Fiji Island (Figi): vacanze nelle isole dell'arcipelago dell'Oceania
Fiji, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Fiji dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Il variegato paesaggio delle Fiji (o Figi), un arcipelago di isole lussureggianti circondate da barriere coralline di indescrivibile bellezza, si staglia all’orizzonte con i suoi verdi affioramenti vulcanici, mentre le acque color cobalto dell’Oceano Pacifico brulicano di variopinti coralli e variegate creature marine. Questi scorci da favola, che pure soddisfano pienamente le aspettative alimentate dai dèpliant turistici, rappresentano tuttavia solo una parte della bellezza di queste isole: altrettanto straordinario è il popolo figiano, instancabilmente caloroso e spontaneo. Dal punto di vista geografico, l’arcipelago è situato ad est di Vanuatu, ad ovest di Tonga, a sud di Tuvalu, e comprende circa 322 isole, di cui 106 abitate in modo permanente, ed altri 522 isolotti di piccole dimensioni. Per le loro dimensioni ridotte, le Fiji sono forse la destinazione più facile da visitare di tutto il Sud Pacifico.
Il termine Fiji è in realtà il toponimo tongano che designa queste isole, poi adottato dagli europei, che in origine si chiamavano Viti. All’inizio del XIX secolo, l’arcipelago era noto quasi esclusivamente ai cacciatori di balene ed ai commercianti di sandalo, mentre solo nel 1874, sotto il regno del ratu Seru Epenisa Cakobau, le isole divennero colonia britannica, rimanendo tali fino alla proclamazione di indipendenza avvenuta nel 1970. Dopo alcuni mesi lo stato entrò a far parte delle Nazioni Unite dando avvio ad un periodo di precaria stabilità politica, infranta definitivamente nel 2006, quando le Fiji sono cadute in mano al Commodoro Josaia Voreqe (Frank) Bainimarama, Comandante delle Forze Militari della Repubblica delle Fiji, che detiene attualmente il potere.
Viti Levu, l’isola più grande dell’arcipelago delle Fiji, ha un ruolo centrale nel paese, ospitando le principali industrie, la maggior parte delle attività commerciali e la sede degli organismi politici. Qui abita all’incirca il 75% della popolazione complessiva dello stato e da qui passano tutti i visitatori che, durante il loro soggiorno sull’isola, potranno dedicarsi al relax in spiaggia, ma anche alla visita dell’interno, contraddistinto da un insieme di altopiani umidi e lussureggianti dove darsi al trekking, rinfrescarsi tra le cascate e visitare i villaggi tradizionali. Una serie di accoglienti resort si estende a sud dell’isola, lungo la Coral Coast, di fronte ad una splendida barriera corallina situata subito al largo. Suva, la città più grande di tutto il Sud Pacifico e la capitale delle Fiji, è un afoso e vivace centro culturale e gastronomico. Tra le maggiori attrattive della città ricordiamo: il Fiji Museum, i Thurston Gardens, il Colo-i-Suva Forest Park ed il Laucala Campus della University of the South Pacific. Altre città di interesse turistico situate a Viti Levu sono: Nadi, il centro da cui iniziano buona parte delle escursioni all’isola; Lautoka, la seconda città per dimensioni delle Fiji, che maschera il suo aspetto tipicamente urbano con corridoi alberati, strade comode ed ampie ed un’atmosfera piacevolmente rilassata; Sigatoka, una piccola cittadina immersa in un paesaggio verde e fertile vicino alla foce del grande Sigatoka River; e Korotogo, un villaggio situato lungo la magnifica Coral Coast.
