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I siti archeologici pił belli del mondo

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Rovine dell'antica città di Babilonia, Al Hillah, Iraq
Babilonia – termine che nel linguaggio comune indica un concentrato di tutti i mali del mondo – in origine significava “la Porta degli Dei”. Un nome seducente per un affascinante sito archeologico situato 90 km a sud della moderna Baghdad, in Iraq, laddove un tempo prosperava la civiltà babilonese con i suoi favolosi giardini pensili, classificati nel mondo antico come una delle Sette Meraviglie del mondo. Passata alla storia in particolare per il codice di Hammurabi, la città prosperò per circa XV secoli tra il 1850 e il 320 a.C., e il sito archeologico odierno consiste in un’area di 24 kmq costellata di reperti, cinta da mura lunghe 18 km e attraversata dall’Eufrate. I primi scavi risalgono al 1600 e da quel momento si susseguirono diverse campagne, ma il contributo più importante fu quello dato dal tedesco R. Koldewey tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: grazie a lui e ai suoi successori si poterono rinvenire i resti della ziqqurat Etemenanki, che insieme all’attiguo tempio fa parte del complesso sacro a Marduk, la porta di Ištar e il palazzo di Nabucodonosor, mentre al di fuori della cinta muraria sorgeva il palazzo delle feste.

Purtroppo la grave situazione interna dell’Iraq sconsiglia un viaggio a Babilonia e dintorni. Il più vicino aeroporto è comunque quello di Baghdad, non raggiungibile direttamente dall’Italia ma collegato ad esempio a Vienna, Stoccolma, Istanbul e Il Cairo. - © Arlo K. Abrahamson / Shutterstock.com



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