Camerun, tour dello stato africano tra parchi e cittą
Camerun, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Camerun dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Il Camerun è un paese che si presenta a pieno titolo come un crogiuolo contenente tutti gli aspetti classici dell’immaginario con il quale si è soliti pensare all’Africa, dalla giungla fitta e inaccessibile, alle donne che portano ceste in equilibrio sul capo avvolto in tessuti dai colori vivaci, fino agli uomini che percorrono polverose strade di terra rossa. Dal punto di vista geografico, il paese è ricoperto da foreste pluviali nella parte meridionale, presenta spiagge tranquille sul breve tratto di costa a sud-ovest ed è estremamente selvaggio lungo il confine orientale, che costituisce una vera e propria tentazione per i più avventurosi soprattutto per via del Monte Camerun, un vulcano ancora attivo, e delle brulle colline del Sahel. Tra gli aspetti più entusiasmanti del Camerun c’è quello culturale, che presenta molteplici sfaccettature ed una mescolanza di religioni e antiche tradizioni tribali, mentre ad invogliare i turisti c’è anche la stabilità politica ormai consolidata, caratteristica decisamente rara in questa parte dell’Africa.
Storico crocevia di culture, la regione corrispondente all’odierno Camerun vanta una storia ricca e variegata, nella quale i primi abitanti furono alcune popolazioni nomadi del Sahel, agricoltori bantu ed una varietà di gruppi etnolinguistici di bassa statura meglio noti come pigmei. Circa 2.000 anni fa, al posto dei pigmei subentrarono popolazioni provenienti dall’attuale Nigeria, mentre intorno all’VIII/IX secolo l’intera regione fu assoggettata dal potente stato del Kanem-Borno. Nel 1472 alcuni esploratori portoghesi furono i primi europei a mettere piede in Camerun, che nei due secoli successivi divenne un importante stazione di scalo per i mercanti di schiavi olandesi, britannici e portoghesi. Nel 1884 la Germania ratificò un trattato con i regni di Douala e dell’altopiano centrale di Bamileke, diventando la potenza egemone sul territorio fino alla fine della prima guerra mondiale, quando il protettorato tedesco fu spartito tra Francia e Gran Bretagna. Dopo anni di rivolte sanguinose, il Camerun ottenne l’indipendenza l’1 gennaio 1960.
A differenza di molte altre capitali africane, Yaoundé è una città affascinante, inserita in un contesto pittoresco dal punto di vista paesaggistico e particolarmente ricca di verde. Orientarsi nel suo centro cittadino è facile, con il fulcro rappresentato da Place Ahmadou Ahidjo attraverso la quale passa Ave Ahidjo, a sua volta parallela a Blvd du 20 Mai, che conduce al quartiere amministrativo di Quartier du Lac. Tra le cose da vedere spiccano: l’interessante Musée d’Art Camerounais, situato ai piedi del Monte Fébé ed ospitato all’interno del magnifico monastero benedettino della capitale; il Musée National, allestito in quello che un tempo era il palazzo presidenziale e ricco di oggetti di diverso genere tra cui maschere e sculture provenienti da tutto il paese; il Musée Afhemi, che comprende una collezione di pezzi camerunesi alloggiata in una residenza privata 6 chilometri a sud-est del centro; ed il Mvog-Betsi Zoo, uno dei migliori zoo dell’Africa occidentale, che ospita un gran numero di primati, ma anche leoni, iene, serpenti e uccelli.
Uno stralcio d’Africa totalmente differente da quello della capitale si ammira a Douala, il cuore pulsante dell’economia nazionale, una metropoli di oltre 1.700.000 abitanti umida, afosa e frenetica. Pur non essendo così male come qualcuno è solito dipingerla, Douala non è neanche il tipo di città in cui tutti vorrebbero trascorrere la luna di miele. Una delle zone più interessanti dell’insediamento è il porto, una sorta di enorme formicaio brulicante di persone che corrono da un angolo all’altro tra container stracolmi pronti per essere imbarcati per chissà dove, ma anche il Marché de Lagos ed il Marché Chinois incarnano bene i ritmi e la vitalità che animano Douala. Per riposarsi e rilassarsi un paio d’ore non c’è niente di meglio di una delle tante piscine del centro, dove meritano soprattutto la piscina dell’Hotel Akwa Palace e quella dell’Hotel Beausejour Mirabel, entrambi situati nel quartiere di Akwa.
