Turchia, viaggio tra cultura, mare e tradizione
Turchia, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Turchia dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Destinazione affascinante e per certi versi esotica, la Turchia offre gli ingredienti giusti per soddisfare i gusti più disparati. Spiagge calde e assolate, paesaggi spettacolari per gli amanti della natura, numerosi siti archeologici, città traboccanti di cultura e una cucina ricca di sapori dalla quale traspaiono usanze e tradizioni che richiamano le antiche origini di questa terra. Dalla preistoria ad oggi in questo grande paese sono fiorite e decadute alcune delle più influenti civiltà che abbiano mai messo piede nel Mediterraneo, come gli ittiti, i bizantini e gli ottomani. In Turchia sono riconosciuti ben sei siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e non mancano le opportunità di praticare sport all’aria aperta, in particolare lungo le coste mediterranee.
I primi abitanti stabili della Turchia risalgono all'inizio del Età del Neolitico, ovvero a 9.500 anni fa, ma comunque anche nel paleolitico ci furono insediamenti sparsi sull'altopiano anatolico. A far si che si stabilissero in questa vasta regione fu la fertilità del territorio, irrorato da due dei fiumi più importanti di sempre a livello storico: il Tigri e l’Eufrate. Tuttavia, fin dai primi uomini, la Turchia è sempre stata oggetto di conquista: prima gli Ittiti nel 1.600 a.C., poi i Greci a partire dal 1.100 a.C., i Frigi (famosi per il mito del Re Mida) e altri popoli, fino alla conquista di queste terre da parte di Ciro di Persia nel 547 a.C. e Alessandro Magno nel 334 a.C. Alla sua morte seguì un periodo di grande splendore con il Regno di Pergamo, fino a quando, intorno al 130 a.C., lo stato passò sotto il controllo di Roma, poi ospitare la capitale dell’Impero Romano d’Oriente a partire dal 330 d.C. Solo nel 663 d.C. gli arabi riuscirono a mettere per la prima volta le mani sulla Turchia; circa 500 anni dopo fu la volta dei Selgiuchidi, mentre nel 1453 ebbe inizio il dominio ottomano. Nel 1923, grazie all’impegno profuso dal più grande eroe nazionale turco Mustafa Kemal Atatürk, nacque infine l’odierna Repubblica Turca.
La Turchia rappresenta lo spartiacque tra Oriente e Occidente non solo geograficamente, ma anche culturalmente. A testimoniarlo sono le diverse religioni professate nel paese, dove ad una maggioranza musulmana si affiancano minoranza cristiane, soprattutto ortodosse, e ebraiche. Muovendo i primi passi in Turchia ci si renderà conto di come lungo la costa occidentale il suo aspetto sia rassicurante e familiare, ma non appena ci si spinge verso est, nell’Anatolia centrale, pare di essere catapultati indietro nel tempo. Qui l’aspetto di paese moderno, europeo e occidentalizzato lascia spazio alla vecchia Turchia, la più autentica, quella in cui è ancora possibile respirare usanze, culture e tradizioni solo apparentemente scomparse.
E' grazie a questo passato ricco di storia che la Turchia possiede una quantità di rovine greche e romane addirittura superiore all'Italia e alla Grecia. Nella parte orientale e sud-orientale del paese, non lontano da Çanakkale, si possono visitare le antiche rovine di Troia (oggi Truva) e Pergamo (Bergama), dove spiccano il Tempio di Traiano, l’Altare di Zeus, il teatro e l’Heroon, il tempio innalzato in onore dei re. Spostandosi un poco verso l'interno, Sardi consente di ammirare affascinanti rovine bizantine mentre più a sud, nella zona di Selcuk, Efeso è al pari di Micene, in Grecia, una delle città meglio conservate del mondo antico. Da non perdere il Tempio di Adriano, la Porta di Ercole, l’incredibile Biblioteca di Celso, il teatro e l’Odeon. Da qui si raggiungono rapidamente anche i siti di Priene, Mileto e Didime.
