesa dell’Assunta, con una facciata ampia e ricca, in stile barocco, progettata da Baldassarre Longhena, con all’interno numerose opere pittoriche di provenienza veneta: affascinante specialmente il San Vincenzo Ferrer tra i cinque Santi, dipinto da Andrea Vicentino.
Non è da meno l’Oratorio della Santissima Trinità, a breve distanza dalla chiesa, eretto all’inizio del Seicento e custode di “un miracolo” di Pietro Damini, insieme ad altri dipinti minori ma altrettanto interessanti, provenienti dalla chiesa di Santa Maria Assunta in Retinella. Qui ha sede l’antica “Scuola dei Fradei”, la Confraternita della Santissima Trinità, che tutt’ora riveste un ruolo fondamentale nella tradizione religiosa e popolare del luogo.
Tra gli edifici di culto merita ancor al’attenzione dei visitatori la chiesa della Madonna del Pilastro, a le più antiche del Polesine, mentre tra le costruzione a carattere civile emerge la bella Villa Vianelli: per raggiungerla si deve costeggiare il canale Naviglio, sino alla frazione di Tornova, dove ci si imbatte nell’ampia corte agricola che accoglie la residenza in stile barocco. Sulla facciata si notano fregi raffinati, e i soffitti sono decorati con cura certosina. All’interno della stessa corte sorge anche una piccola chiesa paesana, ora chiusa ai fedeli e sostituita da una parrocchiale più moderna dedicata alla Madonna del Rosario.
Nelle medesima frazioni, accanto alle sponde dell’Adige, ci si trova al cospetto di una massiccia lapide di pietra Istria, realizzata nel 1785, dove si possono ancora leggere le tariffe d’epoca fissate per il passaggio delle barche nel canale della città, che in passaggio era navigabile. Infine vale la pena di vedere il Teatro Zago, di fondazione recente, in stile Liberty con decorazioni fantasiose, realizzate nel 1913 dall’artista Gino Albieri.
A dire il vero, aldilà del nome ufficiale, c’è chi ha da sempre ribattezzato Loreo la “Venexiola”, ovvero la piccola Venezia: merito della storia locale e dell’aspetto inconfondibile di questa cittadina, dominata dall’acqua e ricamata di canali. Le vicende passate sono strettamente legate al periodo della dominazione veneziana, ma anche al canale che unisce l’Adige al Po di Levante e che per questo divenne un importante via di comunicazione tra la Serenissima e le zone di Ferrara e della Romagna.
Cosa vedere a Loreo
Lungo il canale che attraversa Loreo si schierano i gioielli architettonici del centro, impettiti e fieri di specchiarsi sulle acque del corso. Le linee e gli stili tipici degli edifici veneziani si riconoscono in queste costruzioni, spesso dotate di portici che si affacciano direttamente sulle sponde, e nelle caratteristiche calli che conducono a Piazza Longhena, dove si ergono gli edifici padronali e il bel santuario di Loreo. Il santuario, che costituisce il duomo cittadino, venne costruito nel corso del XVII secolo e terminato nel 1675, custode di opere d’arte pregevoli, nominato nei documenti della parrocchia sin dal 1094.Un altro edificio di culto degno di nota è la chiesa dell’Assunta, con una facciata ampia e ricca, in stile barocco, progettata da Baldassarre Longhena, con all’interno numerose opere pittoriche di provenienza veneta: affascinante specialmente il San Vincenzo Ferrer tra i cinque Santi, dipinto da Andrea Vicentino.
Non è da meno l’Oratorio della Santissima Trinità, a breve distanza dalla chiesa, eretto all’inizio del Seicento e custode di “un miracolo” di Pietro Damini, insieme ad altri dipinti minori ma altrettanto interessanti, provenienti dalla chiesa di Santa Maria Assunta in Retinella. Qui ha sede l’antica “Scuola dei Fradei”, la Confraternita della Santissima Trinità, che tutt’ora riveste un ruolo fondamentale nella tradizione religiosa e popolare del luogo.
Tra gli edifici di culto merita ancor al’attenzione dei visitatori la chiesa della Madonna del Pilastro, a le più antiche del Polesine, mentre tra le costruzione a carattere civile emerge la bella Villa Vianelli: per raggiungerla si deve costeggiare il canale Naviglio, sino alla frazione di Tornova, dove ci si imbatte nell’ampia corte agricola che accoglie la residenza in stile barocco. Sulla facciata si notano fregi raffinati, e i soffitti sono decorati con cura certosina. All’interno della stessa corte sorge anche una piccola chiesa paesana, ora chiusa ai fedeli e sostituita da una parrocchiale più moderna dedicata alla Madonna del Rosario.
Nelle medesima frazioni, accanto alle sponde dell’Adige, ci si trova al cospetto di una massiccia lapide di pietra Istria, realizzata nel 1785, dove si possono ancora leggere le tariffe d’epoca fissate per il passaggio delle barche nel canale della città, che in passaggio era navigabile. Infine vale la pena di vedere il Teatro Zago, di fondazione recente, in stile Liberty con decorazioni fantasiose, realizzate nel 1913 dall’artista Gino Albieri.