Mauritania: in viaggio nel magico Sahara
Mauritania, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Mauritania dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
La Mauritania è un paese molto particolare -se non unico- nel panorama etnico e culturale africano, essendo divisa nettamente, per numero, tra africani neri e arabo-berberi. Con una popolazione stimata di circa 3 milioni e mezzo di abitanti, da quasi duemila anni questa terra è attraversata dalle rotte commerciali del Sahara; dominata a sud dall'impero Soninké del Ghana a partire dal X secolo, fu sul finire dell'XI secolo che gli islamici penetrarono da nord, fino alla completa annessione del territorio al mondo arabo del 1674.
Diventata poco alla volta zona di controllo francese grazie all'invio di militari a scopo ufficialmente “difensivo” del paese africano, con il trattato di Parigi del 1814 la Francia si assicurò il diritto di esplorare le coste mauritane per poi instaurare, un secolo dopo, un vero e proprio regime coloniale. Conquistata l'indipendenza nel 1960, la Mauritania fu proclamata repubblica islamica e l'hassaniya come il francese ne divennero le lingue ufficiali. Risolta da parte mauritana la questione del Sahara occidentale nel 1978, con la rinuncia a qualsivoglia pretesa sulla terra rivendicata dal popolo sahrawi (tutt'ora in conflitto con il Marocco), dagli anni Ottanta ad oggi la situazione politica locale è stata caratterizzata da un susseguirsi di colpi di stato, dittature e rappresaglie che hanno certamente indebolito politicamente e socialmente la nazione. Si segnala a tal proposito che l'organizzazione sociale mauritana è piuttosto particolare e presenta una suddivisione in caste piuttosto netta; la schiavitù qui è stata abolita ufficialmente, ma non nei fatti, soltanto nel 1980.
Considerando le dimensioni del paese, grande all'incirca il triplo dell'Italia, al momento di pianificare un viaggio occorrerà fare i conti con il tempo a disposizione e considerare inoltre che circa i ¾ del territorio sono puramente desertici.
Si potrebbe iniziare il viaggio dalla regione dell'Adrar, che racchiude in sé le antiche città nel deserto di Ouadane e Chinguetti, le dune di sabbia e le favolose oasi ricolme di palme. Ad Atar, piccolo centro urbano, ma importante centro commerciale di quest'area, si può fare tappa per organizzare le escursioni in fuoristrada o in cammello; con un'escursione di alcuni giorni in fuoristrada si toccheranno le principali e più suggestive località della regione.
A Chinguetti, settima città santa dell'islam, le dune faranno da sfondo alla scoperta dell'antica cittadina carovaniera, mentre i suoi edifici del XIII secolo affascineranno il viaggiatore immerso nei vicoli della città vecchia. Anche qui è possibile organizzare uscite nel deserto con i cammelli, della durata variabile da uno a quattro giorni a seconda della destinazione richiesta. Ouadane, la tappa successiva, è invece una città berbera del XII secolo che sorge su una collina ricoperta di palme; la vista d'insieme, giungendo in fuoristrada dopo chilometri di deserto, è veramente sorprendente. Storicamente uno dei centri culturali sahariani, ospita ancora 23 biblioteche nonché due moschee, una delle quali risalente al XIV secolo.
Prima di spostarsi sulla costa atlantica può essere certamente piacevole, nonché uno spettacolo straordinario, fermarsi nel palmeto di Terjit. Qui un canyon racchiude la palmeraie irrorata dall'acqua che sgorga da due sorgenti nella roccia. Se questo non bastasse, si segnala che le due sorgenti, una calda e l'altra fredda, formano una pozza nella quale è possibile fare il bagno.
Lungo il tragitto per Nouadhibou, sull'Atlantico, ci si può recare ad ammirare il Ben Amira, il più grande monolite dell'emisfero boreale, una roccia di 633 metri d'altezza nel bel mezzo del deserto, vicino alla quale, alcuni chilometri più ad ovest, ne sorge una seconda, detta Aisha.
Giunti finalmente nella città portuaria di Nouadhibou, sulla Baie du Levrier, ben servita anche dalla ferrovia, si può organizzare il viaggio al Parc National du Banc D'Arguin; questo è considerato uno dei migliori luoghi al mondo per il birdwatching ed è stato inserito nella lista dei siti dell'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità. Situato lungo la rotta migratoria di moltissimi uccelli, il parco si estende per oltre duecento chilometri lungo la costa e comprende anche alcune isole visitabili con un'escursione organizzata.