Nella parte sud-occidentale del Camerun spicca la verdeggiante Limbe, una città di circa 50.000 abitanti sorta all’ombra del Monte Camerun e circondata da colline ricoperte da estese piantagioni di banane. A conferire fascino a Limbe sono soprattutto bellezze di carattere naturalistico; in tal senso non si può non entrare al Limbe Wildlife Centre, un centro per la salvaguardia degli animali selvatici che si pone come uno zoo nei confronti dei visitatori, che al suo interno avranno modo di apprezzare soprattutto gorilla, scimpanzé e coccodrilli, ma una visita la meritano anche i Limbe Botanic Gardens, i più grandi e antichi giardini di tutta l’Africa, dove vivono centinaia di specie vegetali diverse come piante di cannella, noce moscata, mango e cicadee. Circa un’ora a sud del centro c’è invece la Bimbia Rainforest, l’unica foresta di mangrovie sopravvissuta nei bassopiani costieri tra Douala e Limbe. A nord della città si estendono spiagge di sabbia vulcanica scura, tutte nominate con numeri decisamente poco romantici come Miglio 5, Miglio 6 e così via; le migliori sono situate all’altezza del Miglio 8, nei pressi del villaggio di Batoke, e del Miglio 11. Prima di immergersi occorre fare attenzione alla forze e alla direzione delle correnti marine, che possono essere pericolose soprattutto per i bambini.
La vetta più alta dell’Africa occidentale è il Monte Camerun, un vulcano alto 4.095 metri che ha eruttato l’ultima volta nel 2000, ma che al momento non desta particolari preoccupazioni. Dal punto di vista scientifico, il Monte Camerun riveste una notevole importanza per la sua vegetazione e l’avifauna endemica, oltre che per le singolari condizioni climatiche che ne fanno un importante luogo di biodiversità. Sulle sue pendici si possono praticare numerose escursioni, da itinerari brevi ed affrontabili da parte di chiunque, come ad esempio la Guinness Route, fino a tracciati impegnativi, che richiedono diversi giorni per essere portati a termine come la Radio Station Route. Nei dintorni si possono visitare il più basso Monte Etinde, che non supera i 1.700 metri, il Lago Barombi Mbo, uno specchio d’acqua scura di origine vulcanica situato tra colline ammantate dalla giungla, i laghi di Manengouba, generatisi in una caldera erbosa a sud-est di Bangem, e soprattutto il Korup National Park, probabilmente la più accessibile delle aree di foresta pluviale protette del Camerun.
Spostandosi nella parte nord-occidentale del paese si andrà incontro a bellezze paesaggistiche di impagabile valore. La città più popolosa della zona è Bamenda, un insediamento che non ha molto da offrire ai visitatori, ma che rappresenta l’ideale punto di partenza alla scoperta della provincia. Il modo migliore per non perdersi nulla di questa parte di Camerun è seguire il Ring Road, un itinerario circolare lungo 367 chilometri che corre intorno alla regione dei Grassfields e che rappresenta una delle strade panoramiche più spettacolari del paese. All’inizio del viaggio si transita da Sabga, Bamessing e Ndop, tre località famose per i manufatti artigianali in legno che vi vengono prodotti, per poi proseguire verso Kumbo, un’antica stazione di villeggiatura collinare che al momento possiede un’atmosfera sfuggente, tipica di questi luoghi isolati. Successivamente si arriva a Nkambe, l’unico centro di dimensioni significative tra Kumbo e Wum, e poi a Missaje, al centro di una zona naturistica molto affascinante, per poi concludere il tragitto giungendo a Bafut, dove ammirare alcune testimonianze storiche del ricco passato.