Addentrandosi nell’entroterra, nei dintorni di Pamukkale, ci sono inoltre le rovine di Hierapolis e di Afrodisias, da molti considerate ancora più belle delle precedenti. Impareggiabile è lo spettacolo paesaggistico. Qui acque ricche di calcio scorrono tra le rovine di un’antica città ellenistica prima di gettarsi da una parete rocciosa dando luogo a sedimenti terrazzati di travertino, delle cascate di roccia di un bianco accecante; unica controindicazione l’enorme afflusso turistico, specialmente d’estate. Sulla costa mediterranea occidentale, nascoste dietro una splendida spiaggia, potrete trovare le rovine di Patara e i resti di due notevoli siti Patrimonio dell'Unesco, Xanthos, un tempo capitale della Licia, e Letoon. Sulla strada per Antalya la scoperta di siti archeologici greci continua con Olympos e Phaselis, mentre le rovine romane si concentrano a Anamurium. Essendo di strada è d’obbligo la sosta ad Antalya per visitare il museo archeologico e il romantico sito di Termessos.
Se al fascino delle civiltà classiche preferite il sapore esotico della Turchia ottomana, ciò che fa per voi sono le tante città ancora avvolte dall’atmosfera tipicamente arabeggiante consolidata negli ultimi 500 anni. Qui, oltre a provare l’emozione di dormire in vecchie abitazioni di legno riadattate, mangiare piatti tipici della tradizione e conoscere personaggi alquanto pittoreschi, si può godere il benessere degli autentici hammam, i bagni turchi. Tra i quartieri ottomani meglio conservati della Turchia ricordiamo quello di Carsi a Sofranbolu, nella parte settentrionale del paese, dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall’UNESCO. Beypazari e Mudurnu paiono piccole Sofranbolu in miniatura, mentre spingendosi verso il centro dello stato Amasya offre caratteristiche dimore ottomane sospese sul fiume.
Imprescindibile è una visita ad Istanbul, che vi affascinerà con la natura ottomana della città vecchia, esotica e romantica immersa tra minareti, palazzi storici e bazar traboccanti di odori, colori e suoni orientali. Le attrattive turistiche più conosciute del centro sono: il Palazzo Topkapi, residenza ufficiale dei sultani per più di 400 anni; Haghia Sophia (Santa Sofia), costruita nel 537 d.C. ed uno dei più grandi edifici sacri del mondo; l’antistante Moschea Blu, realizzata da alcuni degli stessi tagliapietre che contribuirono alla costruzione del Taj Mahal in India; il Gran Bazar, un intrico di negozi sotto un soffitto dall’elaborata decorazione; e la moschea Suleymaniye, progettata dal grande architetto Sinan per Solimano il Magnifico. Poco fuori da esso spiccano la chiesa di S. Salvatore in Chora, che contiene alcuni dei più bei mosaici bizantini del Mediterraneo, ed il monastero di Mevlevi, costruito nel versante asiatico della città. Inoltre è imperdibile l’emozione di una gita in battello sul Bosforo, da dove ammirare entrambe le sponde dell’antica capitale bizantina.
Oltre a Istanbul, le altre due metropoli della Turchia sono Ankara, la capitale, e Izmir (Smirne). La prima, che rappresenta la porta d’ingresso all’Anatolia occidentale, è un insediamento molto vivace, ma dall’aspetto un po’ arido e freddo tanta è la sua modernità. Qui, infatti, Ataturk condusse una pioneristica campagna urbanistica e architettonica tesa a occidentalizzare l’intero centro abitato, al quale lavorò per anni l’architetto tedesco Hermann Jansen. Oggi la maggior parte dei turisti che visitano Ankara lo fanno per apprezzarne i musei, tra cui figurano Kurtulus Savasi Muzesi (Museo della Guerra di Indipendenza), il Cumhuriyet Muzesi (Museo della Repubblica), l’Etnografik Muzesi (Museo Etnografico) ed il Cengelhan Rahmi M. Koc Muzesi, una sorta di immenso museo dei trasporti allestito in un vecchio caravanserraglio restaurato di fronte all’entrata della cittadella fortificata.
