Locri (Calabria): alla scoperta della cittą sulla Costa dei Gelsomini
Locri, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Locri dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
In un agglomerato di neppure 13 mila abitanti, in una piccola cittadina affacciata sul Mar Ionio e baciata dal sole onnipresente del Mediterraneo, si concentrano il cuore amministrativo, il fulcro religioso e il principale centro culturale della Locride: siamo a Locri, comune Calabrese in provincia di Reggio Calabria, da cui dista circa 100 km, incastonato nel tratto di litorale detto Costa dei Gelsomini.
Famosa soprattutto per la fetta antica della città, l’area archeologica detta “Locri Epizephiri”, Locri vide la luce nel lontano VIII secolo a.C., quando un gruppo di profughi greci decisero di stabilirsi lunga l’attuale costa calabra, forse attirati dalle stesse bellezze selvatiche che tuttora continuano a costituire il maggiore fascino della zona.
Nel giro di poco tempo dalla sua fondazione, la città divenne una delle località più fiorenti e potenti dell’intera Magna Grecia, sino a raggiungere, all’apice dello splendore, i 40 mila abitanti. Benché oggi la popolazione sia nettamente diminuita e Locri sia una tranquilla città di mare, di dimensioni piuttosto ridotte e dai ritmi lenti e piacevoli, si intuisce ancora chiaramente la grandezza di un tempo, testimoniata con generosità dai numerosi reperti di età classica.
Stretta tra le pendici verdi dell’Aspromonte e il blu intenso dello Ionio più limpido, l’area archeologica si spalma lungo il litorale per più di 230 ettari, suddivisa in due parti distinte: a monte, verso l’interno, si riconosce la zona pubblica, con l’agorà, i templi e gli edifici della vita collettiva; scivolando verso il litorale, al contrario, si incontrano i quartieri residenziali e artigianali, con le dimore degli antichi abitanti, le fornaci e i pozzi. Prima di avventurarsi in quest’area di Locri si può visitare il ricco “antiquarium” cittadino, dove vengono raccolti i reperti rinvenuti negli scavi in tempi passati.
Benché una dose consistente di materiali sia oggi custodita nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, la visita a Locri Epizephiri si rivela particolarmente appassionante, e molto utile soprattutto per capire qualcosa di più sulla vita quotidiana del centro in epoca greca. Nel museo del capoluogo sono stati trasportati alcuni oggetti di uso comune, come le monete, i corredi funerari e i cosiddetti “pìnakes”, le tavolette votive in terracotta.
Dalle testimonianze che hanno resistito all’usura dei secoli possiamo intuire alcune informazioni preziose: si nota infatti la struttura della pianta cittadina, dall’impianto regolare a maglia ortogonale che si estendeva sino alle pendici del colle. Ad accogliere i forestieri in visita si ergeva il Santuario di Afrodite, con quasi 40 pozzi sacri, dove sono stati ritrovati molti oggetti votivi e testimonianze dei sacrifici. Tra le testimonianze più eloquenti e interessanti c’è sicuramente la Casa dei Leoni, un esemplare di abitazione complessa con portici e decorazioni elaborate, ma anche i resti del tempio più imponente che si trovasse in città: si tratta del tempio della contrada Marasà, eretto nel 480 a.C. ai piedi del colle, a cui si aggiunge il Teatro di tipica foggia greca ma modificata in epoca romana.
Da non perdere anche una escursione in località Mannella, dove si possono ammirare i resti del Santuario di Persefone, realizzato nella seconda metà del V secolo a.C.
Anche per chi non ama trascorrere le vacanze dentro i musei, Locri offre spunti interessanti, ad iniziare dalla sua lunga spiaggia che richiama numerosi turisti da giugno a settembre.
Un motivo per visitare Locri anche in bassa stagione sono le vicine Terme di Antonimina dove si trovano sorgenti a 35°C di temperatura, dette le "Acque sante locresi", dalle proprietà adatte alla cura di numerose patologie, che vanno dall'infertalità alle vie respiratorie, fino ai problemi circolatori.