Particolarmente stupefacente è l’estremità settentrionale del Camerun, che costituisce la frangia della più vasta zona arida del mondo: il deserto del Sahel, un ondeggiante mare rosso, ocra, giallo e marrone fatto di terra, polvere e bizzarre colline battute in tutte le direzioni dai venti secchi. La principale città di questa regione è N’Gaoundéré, da cui parte l’avventura vera e propria nel deserto, magari dopo aver visitato il bel Palais du Lamido. Spingendosi verso il Sahel si arriva Maroua, dove piatte strade di terra rossa e marrone corrono come letti di fiumi in secca tra edifici beige tozzi e tondeggianti, mentre ancora più a nord ci sono i Monti Mandara, scenari da cartolina con strapiombi di basalto che punteggiano una pianura vulcanica flagellata da tempeste di sabbia provenienti dal confine con la Nigeria. Per coronare la visita alla parte settentrionale del Camerun potete infine passare in rassegna il Parc National de Waza, un’area protetta arida e arsa dal sole che rivive allo scoccare della stagione delle piogge, quando si popolano anche di decine di specie di animali.
Nella parte settentrionale del Camerun c’è un’unica stagione delle piogge, che va da aprile/maggio all’inizio di ottobre, mentre a sud il clima è umido ed equatoriale, con le precipitazioni distribuite su tutti i dodici mesi dell’anno ed un alto tasso di umidità. I mesi più caldi sono marzo, aprile e maggio, durante i quali le temperature possono superare i 40 gradi, ma si tratta di un caldo secco e perciò più facilmente sopportabile. In generale i mesi più asciutti dell’anno sono quelli che vanno da novembre a febbraio, quando però la visibilità risulta fortemente compromessa a causa della polvere sollevata dall’harmattan, un vento secco e polveroso che spira dal Sahara al Golfo di Guinea; questo è anche il periodo migliore per visitare il Camerun, nonostante la scarsa visibilità possa compromettere la qualità delle fotografie.
Douala è lo snodo dei collegamenti aerei del Camerun, essendo collegata quotidianamente con l’Europa e con tante altre nazioni africane; un aeroporto internazionale è anche a Yaoundé, ma i voli sono più rari e servono meno destinazioni. Non ci sono servizi passeggeri organizzati via mare per la Guinea Equatoriale e il Gabon, mentre due volte a settimana un traghetto collega Limbe a Calabar, in Nigeria. Nel caso di spostamenti via terra, le compagnie di autobus che percorrono le principali strade nazionali sono diverse, tenendo presente che tutti i giorni sono attive corse di minibus da Maroua a Kousseri, da cui in appena 10 minuti di taxi si raggiunge Nguelé e il confine con il Ciad. Notevole è anche la rete ferroviaria, che dispone di tre linee principali: la Yaoundé-N’Gaounderé, la Yaoundé-Douala e la Douala-Kumba. Un’alternativa è rappresentata dal noleggio di automobili e motociclette, mezzi avventurosi con i quali è però possibile assaporare la vera essenza del Camerun.
Storico crocevia di culture, la regione corrispondente all’odierno Camerun vanta una storia ricca e variegata, nella quale i primi abitanti furono alcune popolazioni nomadi del Sahel, agricoltori bantu ed una varietà di gruppi etnolinguistici di bassa statura meglio noti come pigmei. Circa 2.000 anni fa, al posto dei pigmei subentrarono popolazioni provenienti dall’attuale Nigeria, mentre intorno all’VIII/IX secolo l’intera regione fu assoggettata dal potente stato del Kanem-Borno. Nel 1472 alcuni esploratori portoghesi furono i primi europei a mettere piede in Camerun, che nei due secoli successivi divenne un importante stazione di scalo per i mercanti di schiavi olandesi, britannici e portoghesi. Nel 1884 la Germania ratificò un trattato con i regni di Douala e dell’altopiano centrale di Bamileke, diventando la potenza egemone sul territorio fino alla fine della prima guerra mondiale, quando il protettorato tedesco fu spartito tra Francia e Gran Bretagna. Dopo anni di rivolte sanguinose, il Camerun ottenne l’indipendenza l’1 gennaio 1960.
