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Racconto di Viaggio da Buenos Aires in Argentina a Santiago del Cile (9 pagine)

Alla scoperta di Cile e Argentina, viaggio di Natale e Capodanno da Buenos Aires a Santiago del CIle attraverso la Patagonia, la Terra del Fuoco, il Perito Moreno e il Parque National Torres del Paine..

Viaggio fino all'Isola di Chiloè

Dopo due notti e tre giorni nella regione dei laghi, il 9 gennaio decidiamo di partire per un fuori programma: andare nella “vicina” Isla di Chiloè. Ennesimo viaggio in bus+nave, (ma questa volta di sole 5 ore), e dopo aver attraversato la porzione di Oceano Pacifico che ci separava dalla terra ferma, raggiungiamo Castro. E’ la capitale di questa piccola isola (180 km di lunghezza e solo 50 km di larghezza), divenuta celebre per le sue palafitte (autentiche strutture in piedi sull’acqua), per i suoi cibi prelibati e per la sua cattedrale in legno. L’Iglesia san Francisco è una delle 150 chiese dell’Isola, ed insieme ad altre 16 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. E’ particolarissima sia esternamente, dove la facciata ormai un po’ rovinata non rende il giusto onore alla bellezza dei colori, sia internamente dove le vetrate dipinte ed il legno luminoso, creano giochi di luce pazzeschi. Ci ha impressionato trovare svariate sculture di santi italiani (San Francesco, Santa Chiara, ma anche Padre Pio), e notare come le bandiere nazionali siano esposte con fierezza accanto a raffigurazioni della Madonna o del Cristo in croce.

Inoltre il cibo di Chiloè è qualcosa di differente rispetto al resto del Cile,ed anche in questo si può notare il loro grande desiderio di diversità ed indipendenza che storicamente li contraddistingue. Un piatto su tutti: il CURANTO, uno stufato che mescola frutti di mare e carne. Ottimo il prezzo ed anche la qualità del pesce gustato presso il ristorante Don Octavio, costruito su una palafitta, assai caratteristico e dall’ambiente peschereccio.

Il giorno seguente, il 10 gennaio, dopo aver dormito ospitati da una famiglia locale che ci ha messo a disposizione una parte della loro abitazione per una cifra davvero irrisoria, abbiamo raggiunto con un bus interno Quemchi (45 min da Castro). In questo piccolo villaggio di pescatori il tempo sembra essersi fermato. E’ ideale per rilassare mente e corpo dalle fatiche passate ed in vista di quelle future. Ottimo spendere una mezza giornata camminando lungo la baia, ammirando i pescherecci arenati a causa di un grande dislivello delle maree (7m) e passando un po’ di tempo nel migliore ristornate di Chiloè: El Chejo.

Cordiali, gentili, accoglienti ed ospitali. Sembrerà di stare a casa vostra, ma sarà molto meglio, a meno che non abbiate una terrazza sull’oceano pacifico. Dopo aver saziato le nostre anime, abbiamo raggiunto sempre via bus la città più grande e forse meno interessante dell’isola: Ancud. Essa è molto normale, se non per la deliziosa piazzetta, un interessante museo e un caratteristico lungomare. Da qui siamo ripartiti per tornare a P. Varas dove ci attendeva l’ennesimo viaggio in bus in direzione di Santiago.

 Pubblicato da il 07/12/2011 - 52.009 letture - ® Riproduzione vietata

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