Altomonte (Calabria): il Castello Normanno e il borgo medievale
Altomonte, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Altomonte dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
A ridosso del fresco Parco Nazionale del Pollino, il borgo antico di Altomonte si nutre del calore innato dei borghi della Calabria e, distante una sessantina di chilometri da Cosenza, si spalma morbidamente su un territorio caratterizzato da ampie aree fertili e zone collinari.
La piccola ma significativa Chiesetta della Madonna della Consolazione venne consacrata nel 1342 durante il controllo esercitato sul feudo da Filippo Sangineto ed è emblematica per il suo intrecciare le concezioni angioina, normanna e svevo-cistercense in un armonico equilibrio di stili e riferimenti. Nella chiesa risalta il Sepolcro del Sangineto, firmato nel 1360 dal Maestro Durazzesco.
Senza allontanarci troppo da Piazza Campanella scorgiamo il cinquecentesco Palazzo Pancaro e lungo via Paladino ci imbattiamo nella casa torre dei Pallotta (vi si inserisce il Museo Azzinari) prima di scendere fino a Piazza Balbia, una sorta di ex foro cittadino ove si tenevano le riunioni popolari. Giunti qui si discernono le linee sinuose della Chiesa di San Giacomo Apostolo, una vestigia bizantina decorata all’interno da elementi barocchi.
Le tortuose stradine tracciano i “capillari” di quello che era il primigenio centro storico confluente sulla piazza che vede il sopirsi della Chiesa di San Francesco di Paola, il cui monastero annesso include un chiostro settecentesco assolutamente da vedere. Palazzo Giacobini rappresenta la tappa conclusiva del tour: si constata un impianto più consono alla sua originale funzione, l’ospitalità dei pellegrini verso il finire del XVI secolo.
Le Fucine corrispondono ai tradizionali falò che si accendono alla vigilia di San Giuseppe e San Francesco di Paola. Via Crucis e Corpus Domini sono il più alto punto di contatto con la liturgia commemorativa cristiana, mentre la seconda domenica di Pasqua la Festa patronale di San Francesco di Paola si lega più prettamente all’icona locale.
Partecipati anche la Gran Festa del Pane nell’ultima settimana di maggio, il Festival della Danza la seconda settimana di giugno, il Rock Festival a metà luglio, il Festival Euromediterraneo in estate, il Di…Vino Jazz a settembre e la Sagra dei Funghi a novembre.
Storia
Il centro storico è di origine medievale e l’originalità delle sue strutture nonché l’alta capacità di accoglienza gli hanno fatto guadagnare l’iscrizione nel Club de I borghi più belli d’Italia, un traguardo che si unisce ad altri prestigiosi titoli, Città del Pane, Città Slow e Bandiera Verde. Partito come insediamento urbano d’ispirazione fenicia (l’antico nome Balbia lo indica chiaramente) assai conosciuto e frequentato dai Romani, il paese deve l’attuale nome agli sviluppi del Trecento sotto l’egida della famiglia Sangineto prima e dei Sanseverino poi. Altofiume divenne successivamente Altomonte per volere della regina Giovanna II di Napoli.Il Castello
Di quel tempo il borgo ha conservato praticamente tutto e gli itinerari serpeggiano fra i vicoletti e i monumenti che agghindano un abitato a tratti rustico, a tratti arcaico ma nel complesso semplicemente spettacolare. La prima tappa per non perdersi nulla del meraviglioso patrimonio architettonico è il Castello normanno del XII secolo: si notano i numerosi restauri che ha subito insieme alla grande trasformazione da fortilizio a caratteristico albergo in cui poter anche soggiornare.Cosa vedere ad Altomonte
In Piazza Tommaso Campanella si staglia fiera la Chiesa di Santa Maria della Consolazione, affiancata dal Convento domenicano che al suo interno ospita il Museo Civico, contenitore raggiante di capolavori d’arte sacra, su tutti la Madonna delle Pere attribuibile alla sensibilità pittorica di Paolo di Ciaco. L’edificio sacro trasuda nobiltà e a impreziosirla oltre alla sua immortale estetica concorrono elementi assai pronunciati quali il bel portale, il rosone ad archetti disposti a ruota e l’evidente torre campanaria con la sua non trascurabile bifora.La piccola ma significativa Chiesetta della Madonna della Consolazione venne consacrata nel 1342 durante il controllo esercitato sul feudo da Filippo Sangineto ed è emblematica per il suo intrecciare le concezioni angioina, normanna e svevo-cistercense in un armonico equilibrio di stili e riferimenti. Nella chiesa risalta il Sepolcro del Sangineto, firmato nel 1360 dal Maestro Durazzesco.
Senza allontanarci troppo da Piazza Campanella scorgiamo il cinquecentesco Palazzo Pancaro e lungo via Paladino ci imbattiamo nella casa torre dei Pallotta (vi si inserisce il Museo Azzinari) prima di scendere fino a Piazza Balbia, una sorta di ex foro cittadino ove si tenevano le riunioni popolari. Giunti qui si discernono le linee sinuose della Chiesa di San Giacomo Apostolo, una vestigia bizantina decorata all’interno da elementi barocchi.
Le tortuose stradine tracciano i “capillari” di quello che era il primigenio centro storico confluente sulla piazza che vede il sopirsi della Chiesa di San Francesco di Paola, il cui monastero annesso include un chiostro settecentesco assolutamente da vedere. Palazzo Giacobini rappresenta la tappa conclusiva del tour: si constata un impianto più consono alla sua originale funzione, l’ospitalità dei pellegrini verso il finire del XVI secolo.
Il Parco del Pollino
Dopo l’ammirazione architettonica prende piede favorevolmente il gusto per il divertimento, da ricercare nelle tante aree intrattenimento che Altomonte riserva tanto ai suoi abitanti quanto ai turisti: il maneggio equestre, la pesca e il trekking sono le attività che principalmente si praticano entro il perimetro del Parco Nazionale del Pollino, uno scenario naturale fantastico perché si conforma all’immaginario di adulti e bambini, famiglie e coppie in cerca di romanticismo. La Riserva del Farneto e il Parco del fiume Grondo si aggiungono al panorama lussureggiante del sistema natura calabro.Eventi, sagre e manifestazioni
Altomonte celebra il folclore alternandolo con i sussulti devozionali condivisi dalla popolazione. La Notte dell’Epifania coinvolge tutti nella rappresentazione sacra rievocante l’arrivo dei Magi, seguito da un corteo di figuranti in costume.Le Fucine corrispondono ai tradizionali falò che si accendono alla vigilia di San Giuseppe e San Francesco di Paola. Via Crucis e Corpus Domini sono il più alto punto di contatto con la liturgia commemorativa cristiana, mentre la seconda domenica di Pasqua la Festa patronale di San Francesco di Paola si lega più prettamente all’icona locale.
Partecipati anche la Gran Festa del Pane nell’ultima settimana di maggio, il Festival della Danza la seconda settimana di giugno, il Rock Festival a metà luglio, il Festival Euromediterraneo in estate, il Di…Vino Jazz a settembre e la Sagra dei Funghi a novembre.