Al largo di Pacific Harbour, una barriera corallina lunga 64 chilometri racchiude la splendida Beqa Lagoon, famosa in tutto il mondo per i suoi favolosi siti di immersione, tra cui Side Streets e Caesar’s Rocks. Ai sub si uniscono appassionati surfisti che non vedono l’ora di cimentarsi con i grandi cavalloni alla sinistra del Frigate’s Passage, noto anche come Kavu Kavu Reef. Al centro della laguna sorgono le belle isole Beqa e Yanuca, atolli pressoché incontaminati. A breve distanza da Viti Levu si trova la minuscola Nananu-i-Ra, un’isoletta di appena 3,5 kmq che presenta un paesaggio ed un’atmosfera profondamente diversa rispetto al resto del paese. Qui si trovano ampie spiagge, insenature frastagliate e morbide colline erbose da cui ammirare la Nakauvadra Range, la catena montuosa vulcanica di Viti Levu. Non ci sono strade ne villaggi e la maggior parte degli abitanti è di origine europea, perciò i contatti con la cultura indigena sono piuttosto limitati. Le umide Namosi Highlands, a nord di Pacific Harbour, vantano i paesaggi più spettacolari delle Fiji: foreste pluviali, ripide catene montuose, profondi canyon scavati dai fiumi ed alte cascate.
Molto bello è il gruppo delle Mamanuca, isole dove spiagge di sabbia bianca ed acque cristalline offrono favolose opportunità per lo snorkeling, le immersioni ed il surf. Soleggiate ed immerse in una laguna formata dalla Malolo Barrier Reef e da Viti Levu, queste 20 isole sembrano appena uscite dai dèpliant di un’agenzia di viaggi. Molte di esse accolgono turisti che partecipano ad escursioni in giornata dalle vicine Nadi e Lautoka, mentre per soggiorni più lunghi le isole dispongono di una vasta gamma di resort adatti a tutte le tasche. Appartengono al gruppo delle Mamanuca: South Sea Island, una minuscola isola piatta e sabbiosa un tempo nota come Aqualand; Bounty Island, tra le migliori destinazioni per chi viaggia facendo economia; Beachcomber Island, interamente occupata da un resort e circondata da una bella spiaggia; Navini, una piccola isola tondeggiante delimitata da barriere coralline dai mille colori; Malololailai, la seconda isola del gruppo per dimensioni; Castaway Island, orlata dai coralli e nota anche come Qalito; Mana, punteggiata di colline da cui ammirare il panorama; e Malolo, la più grande delle Mamanuca, dove si trovano due villaggi, tre resort, mangrovie in quantità ed una bellissima foresta costiera.
Come le Mamanuca, le isole del gruppo delle Yasawa offrono un piacevole clima secco e soleggiato, lagune cristalline ed eccellenti opportunità per praticare snorkeling ed immersioni. Tuttavia, queste 20 isole vulcaniche sparse attraverso 90 chilometri di barriera corallina sono superiori per dimensioni, hanno spiagge un po’ meno affollate e paesaggi più aspri. La tecnologia qui è ancora un mistero ed una permanenza superiore ad un giorno vi permetterà di comprendere a poco a poco il vero significato del tempo per i figiani. Tra le Yasawa più note ricordiamo: Kuata, caratterizzata da insolite formazioni di roccia vulcanica, grotte e pareti coralline; Wayasewa, dominata dalla Vatuvula, una roccia vulcanica che accoglie i visitatori al loro arrivo; Waya, un mix di colline frastagliate, splendide lagune ed un perimetro di spiagge bianche e sabbiose; Naviti, una delle isole più grandi del gruppo, che vanta un favoloso sito in cui si potrà praticare lo snorkeling nuotando insieme alle mante; Tavewa, che ospita alcuni dei resort più settentrionali delle Yasawa, anche se spesso è sferzata da violenti alisei; Nacula, il cui interno collinare è solcato da numerosi sentieri; e Nanuya Lailai, che ospita la celeberrima Blue Lagoon, calamita per appassionati di immersioni, surfisti e lussuose navi da crociera.
Situata circa 450 chilometri a nord delle Yasawa, Rotuma si differenzia etnicamente e linguisticamente dalle altre isole figiane. La sua fiera, orgogliosa e cordiale popolazione è influenzata dalla cultura tongana, ed i visitatori vengono accolti più come partecipanti che come semplici spettatori. Chi è disposto a fare lo sforzo di arrivare a Rotuma viene ricompensato dalle piacevoli sorprese di questo avamposto polinesiano, con il paesaggio punteggiato di crateri vulcanici che raggiungono anche i 250 metri di altezza, e le colonie di uccelli che nidificano sulle vicine isole di Urea, Hatana e Hofliua. Il periodo migliore per visitare l’isola è quello della Fara, una serie di festeggiamenti annuali che inizia il primo giorno di dicembre, quando la rigorosa etica del lavoro di Rotuma lascia spazio a sei settimane di balli, feste e baldorie in generale.