A differenza di molte altre capitali africane, Yaoundé è una città affascinante, inserita in un contesto pittoresco dal punto di vista paesaggistico e particolarmente ricca di verde. Orientarsi nel suo centro cittadino è facile, con il fulcro rappresentato da Place Ahmadou Ahidjo attraverso la quale passa Ave Ahidjo, a sua volta parallela a Blvd du 20 Mai, che conduce al quartiere amministrativo di Quartier du Lac. Tra le cose da vedere spiccano: l’interessante Musée d’Art Camerounais, situato ai piedi del Monte Fébé ed ospitato all’interno del magnifico monastero benedettino della capitale; il Musée National, allestito in quello che un tempo era il palazzo presidenziale e ricco di oggetti di diverso genere tra cui maschere e sculture provenienti da tutto il paese; il Musée Afhemi, che comprende una collezione di pezzi camerunesi alloggiata in una residenza privata 6 chilometri a sud-est del centro; ed il Mvog-Betsi Zoo, uno dei migliori zoo dell’Africa occidentale, che ospita un gran numero di primati, ma anche leoni, iene, serpenti e uccelli.
Uno stralcio d’Africa totalmente differente da quello della capitale si ammira a Douala, il cuore pulsante dell’economia nazionale, una metropoli di oltre 1.700.000 abitanti umida, afosa e frenetica. Pur non essendo così male come qualcuno è solito dipingerla, Douala non è neanche il tipo di città in cui tutti vorrebbero trascorrere la luna di miele. Una delle zone più interessanti dell’insediamento è il porto, una sorta di enorme formicaio brulicante di persone che corrono da un angolo all’altro tra container stracolmi pronti per essere imbarcati per chissà dove, ma anche il Marché de Lagos ed il Marché Chinois incarnano bene i ritmi e la vitalità che animano Douala. Per riposarsi e rilassarsi un paio d’ore non c’è niente di meglio di una delle tante piscine del centro, dove meritano soprattutto la piscina dell’Hotel Akwa Palace e quella dell’Hotel Beausejour Mirabel, entrambi situati nel quartiere di Akwa.
Nella parte sud-occidentale del Camerun spicca la verdeggiante Limbe, una città di circa 50.000 abitanti sorta all’ombra del Monte Camerun e circondata da colline ricoperte da estese piantagioni di banane. A conferire fascino a Limbe sono soprattutto bellezze di carattere naturalistico; in tal senso non si può non entrare al Limbe Wildlife Centre, un centro per la salvaguardia degli animali selvatici che si pone come uno zoo nei confronti dei visitatori, che al suo interno avranno modo di apprezzare soprattutto gorilla, scimpanzé e coccodrilli, ma una visita la meritano anche i Limbe Botanic Gardens, i più grandi e antichi giardini di tutta l’Africa, dove vivono centinaia di specie vegetali diverse come piante di cannella, noce moscata, mango e cicadee. Circa un’ora a sud del centro c’è invece la Bimbia Rainforest, l’unica foresta di mangrovie sopravvissuta nei bassopiani costieri tra Douala e Limbe. A nord della città si estendono spiagge di sabbia vulcanica scura, tutte nominate con numeri decisamente poco romantici come Miglio 5, Miglio 6 e così via; le migliori sono situate all’altezza del Miglio 8, nei pressi del villaggio di Batoke, e del Miglio 11. Prima di immergersi occorre fare attenzione alla forze e alla direzione delle correnti marine, che possono essere pericolose soprattutto per i bambini.
La vetta più alta dell’Africa occidentale è il Monte Camerun, un vulcano alto 4.095 metri che ha eruttato l’ultima volta nel 2000, ma che al momento non desta particolari preoccupazioni. Dal punto di vista scientifico, il Monte Camerun riveste una notevole importanza per la sua vegetazione e l’avifauna endemica, oltre che per le singolari condizioni climatiche che ne fanno un importante luogo di biodiversità. Sulle sue pendici si possono praticare numerose escursioni, da itinerari brevi ed affrontabili da parte di chiunque, come ad esempio la Guinness Route, fino a tracciati impegnativi, che richiedono diversi giorni per essere portati a termine come la Radio Station Route. Nei dintorni si possono visitare il più basso Monte Etinde, che non supera i 1.700 metri, il Lago Barombi Mbo, uno specchio d’acqua scura di origine vulcanica situato tra colline ammantate dalla giungla, i laghi di Manengouba, generatisi in una caldera erbosa a sud-est di Bangem, e soprattutto il Korup National Park, probabilmente la più accessibile delle aree di foresta pluviale protette del Camerun.
