Guiglia (Emilia-Romagna): il Castello, la Pieve, i sassi di Roccamalatina e cosa vedere
Guiglia, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Guiglia dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Sulle prime colline del versante destro inerente il fiume Panaro rimira l’orizzonte il “Balcone dell’Emilia”, ovverosia il meraviglioso paese di Guiglia, perla della provincia di Modena che si circonda della rubiconda natura di cui si veste il Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, fortemente caratterizzato da una vivace biodiversità.
Quest’ultimo si estende su una superficie di complessivi 2.300 ettari ammantati di castagneti, selve e vari coltivi, fra i quali spuntano guglie in arenaria svettanti fino a 70 metri di altezza, autentici prodigi spontanei note come Sassi. L’area è protetta e comprende fra l’altro antichi borghi medievali, i Musei del Borlengo e persino una Mostra della tigella. 100 km di sentieri creano ben 12 itinerari segnalati percorribili a piedi, a cavallo o in bicicletta per delle escursioni realmente esperienziali. Arroccato ai piedi del Sasso della Croce si rende ben visibile il Borgo dei Sassi o Rocca di Sopra. Nei dintorni si può scoprire l’Oratorio della Madonnina dei Sassi, famoso per i suoi bassorilievi quattrocenteschi e la statua della Beata Vergine Maria venerata dalla popolazione di Roccamalatina.
Non è distante da qui la casa torre cinquecentesca ospitata dalla Bottazza, borgata a corte a sua volta molto vicina al Mulino d’Andrea, in disuso ma rimasto intatto al pari del Mulino delle Vallecchie raggiungibile tramite il sentiero n° 3 del Parco dei Sassi. Esso conserva le macine originali utilizzate già nel ‘500. Il viaggio prosegue toccando la località di Castellino di Guglia, agglomerato di case incastonate nella roccia e raccolte tutt’intorno alla torre medievale sopravvissuta al Castellino delle Formiche. C’è inoltre da vedere l’Oratorio di San Lorenzo promiscuo alla Chiesa di Santo Stefano.
Una guida utile per indagare a fondo sul fenomeno incredibile dei Sassi la fornisce il Fontanazzo, centro informativo che accoglie una serie di ambienti pregevoli specialmente dal punto di vista didattico: la mostra permanente Gli ambienti del parco si compone di bacheche e pannelli luminosi atti a descrivere sommariamente naturalità e processo di antropizzazione del parco, le cui specificità vengono dettagliatamente riportate negli oltre 700 volumi monografici detenuti dalla Biblioteca storico-naturalistica. Una conoscenza più diretta è sperimentabile nel Laboratorio didattico-scientifico o intraprendendo il Sentiero botanico.
Il maniero venne messo all’asta e venduto nel 1897 all’ingegnere elvetico Giovanni Beusch, che ne fece un albergo annoverante complesso termale. La Rocca subì ulteriori trasformazioni a causa dell’incombere della Seconda Guerra Mondiale, tanto che nel 1944 in piena occupazione tedesca funse da ospedale militare mentre Guiglia fece da rifugio strategico ai nazisti in prossimità della famigerata Linea Gotica. Oggi è una sorta di polo culturale destinato ad attività turistiche, ricettive e ludiche. La sua Torre del Pubblico a pianta quadrata monopolizza l’attenzione dei visitatori con il suo bel portale in cotto.
Prossimo al castello è l’Oratorio della Madonnina, quasi identico al Santuario di San Luca ubicato a Bologna, sebbene in scala ridotta. All’interno sono presenti tre nicchie e un solo altare, oltre alle tombe dei Montecuccoli, sottostanti la cupola a lanterna circolare.
Quest’ultimo si estende su una superficie di complessivi 2.300 ettari ammantati di castagneti, selve e vari coltivi, fra i quali spuntano guglie in arenaria svettanti fino a 70 metri di altezza, autentici prodigi spontanei note come Sassi. L’area è protetta e comprende fra l’altro antichi borghi medievali, i Musei del Borlengo e persino una Mostra della tigella. 100 km di sentieri creano ben 12 itinerari segnalati percorribili a piedi, a cavallo o in bicicletta per delle escursioni realmente esperienziali. Arroccato ai piedi del Sasso della Croce si rende ben visibile il Borgo dei Sassi o Rocca di Sopra. Nei dintorni si può scoprire l’Oratorio della Madonnina dei Sassi, famoso per i suoi bassorilievi quattrocenteschi e la statua della Beata Vergine Maria venerata dalla popolazione di Roccamalatina.
