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Campobasso (Molise), guida della cittą: cosa visitare e sapere

Campobasso, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Campobasso dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Di origine Longobarda, Campobasso è in realtà un affresco variegato che reca le tracce di popoli e epoche diverse: dalle chiese duecentesche ai palazzi neoclassici, il capoluogo molisano ha una miriade di sfaccettature che insieme, in un’armonia sorprendente, compongono un mosaico affascinante. Popolata da circa 51 mila abitanti, situata a 701 metri s.l.m., la città è ricca di testimonianze storico-artistiche ed è circondata da un paesaggio suggestivo, è sede di una prestigiosa università e si circonda di località interessanti e spazi verdi da esplorare.

Campobasso è fatta di anime diverse, strettamente legate tra loro. C’è la parte antica di origine medievale che occupa il pendio di un colle, dominato dal castello Monforte, e c’è invece la zona moderna ed elegante del XIX secolo, ai piedi del borgo vecchio. Intorno al maniero centrale, con i suoi viottoli tortuosi e le scalinate che sembrano sculture, ci sono le case tipiche di una volta, con le corti interne, gli archi, i passaggi pittoreschi in pietra e le decorazioni nobiliari del passato. La città ottocentesca testimonia invece la volontà, molto sentita in quel tempo, di seguire il modello ideale della città-giardino, con numerose aiuole agghindate di fiori e piante esotiche.

A giustificare una gita a Campobasso ci sono innumerevoli attrattive culturali e turistiche. La città offre deliziose specialità culinarie, è famosa per la produzione di coltelli, comprende alcuni siti archeologici di valore ed è a breve distanza dalle più importanti zone sciistiche dell’Appennino, tra cui Campitello Matese, Capracotta e Roccaraso. Gli amanti della natura non possono resistere al richiamo dell’Oasi del WWF di Monte Mutria, dell’Oasi della LIPU di Casacalenda, del Massiccio del Matese e della Riserva di Collemeluccio. Boschi di abeti bianchi e altri alberi secolari costituiscono l’habitat ideale per esemplari affascinanti di orsi bruni, camosci, lupi, cervi e linci.

Il clima, tendenzialmente fresco o freddo, in inverno imbianca il paesaggio e lo rende ancora più magico, mentre in estate si rivela frizzante quanto basta ad incoraggiare le escursioni. Le nevicate sono infatti piuttosto frequenti, mentre la stagione più piovosa è quella autunnale, con una media di 80 mm di pioggia nel mese di novembre. Le temperature medie di gennaio, il mese più freddo, vanno da una minima di 1°C a una massima di 6°C, mentre in luglio e agosto si va dai 13°C ai 22°C.

Nel cuore di Campobasso, tra i monumenti e gli edifici storici, spiccano numerose chiese interessanti. Da vedere la chiesa di Sant’Antonio Abate, edificata nel 1572 sui resti di una preesistente chiesetta. Si tratta di un esemplare particolarmente pregiato dell’arte barocca a Campobasso, con un’unica navata culminante in un altare magnifico, realizzato in marmo nel 1748. Lungo le pareti laterali ci sono altri altari preziosi, intagliati in legno e rivestiti d’oro, ma sono capolavori di ugual valore anche i dipinti di Guarino da Solofra e le tele di scuola napoletana. Sul lato occidentale c’è un organo del 1696 con raffinate decorazioni e intagli, rivestito in foglia d’oro.

Altre chiese interessanti sono quella di Santa Maria Maggiore, accanto al castello Monforte, nata come semplice cappella gentilizia nel 1354, ma anche la Cattedrale della Santissima Trinità, la chiesa di San Giorgio e la chiesa di Santa Maria della Croce.