Spostandosi nella parte nord-occidentale del paese si andrà incontro a bellezze paesaggistiche di impagabile valore. La città più popolosa della zona è Bamenda, un insediamento che non ha molto da offrire ai visitatori, ma che rappresenta l’ideale punto di partenza alla scoperta della provincia. Il modo migliore per non perdersi nulla di questa parte di Camerun è seguire il Ring Road, un itinerario circolare lungo 367 chilometri che corre intorno alla regione dei Grassfields e che rappresenta una delle strade panoramiche più spettacolari del paese. All’inizio del viaggio si transita da Sabga, Bamessing e Ndop, tre località famose per i manufatti artigianali in legno che vi vengono prodotti, per poi proseguire verso Kumbo, un’antica stazione di villeggiatura collinare che al momento possiede un’atmosfera sfuggente, tipica di questi luoghi isolati. Successivamente si arriva a Nkambe, l’unico centro di dimensioni significative tra Kumbo e Wum, e poi a Missaje, al centro di una zona naturistica molto affascinante, per poi concludere il tragitto giungendo a Bafut, dove ammirare alcune testimonianze storiche del ricco passato.
Particolarmente stupefacente è l’estremità settentrionale del Camerun, che costituisce la frangia della più vasta zona arida del mondo: il deserto del Sahel, un ondeggiante mare rosso, ocra, giallo e marrone fatto di terra, polvere e bizzarre colline battute in tutte le direzioni dai venti secchi. La principale città di questa regione è N’Gaoundéré, da cui parte l’avventura vera e propria nel deserto, magari dopo aver visitato il bel Palais du Lamido. Spingendosi verso il Sahel si arriva Maroua, dove piatte strade di terra rossa e marrone corrono come letti di fiumi in secca tra edifici beige tozzi e tondeggianti, mentre ancora più a nord ci sono i Monti Mandara, scenari da cartolina con strapiombi di basalto che punteggiano una pianura vulcanica flagellata da tempeste di sabbia provenienti dal confine con la Nigeria. Per coronare la visita alla parte settentrionale del Camerun potete infine passare in rassegna il Parc National de Waza, un’area protetta arida e arsa dal sole che rivive allo scoccare della stagione delle piogge, quando si popolano anche di decine di specie di animali.
Nella parte settentrionale del Camerun c’è un’unica stagione delle piogge, che va da aprile/maggio all’inizio di ottobre, mentre a sud il clima è umido ed equatoriale, con le precipitazioni distribuite su tutti i dodici mesi dell’anno ed un alto tasso di umidità. I mesi più caldi sono marzo, aprile e maggio, durante i quali le temperature possono superare i 40 gradi, ma si tratta di un caldo secco e perciò più facilmente sopportabile. In generale i mesi più asciutti dell’anno sono quelli che vanno da novembre a febbraio, quando però la visibilità risulta fortemente compromessa a causa della polvere sollevata dall’harmattan, un vento secco e polveroso che spira dal Sahara al Golfo di Guinea; questo è anche il periodo migliore per visitare il Camerun, nonostante la scarsa visibilità possa compromettere la qualità delle fotografie.
Douala è lo snodo dei collegamenti aerei del Camerun, essendo collegata quotidianamente con l’Europa e con tante altre nazioni africane; un aeroporto internazionale è anche a Yaoundé, ma i voli sono più rari e servono meno destinazioni. Non ci sono servizi passeggeri organizzati via mare per la Guinea Equatoriale e il Gabon, mentre due volte a settimana un traghetto collega Limbe a Calabar, in Nigeria. Nel caso di spostamenti via terra, le compagnie di autobus che percorrono le principali strade nazionali sono diverse, tenendo presente che tutti i giorni sono attive corse di minibus da Maroua a Kousseri, da cui in appena 10 minuti di taxi si raggiunge Nguelé e il confine con il Ciad. Notevole è anche la rete ferroviaria, che dispone di tre linee principali: la Yaoundé-N’Gaounderé, la Yaoundé-Douala e la Douala-Kumba. Un’alternativa è rappresentata dal noleggio di automobili e motociclette, mezzi avventurosi con i quali è però possibile assaporare la vera essenza del Camerun.