Spostandosi ancora più a sud, rimanendo sempre sulla costa, ma abbandonando quest'incantevole natura, si giunge nella capitale Nouakchott, principale città del paese che conta all'incirca un milione di abitanti. Non godendo essa di particolari attrazioni, ci si può immergere nei suoi numerosi quanti affascinanti mercati, con una punta di riguardo per l'autentico spettacolo del mercato ittico e dell'indaffarato viavai che esso porta con sé.
Chi, giunto a questo punto del viaggio, avesse ancora tempo a disposizione, potrebbe prendere in considerazione l'idea di spostarsi nella zona centrale del paese, nel Tagant, la regione meno esplorata dai turisti. Nel capoluogo Tidjikja ci si può abbandonare alla visita della cittadina con le sue moschee, i mercati e l'antico Fort Coppolani, fortezza militare costruita dai francesi in epoca coloniale.
Prima di concludere il viaggio in quella che forse è l'ultima città -geograficamente- della Mauritania, può essere una buona idea fare una sosta rigenerante in pieno Sahara a Matmata, dove sorge un'incredibile oasi nelle cui acque vivono i coccodrilli.
Ultima tappa di questo straordinario viaggio, Oualata è una città del XIII secolo, storicamente ultimo avamposto nel deserto per le carovane in viaggio per Timbouctou. Distante da tutto, oltre al fascino che cela in sé un luogo così isolato dal resto del mondo, a contribuire alla meraviglia del viaggiatore sono le sue case rosse costruite con mattoni di fango e decorate con dipinti sulle pareti, sia all'esterno che all'interno. Qui la vita scorre tranquilla, e mentre si osservano i nomadi dedicarsi alle loro greggi, il tempo sembra essersi fermato. A quanti decidessero di non lasciarsi andare all'ozio e a questo ritmo rilassato, si suggerisce di optare per un'escursione con i cammelli nel deserto, o scegliere di visitare i siti archeologici nelle vicinanze della città prima di intraprendere la via del ritorno a casa.
I principali aeroporti mauritani si trovano a Nouakchott e ad Atar; i collegamenti con l'Europa avvengono solamente attraverso la Francia, mentre le altre compagnie che servono il paese sono nordafricane e gestiscono le rotte continentali.
Le frontiere terrestri dei paesi confinanti, come quelle con il Mali, il Senegal ed il Marocco (o Sahara Occidentale) sono facilmente attraversabili - passando per i valichi ufficiali - sia con mezzi privati che con i trasporti pubblici, ma è consigliabile informarsi adeguatamente in anticipo sulle condizioni delle strade e sui documenti richiesti prima di intraprendere viaggi così duri. Si ricorda infine che l'ingresso in Mauritania è consentito soltanto dietro esibizione del certificato di vaccinazione contro la febbre gialla.
Diventata poco alla volta zona di controllo francese grazie all'invio di militari a scopo ufficialmente “difensivo” del paese africano, con il trattato di Parigi del 1814 la Francia si assicurò il diritto di esplorare le coste mauritane per poi instaurare, un secolo dopo, un vero e proprio regime coloniale. Conquistata l'indipendenza nel 1960, la Mauritania fu proclamata repubblica islamica e l'hassaniya come il francese ne divennero le lingue ufficiali. Risolta da parte mauritana la questione del Sahara occidentale nel 1978, con la rinuncia a qualsivoglia pretesa sulla terra rivendicata dal popolo sahrawi (tutt'ora in conflitto con il Marocco), dagli anni Ottanta ad oggi la situazione politica locale è stata caratterizzata da un susseguirsi di colpi di stato, dittature e rappresaglie che hanno certamente indebolito politicamente e socialmente la nazione. Si segnala a tal proposito che l'organizzazione sociale mauritana è piuttosto particolare e presenta una suddivisione in caste piuttosto netta; la schiavitù qui è stata abolita ufficialmente, ma non nei fatti, soltanto nel 1980.
Considerando le dimensioni del paese, grande all'incirca il triplo dell'Italia, al momento di pianificare un viaggio occorrerà fare i conti con il tempo a disposizione e considerare inoltre che circa i ¾ del territorio sono puramente desertici.
Si potrebbe iniziare il viaggio dalla regione dell'Adrar, che racchiude in sé le antiche città nel deserto di Ouadane e Chinguetti, le dune di sabbia e le favolose oasi ricolme di palme. Ad Atar, piccolo centro urbano, ma importante centro commerciale di quest'area, si può fare tappa per organizzare le escursioni in fuoristrada o in cammello; con un'escursione di alcuni giorni in fuoristrada si toccheranno le principali e più suggestive località della regione.