Detto dei famosi gruppi delle Mamanuca e delle Yasawa, alle Fiji si trovano altri accorpamenti di isole, meno conosciuti, ma ugualmente belli. In tal senso ricordiamo il gruppo delle Lomaiviti, tra le quali Levuka, Caqalai, Leleuvia, Naigani e Namenalala, atolli semplici e tranquilli, situati al largo della costa orientale di Viti Levu, ma anche il gruppo delle Kadavu e quello delle Lau.
In generale ogni isola o gruppo è caratterizzato da un proprio calendario di festività e manifestazioni, ma un evento nazionale di discreta importanza è il Diwali Festival, che si tiene alla fine di ottobre o tutt’al più all’inizio di novembre. Durante le celebrazioni del cosiddetto “Festival delle Luci”, gli hindu venerano Lakshmi, la dea della ricchezza, e l’atmosfera è particolarmente allegra e stimolante, con migliaia di persone che si riversano nelle strade illuminate da candele e lanterne, segnali che indicano la via che porta alla divinità.
Il clima è marittimo tropicale, mite ed umido per tutto l’anno, con temperature medie di circa 25 gradi. Nelle torride giornate estive la colonnina di mercurio può arrivare fino a 31 gradi, ma durante i mesi più freddi, ovvero luglio e agosto, i valori minimi scendono fino a 18/20 gradi. La stagione delle piogge dura da novembre ad aprile, mentre quella secca si protrae da maggio a ottobre, anche se si possono verificare acquazzoni in qualsiasi periodo dell’anno. Il periodo migliore per visitare le Fiji è da maggio ad ottobre, in quanto nella stagione secca le temperature sono più fresche e l’umidità meno opprimente. Anche novembre, febbraio e marzo sono buoni mesi, visto soprattutto il calo sensibile del numero dei turisti presenti sull’arcipelago.
La maggior parte dei voli internazionali per le Fiji atterra al Nadi International Airport, mentre alcuni voli arrivano al Nausori International Airport, nei pressi di Suva. Raggiungere le Fiji via mare è difficile, a meno che non si partecipi ad una crociera o ad un viaggio in yacht. I trasporti interni constano essenzialmente di autobus, furgoncini e traghetti, con i quali ci si potrà spostare da un’isola all’altra in modo relativamente semplice ed economico.
Nota per il Turista: 180° meridiano, linea internazionale del cambiamento data, Isole Fiji, più precisamente nell’isola di Taveuni. E' qui che comincia il nuovo giorno!
Il termine Fiji è in realtà il toponimo tongano che designa queste isole, poi adottato dagli europei, che in origine si chiamavano Viti. All’inizio del XIX secolo, l’arcipelago era noto quasi esclusivamente ai cacciatori di balene ed ai commercianti di sandalo, mentre solo nel 1874, sotto il regno del ratu Seru Epenisa Cakobau, le isole divennero colonia britannica, rimanendo tali fino alla proclamazione di indipendenza avvenuta nel 1970. Dopo alcuni mesi lo stato entrò a far parte delle Nazioni Unite dando avvio ad un periodo di precaria stabilità politica, infranta definitivamente nel 2006, quando le Fiji sono cadute in mano al Commodoro Josaia Voreqe (Frank) Bainimarama, Comandante delle Forze Militari della Repubblica delle Fiji, che detiene attualmente il potere.