Izmir, invece, è la più occidentale delle città turche, trovandosi all’imbocco dell’omonimo golfo sul Mar Egeo. Per secoli chiamata Smirne, Izmir è una località multietnica, che mette paura per le grandi dimensioni, ma tutta da esplorare. Tra le cose da vedere figurano alcuni bei musei, come quello archeologico e quello etnografico, e numerosi edifici storici: la Chiesa di San Policarpo, l’Agorà, il Castello di velluto ed il Kizlaragasi Han, un tipico complesso commerciali ottomano ottimamente restaurato. Più recente è invece la Saat Kulesi (Torre dell’orologio di Konak), la torre costruita nel 1901 per aiutare i turchi a calcolare le ore come gli europei.
La zona centrale del paese, la Cappadocia, conquista anche i più scettici con i suoi paesaggi lunari. Fate tappa a Goreme e visitate le città sotterranee di Derinkuyu e Kaymakli, ma se siete intolleranti al turismo di massa è meglio spingersi ancora più ad est. Di epoca selgiuchide sono Sivas, con le sue moschee e seminari (medrese), Ulu Cami, nella zona di Divrigi Erzurum, sito protetto dall'UNESCO, e le tombe di Ahlat, sulle sponde del Lago di Van. Da non perdere le chiese armene che sorgono lungo il confine e Ani, conosciuta per le grandi vestigia di epoca medievale. Proseguendo verso sud, fermatevi a Dogubayazit e a Van, col suo spettacolare castello e le rovine della chiesa di Akdamar su un'isola in mezzo al lago. Ad Harran, infine, antichissima città citata già nella Genesi, si possono visitare le caratteristiche case ad alveare.
Per quanto riguarda il litorale, le coste egea e mediterranea offrono le opportunità migliori, mentre la costa settentrionale del Mar Nero è ancora rimasta al di fuori del boom turistico. Località come Bodrum e Marmaris sono conosciute per la vivace vita notturna, mentre le spiagge più apprezzate sono quelle di Dalyan e Iztuzu (Turtle Beach) nei pressi di Cesme, Kaputas, vicino a Kalkan, Olu Deniz a Fethiye, Olympos e Ulas Karayollari lungo la costa mediterranea intorno ad Antalya. Oltre all’acqua turchese e alla sabbia candida, le spiagge turche offrono spesso l’opportunità di praticare diverse attività sportive. Altrettanto ricco è il palinsesto sportivo prospettato dalle località di montagna, tenendo presente che le catene montuose sono numerose e il monte più alto è l'Ararat, verso il Caucaso, coi suoi 5.165 metri di altezza, e accompagnato dall'aurea del mito dell'Arca di Noè.
In generale, le stagioni più adatte per visitare la Turchia sono la primavera, da aprile a maggio, e l'autunno, in particolare tra la fine di settembre e ottobre, quando il clima ad Istanbul e lungo le coste è ancora caldo e le temperature nell'Anatolia Centrale non sono troppo rigide; tuttavia, per visitare la zona orientale è meglio partire tra la fine di giugno e settembre. Tenete inoltre presente che in Turchia le ferie estive corrispondono a quelle italiane e che quindi si rischiano di trovare orde di turchi in vacanza lungo le coste proprio tra giugno e settembre.