A Chinguetti, settima città santa dell'islam, le dune faranno da sfondo alla scoperta dell'antica cittadina carovaniera, mentre i suoi edifici del XIII secolo affascineranno il viaggiatore immerso nei vicoli della città vecchia. Anche qui è possibile organizzare uscite nel deserto con i cammelli, della durata variabile da uno a quattro giorni a seconda della destinazione richiesta. Ouadane, la tappa successiva, è invece una città berbera del XII secolo che sorge su una collina ricoperta di palme; la vista d'insieme, giungendo in fuoristrada dopo chilometri di deserto, è veramente sorprendente. Storicamente uno dei centri culturali sahariani, ospita ancora 23 biblioteche nonché due moschee, una delle quali risalente al XIV secolo.
Prima di spostarsi sulla costa atlantica può essere certamente piacevole, nonché uno spettacolo straordinario, fermarsi nel palmeto di Terjit. Qui un canyon racchiude la palmeraie irrorata dall'acqua che sgorga da due sorgenti nella roccia. Se questo non bastasse, si segnala che le due sorgenti, una calda e l'altra fredda, formano una pozza nella quale è possibile fare il bagno.
Lungo il tragitto per Nouadhibou, sull'Atlantico, ci si può recare ad ammirare il Ben Amira, il più grande monolite dell'emisfero boreale, una roccia di 633 metri d'altezza nel bel mezzo del deserto, vicino alla quale, alcuni chilometri più ad ovest, ne sorge una seconda, detta Aisha.
Giunti finalmente nella città portuaria di Nouadhibou, sulla Baie du Levrier, ben servita anche dalla ferrovia, si può organizzare il viaggio al Parc National du Banc D'Arguin; questo è considerato uno dei migliori luoghi al mondo per il birdwatching ed è stato inserito nella lista dei siti dell'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità. Situato lungo la rotta migratoria di moltissimi uccelli, il parco si estende per oltre duecento chilometri lungo la costa e comprende anche alcune isole visitabili con un'escursione organizzata.
Spostandosi ancora più a sud, rimanendo sempre sulla costa, ma abbandonando quest'incantevole natura, si giunge nella capitale Nouakchott, principale città del paese che conta all'incirca un milione di abitanti. Non godendo essa di particolari attrazioni, ci si può immergere nei suoi numerosi quanti affascinanti mercati, con una punta di riguardo per l'autentico spettacolo del mercato ittico e dell'indaffarato viavai che esso porta con sé.
Chi, giunto a questo punto del viaggio, avesse ancora tempo a disposizione, potrebbe prendere in considerazione l'idea di spostarsi nella zona centrale del paese, nel Tagant, la regione meno esplorata dai turisti. Nel capoluogo Tidjikja ci si può abbandonare alla visita della cittadina con le sue moschee, i mercati e l'antico Fort Coppolani, fortezza militare costruita dai francesi in epoca coloniale.
Prima di concludere il viaggio in quella che forse è l'ultima città -geograficamente- della Mauritania, può essere una buona idea fare una sosta rigenerante in pieno Sahara a Matmata, dove sorge un'incredibile oasi nelle cui acque vivono i coccodrilli.
Ultima tappa di questo straordinario viaggio, Oualata è una città del XIII secolo, storicamente ultimo avamposto nel deserto per le carovane in viaggio per Timbouctou. Distante da tutto, oltre al fascino che cela in sé un luogo così isolato dal resto del mondo, a contribuire alla meraviglia del viaggiatore sono le sue case rosse costruite con mattoni di fango e decorate con dipinti sulle pareti, sia all'esterno che all'interno. Qui la vita scorre tranquilla, e mentre si osservano i nomadi dedicarsi alle loro greggi, il tempo sembra essersi fermato. A quanti decidessero di non lasciarsi andare all'ozio e a questo ritmo rilassato, si suggerisce di optare per un'escursione con i cammelli nel deserto, o scegliere di visitare i siti archeologici nelle vicinanze della città prima di intraprendere la via del ritorno a casa.
I principali aeroporti mauritani si trovano a Nouakchott e ad Atar; i collegamenti con l'Europa avvengono solamente attraverso la Francia, mentre le altre compagnie che servono il paese sono nordafricane e gestiscono le rotte continentali.
Le frontiere terrestri dei paesi confinanti, come quelle con il Mali, il Senegal ed il Marocco (o Sahara Occidentale) sono facilmente attraversabili - passando per i valichi ufficiali - sia con mezzi privati che con i trasporti pubblici, ma è consigliabile informarsi adeguatamente in anticipo sulle condizioni delle strade e sui documenti richiesti prima di intraprendere viaggi così duri. Si ricorda infine che l'ingresso in Mauritania è consentito soltanto dietro esibizione del certificato di vaccinazione contro la febbre gialla.