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I siti archeologici pił belli del mondo

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Ayutthaya, Thailandia (Nella foto statue all'antico monastero di Wat Yai Chaimongkol)
La capitale del Siam, ovvero dell’antica Thailandia, era Ayutthaya, che ancora oggi possiamo ammirare sotto forma di affascinanti rovine un’ottantina di chilometri a nord di Bangkok. L’area si chiama Parco Storico di Ayutthaya, è Patrimonio dell’Umanità dal 1991 e comprende numerosi templi e palazzi che testimoniano un palazzo da grande potenza. La città, fondata nel 1350 e distrutta nella seconda metà del Settecento dall’esercito birmano, fu infatti uno dei centri più fiorenti del mondo e arrivò ad ospitare oltre 1 milione di abitanti. La sua posizione strategica tra la Malesia, l’India e la Cina ne ha fatto un nodo commerciale fondamentale, e nel corso dei secoli ci fu chi la ribattezzò “la Venezia d’Oriente”. Prima che le armate birmane la saccheggiassero e danneggiassero una buona percentuale delle sue ricchezze, Ayutthaya vantava ben 4000 statue e oltre 1500 templi, che oggi possiamo vedere in parte. Il tempio più bello conservato sino ad oggi è forse quello di Wat Phra Sri Sanphet, composto da tre grandi stupa (detti chedi in thailandese) e situato accanto all’antico palazzo reale; imperdibile anche il monastero Wat Yai Chaya Mongkol, con centinaia di statue del Buddha e in particolare un’enorme statua di un Buddha disteso… una posizione inconsueta rispetto alle solite gambe incrociate in assetto da meditazone.

L’ingresso all’area archeologica è a pagamento. Molti turisti scelgono di noleggiare una bicicletta per spostarsi tra le rovine, siccome il parco è piuttosto esteso. Da Bangkok conviene viaggiare in minibus fino ad Ayutthaya: ne parte uno ogni 20-30 minuti, il viaggio dura un’ora e costa circa 1,50 euro a/r. -  © ostill  / Shutterstock.com



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