Istanbul e il suo aeroporto Ataturk Havalimani rappresentano la porta d’ingresso principale alla Turchia. Qui decollano e atterrano aerei provenienti da più di cento località sparse per il mondo, mentre una minima parte del traffico (ma soprattutto i low cost) è dirottato su un altro aeroporto internazionale: il Sabiha Gokcen, vicino a Pendik, nella parte asiatica della città. Alcuni voli interni consentono di compiere gli spostamenti maggiori in tempi brevi, ma in Turchia, a meno che non abbiate intenzione di noleggiare un’auto, ci si muove prevalentemente in autobus e dolmus (taxi o minibus condiviso). Tenete presente che le maggiori compagnie di autobus del paese sono Kamil Koc, Ulusoy e Varan.
I primi abitanti stabili della Turchia risalgono all'inizio del Età del Neolitico, ovvero a 9.500 anni fa, ma comunque anche nel paleolitico ci furono insediamenti sparsi sull'altopiano anatolico. A far si che si stabilissero in questa vasta regione fu la fertilità del territorio, irrorato da due dei fiumi più importanti di sempre a livello storico: il Tigri e l’Eufrate. Tuttavia, fin dai primi uomini, la Turchia è sempre stata oggetto di conquista: prima gli Ittiti nel 1.600 a.C., poi i Greci a partire dal 1.100 a.C., i Frigi (famosi per il mito del Re Mida) e altri popoli, fino alla conquista di queste terre da parte di Ciro di Persia nel 547 a.C. e Alessandro Magno nel 334 a.C. Alla sua morte seguì un periodo di grande splendore con il Regno di Pergamo, fino a quando, intorno al 130 a.C., lo stato passò sotto il controllo di Roma, poi ospitare la capitale dell’Impero Romano d’Oriente a partire dal 330 d.C. Solo nel 663 d.C. gli arabi riuscirono a mettere per la prima volta le mani sulla Turchia; circa 500 anni dopo fu la volta dei Selgiuchidi, mentre nel 1453 ebbe inizio il dominio ottomano. Nel 1923, grazie all’impegno profuso dal più grande eroe nazionale turco Mustafa Kemal Atatürk, nacque infine l’odierna Repubblica Turca.
La Turchia rappresenta lo spartiacque tra Oriente e Occidente non solo geograficamente, ma anche culturalmente. A testimoniarlo sono le diverse religioni professate nel paese, dove ad una maggioranza musulmana si affiancano minoranza cristiane, soprattutto ortodosse, e ebraiche. Muovendo i primi passi in Turchia ci si renderà conto di come lungo la costa occidentale il suo aspetto sia rassicurante e familiare, ma non appena ci si spinge verso est, nell’Anatolia centrale, pare di essere catapultati indietro nel tempo. Qui l’aspetto di paese moderno, europeo e occidentalizzato lascia spazio alla vecchia Turchia, la più autentica, quella in cui è ancora possibile respirare usanze, culture e tradizioni solo apparentemente scomparse.
E' grazie a questo passato ricco di storia che la Turchia possiede una quantità di rovine greche e romane addirittura superiore all'Italia e alla Grecia. Nella parte orientale e sud-orientale del paese, non lontano da Çanakkale, si possono visitare le antiche rovine di Troia (oggi Truva) e Pergamo (Bergama), dove spiccano il Tempio di Traiano, l’Altare di Zeus, il teatro e l’Heroon, il tempio innalzato in onore dei re. Spostandosi un poco verso l'interno, Sardi consente di ammirare affascinanti rovine bizantine mentre più a sud, nella zona di Selcuk, Efeso è al pari di Micene, in Grecia, una delle città meglio conservate del mondo antico. Da non perdere il Tempio di Adriano, la Porta di Ercole, l’incredibile Biblioteca di Celso, il teatro e l’Odeon. Da qui si raggiungono rapidamente anche i siti di Priene, Mileto e Didime.