Non sono da meno gli edifici civili di Campobasso, risalenti a diverse epoche e rappresentativi di tanti stili. Bello l’edificio della Banca d’Italia, inaugurato nel 1925 dopo che molte case, per consentirne la realizzazione, erano state abbattute, compresa quella del Vecchio Dazio. L’edificio è a tre piani e la facciata più spettacolare è certamente quella laterale, leggermente arcuata, come per abbracciare il vicino monumento a Gabriele Pepe. All’interno sono custoditi pregevoli dipinti di vari autori molisani come Nicola Biondi, Francesco Paolo Diodati e Arnaldo de Lisio.

Da vedere il Teatro Savoia, costruito negli anni Venti laddove sorgeva il vecchio Teatro Margherita, inaugurato nel 1926 con la messa in scena dell’opera lirica “Tosca” di Puccini. La platea, a ferro di cavallo, è incorniciata da quattro ordini di palchi e il palcoscenico è molto capiente, in grado di ospitare quattro orchestrali. Lungo le pareti dell’elegante teatro si possono vedere gli affreschi di Arnaldo de Lisio, che raffigurano scene di vita quotidiana e scorci caratteristici di Campobasso e della regione. Si rimane incantati, in particolare, di fronte all’affresco del “Trionfo dei Sanniti” che riveste l’intera volta della platea, ma anche davanti alle opere in ferro battuto dell’artista locale Giuseppe Tucci.

Altri edifici degni di nota sono Palazzo San Giorgio, attuale sede del Municipio, Palazzo Magno in cui ha sede la Provincia, il Convitto Nazionale Mario Pagano e l’imponente Castello Monforte.
Tra le aree verdi, oltre alle già citate riserve naturali, vale la pena di visitare il Parco di Villa de Capua, dimora settecentesca recentemente rimessa a nuovo che costituisce senza dubbio uno dei luoghi più magici della città. Vi si accede tramite un raffinato cancello in ferro battuto, e subito si scoprono gli ampi viali e i piccoli sentieri, sempre orlati da siepi ben curate e aiuole odorose. Ad impreziosire l’ambiente ci sono statue di marmo, sedili, un chiosco incantevole e un elegante balaustra, ma le opere d’arte più belle sono i secolari alberi che proiettano la loro ombra fresca sui prati; alte sequoie, cedri del Libano, cipressi sinuosi, tigli e abeti rossi testimoniano il gusto e l’arte di chi, tanti anni fa, si prendeva cura del bel giardino.

Infine a Campobasso si svolgono alcune manifestazioni particolarmente suggestive, prima fra tutte il festival dei Misteri, che si svolge ogni anno nella domenica del Corpus Domini: per l’occasione, lungo le vie del centro, sfilano i cosiddetti “Misteri”, ovvero le strutture in ferro create dal campobassano Paolo Saverio di Zinno nel XVIII secolo. Sono dei carri allegorici su cui vengono esposti i misteri biblici, nominati anche quadri viventi per la presenza di figuranti umani tra le sculture. Anche la processione del Venerdì Santo costituisce un momento importante della tradizione locale, ma non mancano eventi più “leggeri” dedicati al puro divertimento e alla buona cucina, come il Festival Internazionale del Cinema la rassegna enogastronomica Piacere Molise. A dicembre infine arrivano i mercatini di Natale in Corso VIttorio Emanuele.

Per arrivare a Campobasso ci sono diverse possibilità. Chi si sposta in auto e viene dal versante Adriatico può prendere l’autostrada A14 e uscire a Termoli, quindi imboccare la SS 647 in direzione Campobasso; da Roma si prende invece l’autostrada del Sole A1 per Napoli e si esce a San Vittore, continuando verso Venafro, Isernia e Campobasso. Se si sceglie il treno la stazione ferroviaria di Campobasso, direttamente collegata a Roma e Napoli, è sulle linee Termoli-Campobasso, Roma-Campobasso e Napoli-Benevento-Campobasso. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Foggia, Napoli e Pescara, rispettivamente a 94 km, 113 km e 156 km.

Fonte, foto: cortesia wikipedia
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