Santa Severina (Calabria): la Cattedrale, il Battistero e cosa vedere nel borgo
Santa Severina, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Santa Severina dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Il territorio a metà strada fra il mar Ionio e i monti della Sila, su cui oggi sorge Santa Severina, era in passato occupato da popolazioni indigene derivanti dagli antichi Enotri.
Nel 1075 un assedio di ben due anni diede ragione all’esercito di Roberto il Guiscardo, cosicché il presidio divenne normanno: si trattò di un cambio radicale di costumi, abitudini e di culto. Gli Svevi giunsero in questa zona nel 1466 e 30 anni dopo, in mano agli Aragonesi, Santa Severina venne promossa a feudo e poi a sede di contea, una signoria concessa nel 1503 ad Andrea Carafa, conseguentemente ecco avvicendarsi molte famiglie diverse e così via fino alla decadenza del regime feudale.
La Chiesa dell’Addolorata ha ereditato gli elementi della vecchia cattedrale e all’interno le tre navate confluiscono nel bellissimo altare barocco. Correnti normanne e bizantine si fondono e conciliano nella Chiesa di Santa Filomena, prodotta dalla sovrapposizione di due cappelle a pianta rettangolare.
La cripta del luogo di culto custodiva una marmorea acquasantiera oggi esposta al Museo Diocesano d’Arte Sacra che ha sede nel Palazzo arcivescovile in coesistenza con l’Archivio e la Biblioteca diocesana. Qui il tesoro della cattedrale si traduce in una fine collezione di paramenti, arredi, documenti ecclesiastici (di grande valore la bolla papale di Lucio III emessa nel 1184) e il Volto di Cristo dipinto in epoca bizantina.
Storia
Lo stesso borgo, chiamato dapprima Siberene in greco, ha cavalcato il tempo sviluppandosi molto lentamente e cambiando nome con la latinizzazione dell’area da parte dei conquistatori romani. Furono i Bizantini ad attribuire la denominazione attuale alla città dopo averla riconquistata sottraendola ai Saraceni nell’886.Nel 1075 un assedio di ben due anni diede ragione all’esercito di Roberto il Guiscardo, cosicché il presidio divenne normanno: si trattò di un cambio radicale di costumi, abitudini e di culto. Gli Svevi giunsero in questa zona nel 1466 e 30 anni dopo, in mano agli Aragonesi, Santa Severina venne promossa a feudo e poi a sede di contea, una signoria concessa nel 1503 ad Andrea Carafa, conseguentemente ecco avvicendarsi molte famiglie diverse e così via fino alla decadenza del regime feudale.
Cosa vedere a Santa Severina
Questo paese di odierni 2.000 abitanti, dall’alto dello sperone tufaceo dominante la vallata del fiume Neto, sente ancora vivi gli afflati dei suoi trascorsi, ne sono impregnate le pietre delle campagne come fanno le suggestioni bizantino-normanne con chiunque si avventuri dagli estremi confini comunali fino al centro storico, laddove i pensieri e i venti si ritrovano. Il quartiere della Grecìa è un abbarbicarsi meravigliosamente disarmonico di case e di abitazioni scavate nella roccia, e Bisanzio ancora ama farsi sentire e ricordare da eloquenti monumentiIl Battistero e la Cattedrale
il più antico dei quali risulta essere il Battistero che fiancheggia fedele nei secoli la Cattedrale, fiero a base circolare con croce greca, un martyrium quando venne eretto fra il VIII e il IX secolo.La Chiesa dell’Addolorata ha ereditato gli elementi della vecchia cattedrale e all’interno le tre navate confluiscono nel bellissimo altare barocco. Correnti normanne e bizantine si fondono e conciliano nella Chiesa di Santa Filomena, prodotta dalla sovrapposizione di due cappelle a pianta rettangolare.
La cripta del luogo di culto custodiva una marmorea acquasantiera oggi esposta al Museo Diocesano d’Arte Sacra che ha sede nel Palazzo arcivescovile in coesistenza con l’Archivio e la Biblioteca diocesana. Qui il tesoro della cattedrale si traduce in una fine collezione di paramenti, arredi, documenti ecclesiastici (di grande valore la bolla papale di Lucio III emessa nel 1184) e il Volto di Cristo dipinto in epoca bizantina.
Il Castello Normanno
Il Castello normanno – che dedica alcune sale al Museo archeologico esponente monete, bronzi e ceramiche antiche - scruta nobile l’hinterland facendo di maestosità e imponenza i suoi più esaltanti requisiti, un’opera militare datata 1076 di impianto complesso, costituito di mastio quadrato, quattro torrioni angolari e altrettanti bastioni sporgenti. Le possenti mura merlate e il fossato la rendono costruzione ulteriormente prestigiosa, ricca di labirinti sotterranei e scuderie, decorazioni e dipinti barocchi che ornano i grandi saloni. Restano da vedere la Chiesa di Sant’Anastasia (Concattedrale) e la Chiesa di Sant’Antonio che conserva assai gelosamente due cicli di affreschi concernenti la Vita di San Francesco d’Assisi e la Vita di Sant’Antonio da Padova.Eventi, sagre e manifestzioni
L’incredibile vocazione del paese in ambito liturgico prende largamente piede nella Processione del Cristo Morto che il Venerdì Santo si snoda per le vie del centro, cuore del borgo che a giugno in Piazza Campo accoglie a braccia aperte la Festa di Sant’Antonio e per tutta la bella stagione l’Estate Sanseverinese. In questa e altre occasioni si usa gustare la pasta chjna, che consta di rigatoni al forno ripieni di provola e salsiccia.Come arrivare a Santa Severina
Dall’Autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria uscire a Cosenza Nord, prendere la SS 107 e proseguire per Santa Severina; dalla stazione ferroviaria di Crotone partono per Santa Severina le Autolinee Romano e Calabro Lucane; utilizzabili l’aeroporto di Crotone e quello di Lamezia Terme.- HOTEL SCONTATI Santa Severina
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