A una simile ricchezza di tracce del passato, di reperti antichissimi e di ricordi millenari, corrispondono la vitalità e la voglia di divertirsi del presente, ben visibili nelle numerose manifestazioni che si organizzano nel corso dell’anno a Locri: dal Premio Nazionale di poesia che si tiene in luglio, alla rassegna del teatro classico che si svolge nello scenario d’eccezione del Tempio di Marasà nel mese di agosto, passando per il Festival di Musica Etnica, sono varie e numerose le occasioni per fare festa e conoscere a fondo la cultura e gli usi del luogo. Particolarmente vivace e ricco è l’evento estivo per eccellenza, il Locride Summer Village, con una rassegna di eventi musicali, sportivi e culturali.
Il fascino sublime e squisitamente malinconico dei resti archeologici, e il piacevole litorale sabbioso sono resi ancora più suggestivi dai colori del cielo di Locri: specialmente nei mesi estivi la presenza immancabile del sole regala giornate dal cielo terso e luminoso, e tramonti fiabeschi incendiati di rossi e viola. Anche le temperature miti, tipiche del clima mediterraneo e della Calabria, contribuiscono a rendere il paesaggio naturale godibilissimo: le temperature medie del mese più freddo, gennaio, vanno da una minima di 8°C a una massima di 15°C, mentre in agosto si va dai 22°C ai 31°C. Le piogge, praticamente banditi dal panorama estivo, si concentrano specialmente tra novembre e gennaio, quando cadono in media dai 59 ai 63 mm di pioggia.
Anche se il passato regni sovrano a Locri, sono efficienti e vari i moderni mezzi per raggiungerla. Chi viaggia in auto deve imboccare l’Autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria e, sia da nord che da sud, uscire a Rosarno per poi prendere la SS 281 Ionio-Tirreno. Dopo 40 km di viaggio bisogna uscire a Marina di Gioiosa Jonica, proseguire lungo la SS 106 Taranto-Reggio Calabria verso Reggio Calabria, quindi dopo circa 5 km uscire a Locri. Chi decide di raggiungere la meta in treno scenderà alla stazione di Locri, situata in Piazza Stazione a pochi metri dal bel lungomare. Un’efficiente alternativa è il servizio autobus, che collega Locri alle altre città calabresi, mentre l’aeroporto più vicino è quello di Reggio Calabria, a circa 100 km dalla destinazione.
Famosa soprattutto per la fetta antica della città, l’area archeologica detta “Locri Epizephiri”, Locri vide la luce nel lontano VIII secolo a.C., quando un gruppo di profughi greci decisero di stabilirsi lunga l’attuale costa calabra, forse attirati dalle stesse bellezze selvatiche che tuttora continuano a costituire il maggiore fascino della zona.
Nel giro di poco tempo dalla sua fondazione, la città divenne una delle località più fiorenti e potenti dell’intera Magna Grecia, sino a raggiungere, all’apice dello splendore, i 40 mila abitanti. Benché oggi la popolazione sia nettamente diminuita e Locri sia una tranquilla città di mare, di dimensioni piuttosto ridotte e dai ritmi lenti e piacevoli, si intuisce ancora chiaramente la grandezza di un tempo, testimoniata con generosità dai numerosi reperti di età classica.
Stretta tra le pendici verdi dell’Aspromonte e il blu intenso dello Ionio più limpido, l’area archeologica si spalma lungo il litorale per più di 230 ettari, suddivisa in due parti distinte: a monte, verso l’interno, si riconosce la zona pubblica, con l’agorà, i templi e gli edifici della vita collettiva; scivolando verso il litorale, al contrario, si incontrano i quartieri residenziali e artigianali, con le dimore degli antichi abitanti, le fornaci e i pozzi. Prima di avventurarsi in quest’area di Locri si può visitare il ricco “antiquarium” cittadino, dove vengono raccolti i reperti rinvenuti negli scavi in tempi passati.
Benché una dose consistente di materiali sia oggi custodita nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, la visita a Locri Epizephiri si rivela particolarmente appassionante, e molto utile soprattutto per capire qualcosa di più sulla vita quotidiana del centro in epoca greca. Nel museo del capoluogo sono stati trasportati alcuni oggetti di uso comune, come le monete, i corredi funerari e i cosiddetti “pìnakes”, le tavolette votive in terracotta.