Addentrandosi nell’entroterra, nei dintorni di Pamukkale, ci sono inoltre le rovine di Hierapolis e di Afrodisias, da molti considerate ancora più belle delle precedenti. Impareggiabile è lo spettacolo paesaggistico. Qui acque ricche di calcio scorrono tra le rovine di un’antica città ellenistica prima di gettarsi da una parete rocciosa dando luogo a sedimenti terrazzati di travertino, delle cascate di roccia di un bianco accecante; unica controindicazione l’enorme afflusso turistico, specialmente d’estate. Sulla costa mediterranea occidentale, nascoste dietro una splendida spiaggia, potrete trovare le rovine di Patara e i resti di due notevoli siti Patrimonio dell'Unesco, Xanthos, un tempo capitale della Licia, e Letoon. Sulla strada per Antalya la scoperta di siti archeologici greci continua con Olympos e Phaselis, mentre le rovine romane si concentrano a Anamurium. Essendo di strada è d’obbligo la sosta ad Antalya per visitare il museo archeologico e il romantico sito di Termessos.
Se al fascino delle civiltà classiche preferite il sapore esotico della Turchia ottomana, ciò che fa per voi sono le tante città ancora avvolte dall’atmosfera tipicamente arabeggiante consolidata negli ultimi 500 anni. Qui, oltre a provare l’emozione di dormire in vecchie abitazioni di legno riadattate, mangiare piatti tipici della tradizione e conoscere personaggi alquanto pittoreschi, si può godere il benessere degli autentici hammam, i bagni turchi. Tra i quartieri ottomani meglio conservati della Turchia ricordiamo quello di Carsi a Sofranbolu, nella parte settentrionale del paese, dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall’UNESCO. Beypazari e Mudurnu paiono piccole Sofranbolu in miniatura, mentre spingendosi verso il centro dello stato Amasya offre caratteristiche dimore ottomane sospese sul fiume.
Imprescindibile è una visita ad Istanbul, che vi affascinerà con la natura ottomana della città vecchia, esotica e romantica immersa tra minareti, palazzi storici e bazar traboccanti di odori, colori e suoni orientali. Le attrattive turistiche più conosciute del centro sono: il Palazzo Topkapi, residenza ufficiale dei sultani per più di 400 anni; Haghia Sophia (Santa Sofia), costruita nel 537 d.C. ed uno dei più grandi edifici sacri del mondo; l’antistante Moschea Blu, realizzata da alcuni degli stessi tagliapietre che contribuirono alla costruzione del Taj Mahal in India; il Gran Bazar, un intrico di negozi sotto un soffitto dall’elaborata decorazione; e la moschea Suleymaniye, progettata dal grande architetto Sinan per Solimano il Magnifico. Poco fuori da esso spiccano la chiesa di S. Salvatore in Chora, che contiene alcuni dei più bei mosaici bizantini del Mediterraneo, ed il monastero di Mevlevi, costruito nel versante asiatico della città. Inoltre è imperdibile l’emozione di una gita in battello sul Bosforo, da dove ammirare entrambe le sponde dell’antica capitale bizantina.
Oltre a Istanbul, le altre due metropoli della Turchia sono Ankara, la capitale, e Izmir (Smirne). La prima, che rappresenta la porta d’ingresso all’Anatolia occidentale, è un insediamento molto vivace, ma dall’aspetto un po’ arido e freddo tanta è la sua modernità. Qui, infatti, Ataturk condusse una pioneristica campagna urbanistica e architettonica tesa a occidentalizzare l’intero centro abitato, al quale lavorò per anni l’architetto tedesco Hermann Jansen. Oggi la maggior parte dei turisti che visitano Ankara lo fanno per apprezzarne i musei, tra cui figurano Kurtulus Savasi Muzesi (Museo della Guerra di Indipendenza), il Cumhuriyet Muzesi (Museo della Repubblica), l’Etnografik Muzesi (Museo Etnografico) ed il Cengelhan Rahmi M. Koc Muzesi, una sorta di immenso museo dei trasporti allestito in un vecchio caravanserraglio restaurato di fronte all’entrata della cittadella fortificata.
