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Monteleone d'Orvieto (Umbria): cosa vedere nel borgo in provincia di Terni

Monteleone d'Orvieto, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Monteleone d'Orvieto dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

È un territorio ad alta densità collinare quello che fra verdi distese e morbide estensioni di vegetazione si coccola Monteleone d’Orvieto, borgo medievale che in provincia di Terni ha gelosamente preservato le proprie antiche fattezze allungando lo sguardo sui monti toscani e laziali nonché sulla Valle del Chiani.

Storia

In virtù della posizione geografica particolarmente favorevole, Monteleone ha sempre stuzzicato le fantasie di casate, signorie e feudatari pronti a mettervi le mani per meglio controllare tutto il comprensorio. Ci pensò allora Orvieto nel 1050 a erigere un castello che fungesse da base militare e fulcro del nucleo urbano. Del maniero, distrutto dai fiorentini nel 1643, sono sopravvissuti la porta d’accesso, la cosiddetta Torre Mozza e un torrione con tratti murari aventi al tempo funzione di difesa, ora fantastico belvedere su Umbria, Toscana e Lazio.

Lo scomparso fortilizio ha pesantemente influenzato quanto gli stava intorno, il costrutto del vecchio borgo la cui rete di caratteristici vicoli tempestati di sampietrini si posa sulla piazza principale del paese (pavimentata interamente in basole di basalto, che sono tuttavia un recupero del secondo dopoguerra) disegnando i perimetri di gioielli architettonici come il Teatro comunale dei “Rustici” derivato nel 1732 dal vetusto Palazzo del Podestà. È ritenuto uno dei più piccoli teatri storici del mondo. Il Forum Nazionale dei Giovani gli ha attribuito il titolo di “Meraviglia italiana”.

Cosa vedere a Monteleone d’Orvieto

In zona vanno visti la Torre Civica eretta nel 1890, la seicentesca Chiesa del Santissimo Crocifisso (progettata da Francesco Scalza di Orvieto) che si fregia all’interno di uno stupendo altare barocco e la Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo il cui patrimonio artistico riserva la visione di un bellissimo affresco rappresentante una Madonna con Bambino con ai lati i Santi Pietro e Paolo. Presenti inoltre una Pietà degli allievi del Perugino e le spoglie di San Teodoro Martire conservate nella Cripta.

Il centro è attraversato da una sorta di decumano, quella che i paesani conoscono come via Dritta sebbene l’attuale denominazione sia Corso Vittorio Emanuele II. Perpendicolari e parallele corrono altre vie significative per ciò che possono offrire al turista, parliamo dunque di via Torta ovvero via Mazzini, via Uscidietro e via degli Orti, culminando in via della Ripa. Oltrepassata la simbolica Porta Nord s’apre allo sguardo Piazza Garibaldi, che a livello ipogeo nascondeva un’antica cisterna dove convogliavano le scorte d’acqua del borgo. La cisterna, a differenza del primigenio pozzo, sta ancora là.

Purtroppo nell’800 si è dovuto demolire la Chiesa della Madonna della Torre, memorabile per il fiero campanile. Appartiene ai dolci e nostalgici ricordi anche la Chiesa di San Giovanni Decollato, abbattuta dopo il trasferimento della Confraternita che la gestiva. Il punto più alto di Monteleone è occupato dall’elegante mole della Chiesa della Santissima Annunziata, attualmente conformata in modo da rivestire il ruolo di oratorio cui è attigua la casa del cappellano: essa sarebbe in verità poca cosa se non fosse oggi la sede dell'Associazione Presepio Vivente. Tornando alla chiesa, mostra una facciata del 1770; superato il portone d’ingresso, ecco palesarsi la statua della Madonna Assunta.

Sopravanzata la Casa di Attilio Parelli s’intravede nitidamente la sagoma della Parrocchiale. Tale edificio religioso sfoggia un campanile fornito di concerto di quattro campane. A questo punto il turista non deve fare altro che muovere pochi passi per calcare Piazza Cavour, dove una costruzione in laterizi di fine Ottocento copriva una seconda cisterna la cui acqua riforniva direttamente il castello. Ne fa le veci un pozzo che, pur essendo una ricostruzione degli anni ’80 del Novecento, riprende il progetto originale potendo fare affidamento su alcuni componenti dell’epoca, la grata di chiusura, il sostegno della carrucola, le pietre basiche e di bordatura.

Piazza Pietro Bilancini, alias Piazza dell’Orologio, alias Piazza Umberto I ruota attorno alla casa natale di Pietro Bilancini, poeta e critico letterario di fine XIX secolo. Non lascia indifferenti la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, nella cui canonica c’è la Biblioteca Comunale. Presumibilmente già esistente dalla metà del ‘600, la chiesa reca una splendida facciata realizzata nel 1781 da Giovanni Sperani. Su Piazza Bilancini si eleva la Torre dell’Orologio concepita da Filidio Lemmi per essere una vestigia dai toni caldi e armoniosi. Le lancette dell’orologio venivano in origine mosse da una macchina a pendolo dai pesi in pietra preposti ad azionare il meccanismo.

La possente Muraglia del Sassone che degrada dalla Porta Sud in direzione della campagna risponde a un antico manufatto sopra il quale si ammira uno stupendo scorcio panoramico verso la Valdichiana. Addentrandosi nello spazio cittadino troviamo Piazza del Municipio e i resti delle mura che si alternano lungo via del Muro. Una via che sembra anonima ma che in realtà risulta un antico punto di riferimento conduce al Vecchio Forno, proseguendo per Piazza del Torrione, terrazza dalla quale si può rimirare un vastissimo panorama inclusivo del monte Amiata, i monti Cimini e piccoli borghetti sparsi.

Eventi, sagre e Manifestazioni

Il bagaglio di tradizioni e rievocazioni a carattere folkloristico è estremamente ricco e variegato. C’è un po’ di tutto in calendario, tante le manifestazioni e ricorrenze. Tra di esse Presepe Vivente e Carnevale ambiscono alla sacra devozione, mentre particolarmente evocative appaiono la Festa dei Luminari a fine giugno e la Giostra del Giglio con il suo Corteo Storico di scena a metà agosto. Su sponda gastronomica, da non perdere al termine di giugno la Sagra degli Gnocchi, la Sagra della Pizza sul finire di luglio, la Rimpatriata e la Sagra degli Umbrichelli nelle prime due settimane di agosto.

Abbiamo parlato di gastronomia, quindi è doveroso ancora dire che Monteleone d’Orvieto è produttore di una qualità di zafferano entrato nel novero di Slow Food, il Croco di Monteleone. Di pari dignità la famosa pera di Monteleone, frutto succoso e molto dolce.

Come arrivare a Monteleone d’Orvieto

Partendo da Roma o Firenze, dall’Autostrada A1 uscire al casello di Fabro, svoltare a sinistra, raggiungere Fabro Scalo e alla rotonda girare a sinistra sulla SR 71 in direzione di Monteleone d’Orvieto; la stazione ferroviaria di Fabro dista dal paese ca. 7 km; l’aeroporto Sant’Egidio di Perugia è quello di riferimento.
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