Dalle testimonianze che hanno resistito all’usura dei secoli possiamo intuire alcune informazioni preziose: si nota infatti la struttura della pianta cittadina, dall’impianto regolare a maglia ortogonale che si estendeva sino alle pendici del colle. Ad accogliere i forestieri in visita si ergeva il Santuario di Afrodite, con quasi 40 pozzi sacri, dove sono stati ritrovati molti oggetti votivi e testimonianze dei sacrifici. Tra le testimonianze più eloquenti e interessanti c’è sicuramente la Casa dei Leoni, un esemplare di abitazione complessa con portici e decorazioni elaborate, ma anche i resti del tempio più imponente che si trovasse in città: si tratta del tempio della contrada Marasà, eretto nel 480 a.C. ai piedi del colle, a cui si aggiunge il Teatro di tipica foggia greca ma modificata in epoca romana.
Da non perdere anche una escursione in località Mannella, dove si possono ammirare i resti del Santuario di Persefone, realizzato nella seconda metà del V secolo a.C.
Anche per chi non ama trascorrere le vacanze dentro i musei, Locri offre spunti interessanti, ad iniziare dalla sua lunga spiaggia che richiama numerosi turisti da giugno a settembre.
Un motivo per visitare Locri anche in bassa stagione sono le vicine Terme di Antonimina dove si trovano sorgenti a 35°C di temperatura, dette le "Acque sante locresi", dalle proprietà adatte alla cura di numerose patologie, che vanno dall'infertalità alle vie respiratorie, fino ai problemi circolatori.
A una simile ricchezza di tracce del passato, di reperti antichissimi e di ricordi millenari, corrispondono la vitalità e la voglia di divertirsi del presente, ben visibili nelle numerose manifestazioni che si organizzano nel corso dell’anno a Locri: dal Premio Nazionale di poesia che si tiene in luglio, alla rassegna del teatro classico che si svolge nello scenario d’eccezione del Tempio di Marasà nel mese di agosto, passando per il Festival di Musica Etnica, sono varie e numerose le occasioni per fare festa e conoscere a fondo la cultura e gli usi del luogo. Particolarmente vivace e ricco è l’evento estivo per eccellenza, il Locride Summer Village, con una rassegna di eventi musicali, sportivi e culturali.
Il fascino sublime e squisitamente malinconico dei resti archeologici, e il piacevole litorale sabbioso sono resi ancora più suggestivi dai colori del cielo di Locri: specialmente nei mesi estivi la presenza immancabile del sole regala giornate dal cielo terso e luminoso, e tramonti fiabeschi incendiati di rossi e viola. Anche le temperature miti, tipiche del clima mediterraneo e della Calabria, contribuiscono a rendere il paesaggio naturale godibilissimo: le temperature medie del mese più freddo, gennaio, vanno da una minima di 8°C a una massima di 15°C, mentre in agosto si va dai 22°C ai 31°C. Le piogge, praticamente banditi dal panorama estivo, si concentrano specialmente tra novembre e gennaio, quando cadono in media dai 59 ai 63 mm di pioggia.
Anche se il passato regni sovrano a Locri, sono efficienti e vari i moderni mezzi per raggiungerla. Chi viaggia in auto deve imboccare l’Autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria e, sia da nord che da sud, uscire a Rosarno per poi prendere la SS 281 Ionio-Tirreno. Dopo 40 km di viaggio bisogna uscire a Marina di Gioiosa Jonica, proseguire lungo la SS 106 Taranto-Reggio Calabria verso Reggio Calabria, quindi dopo circa 5 km uscire a Locri. Chi decide di raggiungere la meta in treno scenderà alla stazione di Locri, situata in Piazza Stazione a pochi metri dal bel lungomare. Un’efficiente alternativa è il servizio autobus, che collega Locri alle altre città calabresi, mentre l’aeroporto più vicino è quello di Reggio Calabria, a circa 100 km dalla destinazione.