Izmir, invece, è la più occidentale delle città turche, trovandosi all’imbocco dell’omonimo golfo sul Mar Egeo. Per secoli chiamata Smirne, Izmir è una località multietnica, che mette paura per le grandi dimensioni, ma tutta da esplorare. Tra le cose da vedere figurano alcuni bei musei, come quello archeologico e quello etnografico, e numerosi edifici storici: la Chiesa di San Policarpo, l’Agorà, il Castello di velluto ed il Kizlaragasi Han, un tipico complesso commerciali ottomano ottimamente restaurato. Più recente è invece la Saat Kulesi (Torre dell’orologio di Konak), la torre costruita nel 1901 per aiutare i turchi a calcolare le ore come gli europei.
La zona centrale del paese, la Cappadocia, conquista anche i più scettici con i suoi paesaggi lunari. Fate tappa a Goreme e visitate le città sotterranee di Derinkuyu e Kaymakli, ma se siete intolleranti al turismo di massa è meglio spingersi ancora più ad est. Di epoca selgiuchide sono Sivas, con le sue moschee e seminari (medrese), Ulu Cami, nella zona di Divrigi Erzurum, sito protetto dall'UNESCO, e le tombe di Ahlat, sulle sponde del Lago di Van. Da non perdere le chiese armene che sorgono lungo il confine e Ani, conosciuta per le grandi vestigia di epoca medievale. Proseguendo verso sud, fermatevi a Dogubayazit e a Van, col suo spettacolare castello e le rovine della chiesa di Akdamar su un'isola in mezzo al lago. Ad Harran, infine, antichissima città citata già nella Genesi, si possono visitare le caratteristiche case ad alveare.
Per quanto riguarda il litorale, le coste egea e mediterranea offrono le opportunità migliori, mentre la costa settentrionale del Mar Nero è ancora rimasta al di fuori del boom turistico. Località come Bodrum e Marmaris sono conosciute per la vivace vita notturna, mentre le spiagge più apprezzate sono quelle di Dalyan e Iztuzu (Turtle Beach) nei pressi di Cesme, Kaputas, vicino a Kalkan, Olu Deniz a Fethiye, Olympos e Ulas Karayollari lungo la costa mediterranea intorno ad Antalya. Oltre all’acqua turchese e alla sabbia candida, le spiagge turche offrono spesso l’opportunità di praticare diverse attività sportive. Altrettanto ricco è il palinsesto sportivo prospettato dalle località di montagna, tenendo presente che le catene montuose sono numerose e il monte più alto è l'Ararat, verso il Caucaso, coi suoi 5.165 metri di altezza, e accompagnato dall'aurea del mito dell'Arca di Noè.
In generale, le stagioni più adatte per visitare la Turchia sono la primavera, da aprile a maggio, e l'autunno, in particolare tra la fine di settembre e ottobre, quando il clima ad Istanbul e lungo le coste è ancora caldo e le temperature nell'Anatolia Centrale non sono troppo rigide; tuttavia, per visitare la zona orientale è meglio partire tra la fine di giugno e settembre. Tenete inoltre presente che in Turchia le ferie estive corrispondono a quelle italiane e che quindi si rischiano di trovare orde di turchi in vacanza lungo le coste proprio tra giugno e settembre.
Istanbul e il suo aeroporto Ataturk Havalimani rappresentano la porta d’ingresso principale alla Turchia. Qui decollano e atterrano aerei provenienti da più di cento località sparse per il mondo, mentre una minima parte del traffico (ma soprattutto i low cost) è dirottato su un altro aeroporto internazionale: il Sabiha Gokcen, vicino a Pendik, nella parte asiatica della città. Alcuni voli interni consentono di compiere gli spostamenti maggiori in tempi brevi, ma in Turchia, a meno che non abbiate intenzione di noleggiare un’auto, ci si muove prevalentemente in autobus e dolmus (taxi o minibus condiviso). Tenete presente che le maggiori compagnie di autobus del paese sono Kamil Koc, Ulusoy e Varan.
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