Viti Levu, l’isola più grande dell’arcipelago delle Fiji, ha un ruolo centrale nel paese, ospitando le principali industrie, la maggior parte delle attività commerciali e la sede degli organismi politici. Qui abita all’incirca il 75% della popolazione complessiva dello stato e da qui passano tutti i visitatori che, durante il loro soggiorno sull’isola, potranno dedicarsi al relax in spiaggia, ma anche alla visita dell’interno, contraddistinto da un insieme di altopiani umidi e lussureggianti dove darsi al trekking, rinfrescarsi tra le cascate e visitare i villaggi tradizionali. Una serie di accoglienti resort si estende a sud dell’isola, lungo la Coral Coast, di fronte ad una splendida barriera corallina situata subito al largo. Suva, la città più grande di tutto il Sud Pacifico e la capitale delle Fiji, è un afoso e vivace centro culturale e gastronomico. Tra le maggiori attrattive della città ricordiamo: il Fiji Museum, i Thurston Gardens, il Colo-i-Suva Forest Park ed il Laucala Campus della University of the South Pacific. Altre città di interesse turistico situate a Viti Levu sono: Nadi, il centro da cui iniziano buona parte delle escursioni all’isola; Lautoka, la seconda città per dimensioni delle Fiji, che maschera il suo aspetto tipicamente urbano con corridoi alberati, strade comode ed ampie ed un’atmosfera piacevolmente rilassata; Sigatoka, una piccola cittadina immersa in un paesaggio verde e fertile vicino alla foce del grande Sigatoka River; e Korotogo, un villaggio situato lungo la magnifica Coral Coast.
Al largo di Pacific Harbour, una barriera corallina lunga 64 chilometri racchiude la splendida Beqa Lagoon, famosa in tutto il mondo per i suoi favolosi siti di immersione, tra cui Side Streets e Caesar’s Rocks. Ai sub si uniscono appassionati surfisti che non vedono l’ora di cimentarsi con i grandi cavalloni alla sinistra del Frigate’s Passage, noto anche come Kavu Kavu Reef. Al centro della laguna sorgono le belle isole Beqa e Yanuca, atolli pressoché incontaminati. A breve distanza da Viti Levu si trova la minuscola Nananu-i-Ra, un’isoletta di appena 3,5 kmq che presenta un paesaggio ed un’atmosfera profondamente diversa rispetto al resto del paese. Qui si trovano ampie spiagge, insenature frastagliate e morbide colline erbose da cui ammirare la Nakauvadra Range, la catena montuosa vulcanica di Viti Levu. Non ci sono strade ne villaggi e la maggior parte degli abitanti è di origine europea, perciò i contatti con la cultura indigena sono piuttosto limitati. Le umide Namosi Highlands, a nord di Pacific Harbour, vantano i paesaggi più spettacolari delle Fiji: foreste pluviali, ripide catene montuose, profondi canyon scavati dai fiumi ed alte cascate.
Molto bello è il gruppo delle Mamanuca, isole dove spiagge di sabbia bianca ed acque cristalline offrono favolose opportunità per lo snorkeling, le immersioni ed il surf. Soleggiate ed immerse in una laguna formata dalla Malolo Barrier Reef e da Viti Levu, queste 20 isole sembrano appena uscite dai dèpliant di un’agenzia di viaggi. Molte di esse accolgono turisti che partecipano ad escursioni in giornata dalle vicine Nadi e Lautoka, mentre per soggiorni più lunghi le isole dispongono di una vasta gamma di resort adatti a tutte le tasche. Appartengono al gruppo delle Mamanuca: South Sea Island, una minuscola isola piatta e sabbiosa un tempo nota come Aqualand; Bounty Island, tra le migliori destinazioni per chi viaggia facendo economia; Beachcomber Island, interamente occupata da un resort e circondata da una bella spiaggia; Navini, una piccola isola tondeggiante delimitata da barriere coralline dai mille colori; Malololailai, la seconda isola del gruppo per dimensioni; Castaway Island, orlata dai coralli e nota anche come Qalito; Mana, punteggiata di colline da cui ammirare il panorama; e Malolo, la più grande delle Mamanuca, dove si trovano due villaggi, tre resort, mangrovie in quantità ed una bellissima foresta costiera.