Cosa vedere a Guiglia e dintorni
Nel cuore parcale si ritaglia un importante spazio la Pieve di Trebbio intitolata a San Giovanni Battista, esemplare costruzione dell’XI secolo che rappresenta perfettamente il Romanico d’Appennino. Nel borgo di Monte Orsello la Chiesa dell’Assunta è fiancheggiata da una duecentesca torre campanaria e contiene all’interno dell’abside una terracotta raffigurante una Madonna col Bambino scolpita nel 1545 da Antonio Begarelli, estremamente preziosa poiché si lega a un presunto miracolo: è infatti inspiegabilmente scampata al crollo della primigenia Chiesa di Santa Maria.Non è distante da qui la casa torre cinquecentesca ospitata dalla Bottazza, borgata a corte a sua volta molto vicina al Mulino d’Andrea, in disuso ma rimasto intatto al pari del Mulino delle Vallecchie raggiungibile tramite il sentiero n° 3 del Parco dei Sassi. Esso conserva le macine originali utilizzate già nel ‘500. Il viaggio prosegue toccando la località di Castellino di Guglia, agglomerato di case incastonate nella roccia e raccolte tutt’intorno alla torre medievale sopravvissuta al Castellino delle Formiche. C’è inoltre da vedere l’Oratorio di San Lorenzo promiscuo alla Chiesa di Santo Stefano.
Una guida utile per indagare a fondo sul fenomeno incredibile dei Sassi la fornisce il Fontanazzo, centro informativo che accoglie una serie di ambienti pregevoli specialmente dal punto di vista didattico: la mostra permanente Gli ambienti del parco si compone di bacheche e pannelli luminosi atti a descrivere sommariamente naturalità e processo di antropizzazione del parco, le cui specificità vengono dettagliatamente riportate negli oltre 700 volumi monografici detenuti dalla Biblioteca storico-naturalistica. Una conoscenza più diretta è sperimentabile nel Laboratorio didattico-scientifico o intraprendendo il Sentiero botanico.
Il Castello di Guiglia
Secondo diversi documenti antichi, il trionfante borgo di Guiglia esisterebbe almeno dall’890 d.C. collocandosi in un vasto territorio militarizzato a partire dai Liguri. È tuttavia nel Medioevo che si assiste a un proliferare di castelli fra cui quello di Guiglia, incendiato e distrutto nel 1361 nel corso di un’aspra battaglia fra guelfi e ghibellini, successivamente ricostruito e assegnato nel 1405 ai Pio di Carpi. La trasformazione in dimora signorile fu decisa per volontà dei Montecuccoli, che intesero rivalutarlo architettonicamente in conseguenza alla smilitarizzazione dell’area.Il maniero venne messo all’asta e venduto nel 1897 all’ingegnere elvetico Giovanni Beusch, che ne fece un albergo annoverante complesso termale. La Rocca subì ulteriori trasformazioni a causa dell’incombere della Seconda Guerra Mondiale, tanto che nel 1944 in piena occupazione tedesca funse da ospedale militare mentre Guiglia fece da rifugio strategico ai nazisti in prossimità della famigerata Linea Gotica. Oggi è una sorta di polo culturale destinato ad attività turistiche, ricettive e ludiche. La sua Torre del Pubblico a pianta quadrata monopolizza l’attenzione dei visitatori con il suo bel portale in cotto.
Prossimo al castello è l’Oratorio della Madonnina, quasi identico al Santuario di San Luca ubicato a Bologna, sebbene in scala ridotta. All’interno sono presenti tre nicchie e un solo altare, oltre alle tombe dei Montecuccoli, sottostanti la cupola a lanterna circolare.