Come le Mamanuca, le isole del gruppo delle Yasawa offrono un piacevole clima secco e soleggiato, lagune cristalline ed eccellenti opportunità per praticare snorkeling ed immersioni. Tuttavia, queste 20 isole vulcaniche sparse attraverso 90 chilometri di barriera corallina sono superiori per dimensioni, hanno spiagge un po’ meno affollate e paesaggi più aspri. La tecnologia qui è ancora un mistero ed una permanenza superiore ad un giorno vi permetterà di comprendere a poco a poco il vero significato del tempo per i figiani. Tra le Yasawa più note ricordiamo: Kuata, caratterizzata da insolite formazioni di roccia vulcanica, grotte e pareti coralline; Wayasewa, dominata dalla Vatuvula, una roccia vulcanica che accoglie i visitatori al loro arrivo; Waya, un mix di colline frastagliate, splendide lagune ed un perimetro di spiagge bianche e sabbiose; Naviti, una delle isole più grandi del gruppo, che vanta un favoloso sito in cui si potrà praticare lo snorkeling nuotando insieme alle mante; Tavewa, che ospita alcuni dei resort più settentrionali delle Yasawa, anche se spesso è sferzata da violenti alisei; Nacula, il cui interno collinare è solcato da numerosi sentieri; e Nanuya Lailai, che ospita la celeberrima Blue Lagoon, calamita per appassionati di immersioni, surfisti e lussuose navi da crociera.
Situata circa 450 chilometri a nord delle Yasawa, Rotuma si differenzia etnicamente e linguisticamente dalle altre isole figiane. La sua fiera, orgogliosa e cordiale popolazione è influenzata dalla cultura tongana, ed i visitatori vengono accolti più come partecipanti che come semplici spettatori. Chi è disposto a fare lo sforzo di arrivare a Rotuma viene ricompensato dalle piacevoli sorprese di questo avamposto polinesiano, con il paesaggio punteggiato di crateri vulcanici che raggiungono anche i 250 metri di altezza, e le colonie di uccelli che nidificano sulle vicine isole di Urea, Hatana e Hofliua. Il periodo migliore per visitare l’isola è quello della Fara, una serie di festeggiamenti annuali che inizia il primo giorno di dicembre, quando la rigorosa etica del lavoro di Rotuma lascia spazio a sei settimane di balli, feste e baldorie in generale.
Detto dei famosi gruppi delle Mamanuca e delle Yasawa, alle Fiji si trovano altri accorpamenti di isole, meno conosciuti, ma ugualmente belli. In tal senso ricordiamo il gruppo delle Lomaiviti, tra le quali Levuka, Caqalai, Leleuvia, Naigani e Namenalala, atolli semplici e tranquilli, situati al largo della costa orientale di Viti Levu, ma anche il gruppo delle Kadavu e quello delle Lau.
In generale ogni isola o gruppo è caratterizzato da un proprio calendario di festività e manifestazioni, ma un evento nazionale di discreta importanza è il Diwali Festival, che si tiene alla fine di ottobre o tutt’al più all’inizio di novembre. Durante le celebrazioni del cosiddetto “Festival delle Luci”, gli hindu venerano Lakshmi, la dea della ricchezza, e l’atmosfera è particolarmente allegra e stimolante, con migliaia di persone che si riversano nelle strade illuminate da candele e lanterne, segnali che indicano la via che porta alla divinità.
Il clima è marittimo tropicale, mite ed umido per tutto l’anno, con temperature medie di circa 25 gradi. Nelle torride giornate estive la colonnina di mercurio può arrivare fino a 31 gradi, ma durante i mesi più freddi, ovvero luglio e agosto, i valori minimi scendono fino a 18/20 gradi. La stagione delle piogge dura da novembre ad aprile, mentre quella secca si protrae da maggio a ottobre, anche se si possono verificare acquazzoni in qualsiasi periodo dell’anno. Il periodo migliore per visitare le Fiji è da maggio ad ottobre, in quanto nella stagione secca le temperature sono più fresche e l’umidità meno opprimente. Anche novembre, febbraio e marzo sono buoni mesi, visto soprattutto il calo sensibile del numero dei turisti presenti sull’arcipelago.
La maggior parte dei voli internazionali per le Fiji atterra al Nadi International Airport, mentre alcuni voli arrivano al Nausori International Airport, nei pressi di Suva. Raggiungere le Fiji via mare è difficile, a meno che non si partecipi ad una crociera o ad un viaggio in yacht. I trasporti interni constano essenzialmente di autobus, furgoncini e traghetti, con i quali ci si potrà spostare da un’isola all’altra in modo relativamente semplice ed economico.
Nota per il Turista: 180° meridiano, linea internazionale del cambiamento data, Isole Fiji, più precisamente nell’isola di Taveuni. E' qui che comincia il nuovo giorno!